
Politica
Losappio la proposta dei dissidenti, ma qualcosa puzza
Poche ore prima sembra sia stato fatto il nome di Dicataldo. Quest'oggi il sindaco dovrebbe ritirare le sue dimissioni
Barletta - mercoledì 22 agosto 2018
10.24
Secondo un'indiscrezione, trapelata direttamente dal Palazzo di Città, Giuseppe Losappio è il nome indicato dagli otto "dissidenti" della maggioranza come candidato per ricoprire la carica di Presidente del consiglio. Ma tale scelta sembra sia stata preceduta da un complotto, che ha mandato su tutte le furie il sindaco Mino Cannito il quale, stamane, potrebbe decidere di ritirare le proprie dimissioni. Ma andiamo con ordine.
Fra la maggioranza, "i fedelissimi", e il Primo cittadino si sono susseguiti numerosi incontri per cercare di arrivare quanto prima alla risoluzione di una crisi politica che ha investito la città di Barletta. Il sindaco Cannito ha domandato agli 8 "dissidenti" di firmare un documento politico in cui fossero indicati i nomi dei due assessorati e della Presidenza del consiglio, che avrebbero scelto in caso di accordo. Pare che quel foglio sia stato redatto, ma privo di qualsiasi nome. La vicenda si infittisce, anche perché tutti, compreso i 12 consiglieri si aspettavano di leggere Losappio per la candidatura a Presidente. Invece non vi è nessun nome. La proposta sembra sia giunta solo verbalmente, ma dulcis in fundo: è Sabino Dicataldo il nome indicato. Lo stesso sindaco Cannito, ricordiamo, aveva individuato nella persona del consigliere Dicataldo la scelta perfetta per ricoprire questa maledetta carica. La telefonata, arrivata probabilmente nel pomeriggio, ha scioccato tutti anche se Dicataldo era inserito tra i nomi di una piccola cerchia propensa alla trattativa. Che quella poltrona abbia accecato il fedele compagno del sindaco? Quando sembra che tutto sia stato deciso, seppur telefonicamente, ecco che appare sulla scrivania del sindaco il documento firmato dagli otto che vede il consigliere Giuseppe Losappio come il prescelto per la candidatura a Presidente del consiglio.
Mentre nelle stanze del palazzone si stavano decidendo le sorti di Barletta, "sotto" il comune si svolgeva un sit in di protesta, affinché Cannito ritiri quanto prima le dimissioni. Tale manifestazione è stata organizzata dall'Associazione Barletta 360° capitanata dal signor Rocco Tarantino. «I cittadini hanno sopportato le diatribe interne alla maggioranza – sostiene Tarantino - pensando si trattasse di problemi di natura logistica. Pian piano abbiamo compreso che si stava semplicemente ricattando il nostro sindaco. Non si può ignorare la volontà del popolo e il suo voto. Cannito deve restare al fianco della città, in quanto è stata la persona scelta dai cittadini attraverso le elezioni del 10 giugno».
Neanche a dirlo. Pare, infatti, che il sindico Cannito abbia scelto di ritirare le sue dimissioni, una decisione che per legge deve necessariamente comunicare entro domenica. Questa mattina la città otterrà quasi certamente, non solo la suddetta comunicazione ma anche i nomi dei due assessorati, una donna per legge, e il nominativo del candidato alla Presidenza del consiglio. Seguiranno prossimamente ulteriori aggiornamenti.
Fra la maggioranza, "i fedelissimi", e il Primo cittadino si sono susseguiti numerosi incontri per cercare di arrivare quanto prima alla risoluzione di una crisi politica che ha investito la città di Barletta. Il sindaco Cannito ha domandato agli 8 "dissidenti" di firmare un documento politico in cui fossero indicati i nomi dei due assessorati e della Presidenza del consiglio, che avrebbero scelto in caso di accordo. Pare che quel foglio sia stato redatto, ma privo di qualsiasi nome. La vicenda si infittisce, anche perché tutti, compreso i 12 consiglieri si aspettavano di leggere Losappio per la candidatura a Presidente. Invece non vi è nessun nome. La proposta sembra sia giunta solo verbalmente, ma dulcis in fundo: è Sabino Dicataldo il nome indicato. Lo stesso sindaco Cannito, ricordiamo, aveva individuato nella persona del consigliere Dicataldo la scelta perfetta per ricoprire questa maledetta carica. La telefonata, arrivata probabilmente nel pomeriggio, ha scioccato tutti anche se Dicataldo era inserito tra i nomi di una piccola cerchia propensa alla trattativa. Che quella poltrona abbia accecato il fedele compagno del sindaco? Quando sembra che tutto sia stato deciso, seppur telefonicamente, ecco che appare sulla scrivania del sindaco il documento firmato dagli otto che vede il consigliere Giuseppe Losappio come il prescelto per la candidatura a Presidente del consiglio.
Mentre nelle stanze del palazzone si stavano decidendo le sorti di Barletta, "sotto" il comune si svolgeva un sit in di protesta, affinché Cannito ritiri quanto prima le dimissioni. Tale manifestazione è stata organizzata dall'Associazione Barletta 360° capitanata dal signor Rocco Tarantino. «I cittadini hanno sopportato le diatribe interne alla maggioranza – sostiene Tarantino - pensando si trattasse di problemi di natura logistica. Pian piano abbiamo compreso che si stava semplicemente ricattando il nostro sindaco. Non si può ignorare la volontà del popolo e il suo voto. Cannito deve restare al fianco della città, in quanto è stata la persona scelta dai cittadini attraverso le elezioni del 10 giugno».
Neanche a dirlo. Pare, infatti, che il sindico Cannito abbia scelto di ritirare le sue dimissioni, una decisione che per legge deve necessariamente comunicare entro domenica. Questa mattina la città otterrà quasi certamente, non solo la suddetta comunicazione ma anche i nomi dei due assessorati, una donna per legge, e il nominativo del candidato alla Presidenza del consiglio. Seguiranno prossimamente ulteriori aggiornamenti.


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