Disfida
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Politica

La Disfida infinita, toni accesi tra la commissione “Cultura” e l’assessore Caroppo

Polemiche sul metodo e sul mancato coinvolgimento, pubblicato il verbale

13 pagine, esattamente come furono 13 i cavalieri italiani che affrontarono gli altrettanti cavalieri francesi sul campo di battaglia della Disfida. E' il numero delle pagine del lungo verbale che documenta quanto fu discusso durante la seduta della VIII^ Commissione Consiliare Permanente "Cultura e Pubblica Istruzione" il giorno 15 settembre, ovvero una manciata di giorni prima che si svolgessero le celebrazioni di rievocazione storica, con l'evento clou di sabato 19 settembre, il corteo trionfale. La riunione, di cui solo due giorni fa è stato reso pubblico il verbale sull'Albo Pretorio del Comune di Barletta, si svolse alla presenza dei cinque componenti, Carmine Doronzo in qualità di presidente, Gennaro Cefola vicepresidente, Giuliana Damato, Giuseppe Dipaola, Grazia Desario, e infine dell'assessore alle politiche dell'identità culturale Giusy Caroppo, invitata appositamente per partecipare alla discussione con un solo specifico ordine del giorno: la Disfida di Barletta.

Esordisce il presidente Doronzo che ha richiesto all'assessore «tutti gli elementi possibili per valutare gli atti» relativi alla Disfida, considerata sempre e comunque «fiore all'occhiello nella proposta culturale e storica per la Città di Barletta», sottolineando inoltre che questo incontro con l'assessore era stato richiesto «da molto prima che determinate posizioni venissero fuori a mezzo stampa». La Disfida è – secondo quanto riferito dal consigliere Doronzo - «una manifestazione che non rientra tra quelle che possono richiedere atti amministrativi emergenziali, tanto più che quest'anno si è in presenza di un bilancio di previsione approvato nei giusti tempi. Proprio per queste ragioni, la VIII^ Commissione "Cultura e Pubblica istruzione" formulerà una proposta ufficiale affinché, già da quest'anno e a vantaggio delle manifestazioni future, sia costituita una Commissione speciale/Tavolo tecnico/Cabina di Regia specifica per la Disfida formata da rappresentanti politici, rappresentati del mondo delle imprese, degli esercenti e attività produttive e delle associazioni culturali, affinché per un evento così importante nessuno possa ritenersi escluso». Dal verbale pubblicato sull'Albo Pretorio nella sua versione integrale (e consultabile in allegato), la discussione è stata piuttosto vivace e dirompente, in particolare nei confronti dell'assessore Caroppo, a cui è stato lamentato lo scarso coinvolgimento della commissione stessa e, in generale, dell'intera cittadinanza e delle associazioni, visto l'affidamento "urgente" a privati per la realizzazione dell'intero progetto. Nel corso della sua replica, l'assessore ha dichiarato: «Il 2015 è stato il secondo anno di Disfida, escludendo l'anno di insediamento dell'amministrazione, il 2013, quando il bilancio risultava azzerato; nel 2014 c'è stata una manifestazione di interesse a cui hanno partecipato diverse organizzazioni e da quella manifestazione di interesse è venuto fuori il progetto che è stato organizzato e realizzato lo scorso anno proprio guardando al 2015. Proprio in seguito a quel bando dello scorso anno, grazie alla Commissione valutatrice che stilò apposita graduatoria, l'organizzazione fu presa in carico da due realtà che erano in effetti arrivate tra le prime e poi da altre che collaboravano al progetto. Tra queste realtà c'era anche la famosa "LIVIS" che è stata ritenuta idonea e ha portato avanti i "focus groups". Ma in effetti questo progetto venuto fuori da un confronto in cui ci sono state tre personalità che si sono messe a disposizione della città».

Critica anche la posizione della consigliera Grazia Desario, che ha tenuto testa nella discussione sostenendo come i "focus group" non fossero idonei per organizzare l'intero progetto e che, dopo febbraio, molte associazioni non sono state più convocate né coinvolte. Posizione avallata anche dal consigliere Dipaola che ha richiesto la pubblicazione dei verbali di quegli incontri. «Esisteva una graduatoria – ha ribattuto la Caroppo ripercorrendo a ritroso le decisioni che hanno portato a queste scelte - e l'Amministrazione Comunale deliberò la Disfida di Barletta 2014 come Rievocazione Storica affidandola a Sette Rue/Brancaleone; la Sette Rue aveva come direttore Artistico Francesco Gorgoglione quindi Lui diresse l'evento della Disfida 2014 che si è tenuta a settembre. Parallelamente a questi eventi, nel 2014 si sono tenuti altri eventi dedicati alla disfida, compreso quello di febbraio "I giorni delta Sfida" e quello di Novembre "Rievocazione in mostra (poin "Grandi Mostre")». E poi rispondendo sul ruolo della Livis nell'organizzazione: «La "Livis" - Barletta era insieme a tante organizzazioni che fecero da corollario all'evento. Quando si fecero queste iniziative a seconda della graduatoria della manifestazione di interesse c'erano anche la "Lucania produzioni", altre associazioni e qualche gruppo teatrale che parteciparono anche all'evento Disfida; tra queste c'era anche il progetto della "Livis" – Barletta che portava ed aveva alla base una idea originale, quella di poter arrivare alla Disfida con una progettazione condivisa e che partisse anche dal basso». All'insistenza dei consiglieri, che hanno continuato a chiedere il perché dell'assenza di un bando pubblico per l'anno 2015, ha continuato la Caroppo: «Se volete arrivare al discorso di come è distribuito anche il budget per questa disfida, vi dico che la "Livis" S.r.l. Barletta ha fatto da coordinatore del progetto. Se si presenta un progetto di quel tipo con una società che ha fatto già un percorso perché non lo devo fare? Sono arrivati altri progetti di questo tipo? A me non pare. Fin che ci fossero stati altri progetti...». La consigliera Giuliana Damato ha poi affermato «di avere grande interesse ad entrare nel merito del programma delle iniziative della Disfida, per valutarne dal proprio punto di vista la qualità», ma al tempo stesso manifesta «la necessità di ragionare, approfittando della presenza dell'assessora, sul metodo utilizzato per realizzare la Disfida 2015». Chiede all'assessora "il motivo per cui un'Amministrazione Comunale, che ha un preciso programma politico, rispondente alla visione delta Città articolata nelle linee programmatiche di mandato, decide di abdicare al proprio ruolo di indirizzo, di disegno e di "appaltare" totalmente ai privati, qualsiasi essi siano (Livis ecc.), la progettazione e la gestione di un evento centrale nella vita culturale ed economica della Città. Ancora fa riferimento al metodo aperto scelto lo scorso anno per le iniziative da svolgersi (Estate Barlettana, Disfida) e poi non più replicato per l'anno in corso". Nel verbale si legge ancora che "l'assessore risponde che non conosce personalmente la società Livis srl come non conosce Brancaleone ed altre realtà, ma può solo conoscere la storia di alcuni di questi. II gruppo storico, ad esempio, ha una storia ventennale; al tempo stesso parla di verifiche effettuate sulle società di servizi prima che gli fossero affidate delle Somme". A questo è seguito un corposo intervento della consigliera Damato: «Qui parliamo di un privato che ha presentato un progetto come altri (i focus groups), ha ottenuto il placet dell'amministrazione Comunale ed un finanziamento per svolgerlo. Dal lavoro di queste associazioni che sicuramente hanno tirato fuori verbali, contenuti ed una idea di progetto, perché l'amministrazione Comunale solo con delibera di agosto 2015 decide di avviare il progetto Disfida senza prima aver fatto dei passaggi di condivisione innanzitutto con i Consiglieri Comunali che rappresentano i cittadini, poi con le associazioni e i cittadini stessi?». E conclude: «Nessuno disconosce la professionalità delle persone che hanno curato questo progetto. Non ho nulla da contestare ai professionisti che sono stati coinvolti. La questione è nel come, non nel chi. Si parta dal presupposto che non abbiamo ancora un albo delle associazioni e tutto questo impedisce a chiunque voglia coinvolgere le realtà cittadine di conoscerle tutte e coinvolgerle tutte».

La discussione si è in parte focalizzata anche sulla concomitanza del corteo storico della Disfida con la Notte Bianca, scelta criticata da molti e a cui l'assessore Caroppo ha risposto che, scindendo le due manifestazioni, ci sarebbero stati problemi di sostenibilità economica. «Non parliamo di costi – ha replicato sul tema Doronzo - altrimenti dovremmo stare a citare tante altre "manifestazioni" non a vantaggio della cittadinanza dove vengono impiegati vigili urbani, forze dell'ordine e quant'altro a guardia di un evento "privato" (riferimento a "Rosso di sera - Disfida dei vini"). Lasciamo perdere. L'altro aspetto che il sottoscritto ora e senza voler fare nessuna polemica vuole sottolineare che ci sono tanti soggetti ed associazioni che avrebbero volentieri messo a disposizione la loro piccola professionalità, l'arte e la loro passione per dare un contributo all'evento Disfida di Barletta, ma in questo modo qua abbiamo "tagliato le gambe" a molti». Ancora molto tenace un intervento di Giuliana Damato, che rimprovera: «Questa Amministrazione Comunale fa, a proposito delle manifestazioni di interesse, delle pari opportunità per tutti, delle uguali condizioni per tutti, un mantra ad intermittenza». E ancora: «Stiamo facendo marcia indietro? Riteniamo quindi di voler scegliere direttamente i professionisti che noi riteniamo i migliori quando ci pare? Perché se così non è e siamo per le pari opportunità per tutti sempre, deve valere sempre. Oggi si parla della Disfida, ma lo stesso appunto potevamo rivolgerglielo anche per l'Estate Barlettana , perché anche in questo caso fino a luglio 2015 nessuna associazione sapeva o immaginava che I'Amministrazione stesse provvedendo ad un programma di iniziative culturali. Nessuna associazione sapeva se e fino a quando potesse presentare istanze di proposte culturali per l'Estate Barlettana».

Dopo un ulteriore ampio dibattito, per il quale rimandiamo al verbale completo in allegato, le conclusioni sono state affidate ad un ultimo scambio di battute tra l'assessore Caroppo e il consigliere comunale Doronzo: «Vi devo dire – ha concluso la Caroppo - che questi eventi sono pesanti da organizzare e hanno un costo sia dal punto di vista intellettuale che dal punto di vista della realizzazione. Questo progetto chiaramente va modificato e sicuramente migliorato. Degli errori sono stati commessi e mi prendo anche tutte le mie colpe per non aver fatto fare più partecipe la Commissione, come forse doveva essere, con voi e prima di tutto, e con la cittadinanza. Poi sulle procedure dobbiamo ragionare e ci dobbiamo mettere anche d'accordo sulle aspettative che hanno le associazioni. L'associazione è una cosa, il professionismo un'altra. Perché c'è un associazionismo che fa servizi culturali e poi c'è un associazionismo che fa volontariato della domenica che è un'altra cosa e dobbiamo stare molto attenti a queste differenze». Infine Carmine Doronzo, in chiusura di riunione, ha dichiarato: «Queste differenze non vengono fuori a priori, ma vengono fuori sulla base della storia e della qualità dei progetti. Non si possono presupporre, queste differenze. Le si deve verificare, magari con un avviso pubblico».

La mole di informazione contenuta in questo verbale, che testimonia la discussione piuttosto vivace tra i consiglieri e l'assessore, porta alla luce ulteriori dettagli che arricchiscono la già vivace polemica sulle modalità di svolgimento dell'intero progetto Disfida, dalla raccolta delle disponibilità dei soggetti coinvolti e finanziati sino al mancato coinvolgimento di tante associazioni e dei consiglieri stessi. Grande assente, come emerge dalle dichiarazioni dei consiglieri della commissione, è stato il bando pubblico sulla Disfida, a cui si aggiunge il mancato bando per gli eventi dell'intera estate barlettana, realizzata quest'anno in base alla famosa manifestazione di interessi dello scorso anno, la cui documentazione è stata inviata dal sindaco Pasquale Cascella alla Corte dei Conti in seguito alle numerose polemiche, allo scopo di far chiarezza. Certamente anche questo verbale costituisce materiale prezioso per far luce sull'effettivo svolgimento dei fatti e meriterebbe un'attenta lettura da parte degli organi di garanzia e trasparenza.
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