Giuseppe Gammarota
Giuseppe Gammarota
Politica

Gammarota (La Buona Politica) e i "corvi nostrani"

Nel mirino le ingerenze giornalistiche sulle riunioni di Giunta. La nota di Barlettalife a sostegno della trasparenza

«Sempre più spesso leggiamo e sentiamo di tavoli politici e di riunioni di Giunta nelle quali si discute animosamente su questioni varie. Teoricamente dovrebbero essere riservate ma puntualmente un minuto dopo c'è già chi descrive l'andamento della riunione con una dovizia di particolari che lascia a dir poco sconcertati. Ci sono anche quelli che riferiscono di incontri segretissimi, solo a loro noti (non si sa come fanno) pronti a spiegare congetture, trame e strategie a breve medio e lungo termine» Così Giuseppe Gammarota del direttivo della Buona Politica esordisce nell'esposizione della propria visione delle riunioni di Giunta.

«Per esempio abbiamo letto su alcuni mass-media e poi sentito in alcune testate televisive -continua Gammarota- che in una scorsa Giunta alcuni assessori hanno votato in maniera contraria ad altri e questo episodio è stato interpretato come una sorta di schieramento premeditato finalizzato a continuare nella sterile e stucchevole idea che tutto è costruito e tutto è pilotato e che soprattutto gli astanti sono da considerare come una sorta di "yes man". Personalmente comincio ad avere un idea diversa. Credo invece, o almeno lo spero, che finalmente le riunioni sono fatte da "menti pensanti" che discutono, anche animosamente, per arrivare ad una conclusione che sicuramente non soddisferà tutti ma che rispettano il principio della riunione stessa che si base sulla proposizione di argomenti e relativa discussione e non sulla comunicazione della decisione dell'argomento o degli argomenti in oggetto».

Gammarota prosegue nella sua analisi, o accusa, circostanziata: «La cosa che stupisce e che continua a condizionare il giudizio di molti lettori o ascoltatori, sono i particolari sempre più precisi che l'articolista o il notista è in grado di dare. Vorrei precisare a tal proposito, che bene fanno i giornalisti a riferire i dettagli in loro possesso e quindi non sono loro sicuramente l'oggetto delle mie perplessità, io mi riferisco ai "corvi", quelli nostrani, che puntualmente pur di sentirsi protagonisti o artefici del gossip casereccio (una volta si chiamava sputtanamento) non trovano di meglio che informare l'amico giornalista di turno, magari eccedendo anche in fantasia, che giustamente ne fa un pezzo o un argomento di discussione. È il suo lavoro, è bene che lo faccia. Sotto l'aspetto deontologico deve rispondere solo a se stesso e quindi raccogliere e raccontare tutte le sfumature, rientra nelle sue prerogative».

Anche un richiamo alla cronaca nazionale, "scomodando" addirittura quanto avvenuto in tempi recenti al Vaticano: «Il "corvo nostrano" -scrive Gammarota- è anche disposto a raccontare le diaboliche strategie ai politici di turno (non necessariamente suoi alleati), per dimostrare la sua capacità ad essere sempre informato e a saper leggere gli intrighi. I corvi non mi sono mai piaciuti, ne quelli nostrani che nazionali, mi ricordano quello che è successo al Giudice Falcone costretto a guardarsi e a difendersi dalle infamie e quello che in questi giorni si stà consumando nelle sale del Vaticano. La storia ci ha sempre dimostrato che i "corvi" sono strumento o burattini di qualcuno che, conoscendo questa loro discutibile qualità, li utilizza come una sorta di megafono dal quale far uscire sospetti e infamie».

La chiosa finale di Gammarota: «Alla maggior parte di coloro che credono ancora nella politica con la P maiuscola, non interessano i particolari e le discussioni che si consumano in Giunta o in altra sede, ci basta sapere che si è discusso magari con vivacità, prima di arrivare ad una decisone e che la stessa non è una sorta di pacco precostituito buono solo per "timbrare o marcare" chi eventualmente non si dichiara come qualcun'altro ha deciso. Sono importanti i risultati non i dettagli specie se vengono riferiti e usati per infangare chi assume posizioni contrarie. Per concludere, a mio avviso, non interessa ai più chi ha votato pro o a favore della delibera, è più importante sapere che la Giunta ha deciso in tal senso semplicemente per offrire un messaggio "politico" alla nostra comunità. Questo segnale è l'unica cosa che dovrebbe essere enfatizzata e non altro. È su questo che ci si dovrebbe concentrare ed eventualmente discutere».

Barlettalife a sostegno della trasparenza
Le riunioni della Giunta siano pubbliche


Dallo Statuto Comunale della città di Barletta:

"Art. 29: Giunta comunale
Comma 1. La Giunta, quale organo di governo del Comune, impronta la propria azione ai
principi della collegialità e della trasparenz
a."

Chi si stupisce della scelta di Barlettalife di rendere note le posizioni dei singoli assessori o le divisioni all'interno della Giunta, fraintende in modo palese l'interpretazione dei due principi sopra indicati. Collegialità non significa unanimismo. Una decisione collegiale impegna i singoli assessori alla fine del processo deliberativo. Questo non impedisce che le posizioni iniziali divergenti siano tutte, in linea di principio, legittime. Ancor più grave sarebbe tentare di rendere opaco il processo di decisione. La trasparenza è elemento fondante di una democrazia matura. Dove interessi e convinzioni sono in chiaro, è possibile intervenire con l'argomentazione. Dove viceversa dominano comportamenti poco chiari, addirittura omertosi, è lecito sollevare dubbi o sospetti.

Dallo Statuto Comunale della città di Barletta:

"Art. 34: Organizzazione della Giunta
Comma 4. Le riunioni della Giunta possono essere pubbliche quando lo decidono i due terzi dei
suoi componenti.
"

Gli assessori quindi, almeno nei due terzi, ma auspicabilmente nella loro totalità, scelgano di aprire le porte della sala giunta alla cittadinanza, affinché tutti possano assistere direttamente alle sedute della giunta comunale, ed essere così a conoscenza, nel pieno segno della trasparenza già prima richiamata, delle scelte amministrative che vengono compiute, in modo da poter giudicare nella maniera più obiettiva e consapevole l'andamento generale del percorso politico-amministrativo della nostra città. Una scelta di questo genere andrebbe a beneficio di tutti, classe politica dirigente e cittadinanza, e potrebbe solo essere un importante segno di credibilità.

Barlettalife difende e continuerà a difendere una idea di politica e di amministrazione della cosa pubblica accessibile, trasparente, egualitaria.

La redazione
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