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«Il Sindaco chiuda la discarica di San Procopio»

Il Collettivo Exit addita le responsabilità della politica locale

"Sulla discarica il sindaco Cascella che fa, ha al coraggio di chiuderla? - interviene Francesco Caputo per il Collettivo Exit - In questi giorni la classe politica si preoccupa della discarica di rifiuti speciali attiva da alcuni mesi in località San Procopio dopo che il Sindaco Cascella nella conferenza di servizi in Provincia per il rinnovo dell'autorizzazione ha manifestato la sua contrarietà. Ma il Sindaco Cascella sapeva benissimo che quella discarica era in procinto di aprire i battenti,con tutto il corollario di criticità,visto che il Movimento Rifiuti Zero lo aveva informato durante una manifestazione per l'adozione della strategia rifiuti zero sotto il Palazzo di città nel settembre 2013.

La contrarietà espressa dal Sindaco parte da presupposti alquanto ovvi; quella discarica non rispetta alcuni parametri vista la sua vicinanza al centro abitato di Montaltino,alla vecchia discarica mai bonificata e aggiungiamo noi,all'abitato di parco degli ulivi. In sostanza quella discarica non doveva essere assolutamente autorizzata ad entrare in esercizio. Per anni i politici e dirigenti comunali hanno taciuto volgendo lo sguardo da un'altra parte, mentre noi denunciavamo quello che ormai è sotto gli occhi di tutti: la trasformazione della nostra città e del nostro territorio in un hub per lo smaltimento dei rifiuti.
Siamo arrivati al paradosso che Consiglieri regionali del partito democratico di Barletta a parole si sono battuti contro la realizzazione della discarica di Grottelline a Spinazzola mentre sono rimasti in silenzio su quello che avveniva nella loro città, salvo poi prendere ipocritamente posizione in questi ultimi giorni solo perché impegnati nella campagna elettorale per le regionali.

Potremmo continuare all'infinito nell'elencare l'ipocrisia di una classe politica che in questi giorni manifesta i propri timori per quello che è avvenuto, mostrandosi compatta attorno al Sindaco e plaudendo alla sua decisione.Una decisione che sconfessa l'operato del Dirigente Gianrodolfo Dibari che in conferenza di servizi era pronto invece a rilasciare un parere favorevole che avrebbe condannato ancora una volta questa città a subire il peso di decisioni scellerate. In un altro contesto il Dirigente non avrebbe più la fiducia dell'amministrazione e come conseguenza o avrebbe dovuto dimettersi o sarebbe stato rimosso, ma siamo in campagna elettorale e quindi si fa finta di nulla. A qualcuno forse può bastare il parere negativo espresso dal Sindaco ma la città invece si aspetta altro, infatti se quella discarica è illegittima allora il Sindaco deve emettere un'ordinanza per la sua chiusura, partendo da un presupposto molto semplice e cioè il principio di precauzione. Un principio che serve a tutelare la cittadinanza da eventuali rischi per la salute e per l'ambiente.

Se questo non dovesse avvenire - conclude Caputo - ci troveremmo ancora una volta di fronte ad un'amministrazione che preferisce garantire chi, attraverso lo smaltimento dei rifiuti, continua a fare lauti profitti".
  • Collettivo Exit
  • Pasquale Cascella
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