Politica
Soppressione tribunali, Mennea: «La Puglia aderisca al nuovo ricorso dell'Abruzzo»
«Per la Corte Costituzionale la norma sul risparmio di spesa non ha prodotto gli effetti previsti»
Puglia - venerdì 18 luglio 2014
18.00
«C'è ancora uno spiraglio per recuperare l'ingiusta chiusura del tribunale di Barletta e delle altre sezioni distaccate soppresse - così interviene il consigliere regionale del Pd, Ruggiero Mennea - Sollecito la Regione Puglia ad aderire, entro il 24 luglio, al nuovo ricorso riproposto dalla Regione Abruzzo contro la chiusura delle sedi distaccate dei tribunali, basata su tagli lineari che non tengono conto della composizione e delle esigenze dei singoli territori, ma solo di criteri ragionieristici di risparmio della spesa pubblica.
Questa mattina (ieri ndr) - spiega Mennea - sono stato dal presidente del Consiglio regionale, Onofrio Introna, per invitarlo ad aderire alla iniziativa dell'Abruzzo. Il presidente del Consiglio regionale ha già condiviso le azioni per la riapertura del tribunale di Barletta e delle altre sedi distaccate pugliesi, iniziative basate sulla possibilità che siano le stesse sedi a farsi carico delle spese necessarie al loro funzionamento. Su questo punto, all'esito di un monitoraggio del nostro territorio, Introna ha anche depositato una relazione presso la presidenza della Giunta regionale e ora siamo in attesa di un parere.
La Puglia - precisa Mennea - già in passato, con altre quattro Regioni, ha impugnato dinanzi alla Consulta la legge che ha stabilito la chiusura delle sedi distaccate. Ma l'esito del ricorso è stato negativo. Tuttavia, la Corte Costituzionale ha avvalorato la tesi secondo cui la norma che prevedeva il risparmio della spesa giudiziaria non ha prodotto gli effetti della legge stessa. Poiché il taglio indiscriminato dei tribunali e il successivo accorpamento hanno prodotto una spesa pari a cinque volte quella risparmiata, oltre a disagi per cittadini, dipendenti dei tribunali e soprattutto per gli avvocati. Un caso esemplare degli effetti negativi prodotti dalla soppressione delle sedi distaccate, è proprio quello di Barletta dove è stato chiuso un edificio realizzato a regola d'arte per quella funzione, individuando altri locali meno agevoli per lo svolgimento dell'attività giudiziaria, e che richiedono un dispendio di denaro.
Sono queste le ragioni per cui è necessario ripresentare il ricorso alla Corte Costituzionale. E, così come ha aderito nella prima occasione, anche questa volta la Puglia non può far venir meno la propria adesione. Sono convinto che il presidente Introna, molto sensibile a questo tema, istruirà le procedure per portare in approvazione, già nel prossimo Consiglio del 22 luglio, la dichiarazione di adesione a questo ricorso in aggiunta a quella delle altre quattro Regioni. Non c'è più tempo da perdere - conclude Mennea - i tempi scadono il 24 luglio e la Puglia non può rimanere fuori da una battaglia che ha già iniziato e che non può non concludersi a tutela di tutti i cittadini pugliesi interessati dalle vicende del sistema giudiziario. Senza mai dimenticare che si tratta di un servizio pubblico essenziale».
Questa mattina (ieri ndr) - spiega Mennea - sono stato dal presidente del Consiglio regionale, Onofrio Introna, per invitarlo ad aderire alla iniziativa dell'Abruzzo. Il presidente del Consiglio regionale ha già condiviso le azioni per la riapertura del tribunale di Barletta e delle altre sedi distaccate pugliesi, iniziative basate sulla possibilità che siano le stesse sedi a farsi carico delle spese necessarie al loro funzionamento. Su questo punto, all'esito di un monitoraggio del nostro territorio, Introna ha anche depositato una relazione presso la presidenza della Giunta regionale e ora siamo in attesa di un parere.
La Puglia - precisa Mennea - già in passato, con altre quattro Regioni, ha impugnato dinanzi alla Consulta la legge che ha stabilito la chiusura delle sedi distaccate. Ma l'esito del ricorso è stato negativo. Tuttavia, la Corte Costituzionale ha avvalorato la tesi secondo cui la norma che prevedeva il risparmio della spesa giudiziaria non ha prodotto gli effetti della legge stessa. Poiché il taglio indiscriminato dei tribunali e il successivo accorpamento hanno prodotto una spesa pari a cinque volte quella risparmiata, oltre a disagi per cittadini, dipendenti dei tribunali e soprattutto per gli avvocati. Un caso esemplare degli effetti negativi prodotti dalla soppressione delle sedi distaccate, è proprio quello di Barletta dove è stato chiuso un edificio realizzato a regola d'arte per quella funzione, individuando altri locali meno agevoli per lo svolgimento dell'attività giudiziaria, e che richiedono un dispendio di denaro.
Sono queste le ragioni per cui è necessario ripresentare il ricorso alla Corte Costituzionale. E, così come ha aderito nella prima occasione, anche questa volta la Puglia non può far venir meno la propria adesione. Sono convinto che il presidente Introna, molto sensibile a questo tema, istruirà le procedure per portare in approvazione, già nel prossimo Consiglio del 22 luglio, la dichiarazione di adesione a questo ricorso in aggiunta a quella delle altre quattro Regioni. Non c'è più tempo da perdere - conclude Mennea - i tempi scadono il 24 luglio e la Puglia non può rimanere fuori da una battaglia che ha già iniziato e che non può non concludersi a tutela di tutti i cittadini pugliesi interessati dalle vicende del sistema giudiziario. Senza mai dimenticare che si tratta di un servizio pubblico essenziale».