Sapori & Saperi

Favetta con sivoni

Un potere genuino che placa gli appetiti

Quando a Barletta si parla di favetta con i sivoni, si pensa subito all'odore forte che inebria la casa e alla sostanzialità di questo cibo così gustoso e caratteristico. La favetta è il frutto tanto proibito dal filosofo Pitagora ai suoi discepoli, perché molto rassomiglianti agli organi genitali maschili. La coercizione pitagorica, evidentemente, a noi barlettani non scandalizza; al contrario, la favetta con i sivoni è ritenuto il piatto da re, il giusto compromesso tra potere saziante e potere benefico. Di seguito distinguiamo le preparazioni (molto semplici) dei due ingredienti.

Per la favetta:
  • 400gr di favetta (fave secche acquistabili presso un fruttivendolo)
  • Cipolla rossa
  • Prezzemolo
  • Sale
  • 3 pomodori
Per una preparazione più sana è consigliabile porre il tutto, e nello stesso momento, in una pentola e cuocere per un'ora/un'ora e mezza finché non si è raggiunta la consistenza morbida ma non scotta. Se preferite un metodo meno leggero, preparate il classico soffritto con olio (pochissimo) cipolla e prezzemolo; aggiungetevi i pomodori e il sale, in seguito la favetta. Cuocete il tutto a fuoco lento per un'ora abbondante.

Per i sivoni (verdura raccolta d'inverno nelle lande più pungenti) basta portare a ebollizione dell'acqua in una pentola, salarla e versare i sivoni lavati e ben puliti. Una volta che la favetta si è raffermata e i sivoni si son lessati, unirli in un piatto, mantenendo la giusta distanza. Quelli con una fame alla Pantagrüel usano la favetta e i sivoni come condimento della pasta (solitamente corta). Regolate il vostro appetito, riscaldate il vostro inverno.
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