Pop Corn

Suburra, un diluvio di stereotipi

Poca Urbe in Sollima

Piove a Piazza del Popolo, piove sul popolo, l'orinatoio della politica, l'inferriata dell'onorevole Malgradi, la cui prostata si prostra alle gocce del cielo per diventarne parte. Un segno di onnipotenza, che ha il sapore di ignavia, più che di arroganza. E' forse quello il fotogramma più rappresentativo di Suburra, un film sul potere-a detta del regista Stefano Sollima- e diventato un incubatore di stereotipi. Il politico corrotto (Pierfrancesco Favino), l'escort senza scorta (Giulia Elettra Gorietti), l'erede mafioso (Alessandro Borghi), il veterano della Banda della Magliana (Claudio Amendola), il mondano senza scrupoli (Elio Germano),lo zingaro arricchito (Adamo Dionisi) e la tossica vendicativa (Greta Scarano). Primo step verso la scrittura di una sceneggiatura superato: e poi? Poi succede che l'intreccio è stretto, le azioni monche, gli incastri forzati. Strano a dirsi, ma da De Cataldo, Petraglia e Rulli, maestri degli scripts made in Italy, ci si aspettava più realismo e meno fiction American style.

A compensare il buco autoriale, c'è la maestria scenica: facile rendere sublime Roma, fa tutto lei, ma le bassezze monumentali del Vaticano, di Castel Sant'Angelo, di Piazza del Popolo, di Montecitorio emergono dalla fogna che trabocca sul finale. Già alla fine? Bè, dopo sparatorie inverosimili tra Spa e Ipermercati, il cane che sbrana il padrone e il numero 8 fuori in 60 secondi, non è difficile arrivare all'approvazione della legge sulle periferie, che trasformerà Ostia nella Las Vegas coatta. Come coatti sono i dialoghi, senza profondità. La recitazione del duo Favino-Amendola risulta costipata, costretta nelle righe di un copione che fa dire poco e fa agire troppo. In via di definizione è Sebastiano, maschera di un Germano che sta ancora parlando con se stesso.

La veggenza di Suburra ricorda quella di Todo Modo, dove alla scomparsa di Aldo Moro si aggiunge l'apparizione demoniaca del bifolco Carminati-Buzzi. Con la differenza che l'apocalisse di Sollima (12 novembre 2011) salva i politici, mentre quella di Petri (9 maggio 1978) semina le fotografie di cadaveri eccellenti. La sfera di cristallo del cinema si frantuma nella messinscena di una serie di banalità che non lascia presagire nulla di nuovo. Tutto male fino a nuovo ordine. Tutti colpevoli fino a prova contraria. Il peccato è capitale, ma non originale.

Il potere non esclude nessuno, è un reticolo che ingoia tutti; rapporti di forza che denotano debolezza, che connotano superbia. All'uomo di potere si perdona l'impotenza e nulla si alza neanche nelle aspettative del pubblico. Suburra è la criminalità mentale sottovuoto, esposta nel banco frigo del miglior discount; non c'è aria, non c'è un ricambio con l'esterno, con la carne viva dei cittadini che subiscono i furti democratici. Lo snodo del raccordo romano sta tutto nell'inquadratura che ci fa vedere con gli occhi eroinomani la morte del padrone di Ostia. I topi fanno la festa senza il gatto e Sottol'urrà di Montecitorio, resiste il pollice verso di un popolo che esulta alle dimissioni di un cavaliere rimasto senza sella. Piccola traslazione semantica dal Papa al Cavaliere, l'apocalisse è ancora in corso; un'entropia augustea sotto il Cupolone.
  • Cinema
Altri contenuti a tema
A Bisceglie dal 9 agosto l'iniziativa "I 39 scalini - Cinema sulla scalinata" A Bisceglie dal 9 agosto l'iniziativa "I 39 scalini - Cinema sulla scalinata" La rassegna è promossa da Vecchie Segherie Mastrototaro e da Confcommercio Bisceglie con il patrocinio del Comune
"Il tenente Palombo" di Alessandro Dipalo miglior cortometraggio al "Comikissimi" "Il tenente Palombo" di Alessandro Dipalo miglior cortometraggio al "Comikissimi" Il barlettano trionfa nel festival del cabaret di Campomaggiore Vecchio
A Barletta torna la rassegna "Castello Cinema" dal 4 al 20 agosto A Barletta torna la rassegna "Castello Cinema" dal 4 al 20 agosto Proiezioni di film per grandi e piccoli nella splendida cornice dell'arena del Castello
​Cinema: il regista coratino Massimiliano Tedeschi tra i finalisti del Festival "SWIFF" 2023 ​Cinema: il regista coratino Massimiliano Tedeschi tra i finalisti del Festival "SWIFF" 2023 Il suo videoclip selezionato tra più di 10000 opere provenienti da 120 paesi
Riprese cinematografiche a Barletta, c'è l'ordinanza con i divieti di sosta Riprese cinematografiche a Barletta, c'è l'ordinanza con i divieti di sosta Le variazioni riguardano via Municipio e l'area parcheggio nel retro Palazzo di Città
A Barletta le riprese della serie tv Rai "Gerri" che andrà in onda nel 2024 A Barletta le riprese della serie tv Rai "Gerri" che andrà in onda nel 2024 I dettagli e le zone della città coinvolte nelle riprese
Michele Ragno, attore barlettano, recita in “Le indagini di Lolita Lobosco” Michele Ragno, attore barlettano, recita in “Le indagini di Lolita Lobosco” Grande successo per la seconda edizione della fiction su Rai 1
TraniFilmFestival, tappa a Barletta con “La guerra dei cafoni” TraniFilmFestival, tappa a Barletta con “La guerra dei cafoni” Il regista Davide Barletti incontra il pubblico al "Paolillo"
© 2001-2023 BarlettaViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica telematica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
BarlettaViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.