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Disabilità e assistenza specialistica, studenti di Barletta abbandonati dalla provincia

L'appello dei genitori: «Troppe le difficoltà e le mancate risposte»

Andare a scuola è diventato un vero dramma per gli studenti disabili di Barletta e per le loro famiglie, costrette quotidianamente a situazioni di difficoltà senza il supporto di nessuno, neppure tra i banchi di scuola, dove crescita, educazione e serenità dovrebbero essere assicurate. Ad oggi infatti nelle scuole secondarie di secondo grado della città di Barletta (e non solo, perché la situazione riguarda l'intera provincia Bat) risulta ancora inattivo il servizio di assistenza specialistica per gli studenti affetti da disabilità. Mancano gli educatori, mancano i bandi, e gli studenti della Bat vengono completamente abbandonati e ignorati dalla provincia, tra le richieste di aiuto dei genitori, anch'esse per il momento rimaste inascoltate.

Sul tema, molto delicato e di stretta attualità, sono intervenuti i barlettani Carlo Leone e Rocco Tarantino, rispettivamente coordinatore provinciale e segretario cittadino della Democrazia Cristiana, che hanno recepito le lamentele di diserve famiglie e hanno indirizzato questa lettera aperta al presidente della provincia Barletta-Andria-Trani Nicola Giorgino.

«Si tratta di un'emergenza che si protrae nel silenzio delle istituzioni - scrivono Leone e Tarantino - E intanto i ragazzi diversamente abili e le loro famiglie si vedono negare il diritto all'integrazione scolastica. Già nel non troppo lontano aprile 2017, in un articolo divulgato dalla stampa locale, le educatrici e gli educatori del servizio di assistenza specialistica impiegati negli istituti superiori, chiamavano in causa il presidente della provincia Bat, Nicola Giorgino, per definire quelle che sarebbero state le soluzioni possibili riguardo l'organizzazione del servizio scolastico 2018/2019. Le operatrici richiedevano inoltre la possibilità di svolgere il servizio con continuità, considerando che il loro impiego è stato negli anni svincolato da adeguate clausole che ne garantissero l'uscita dal costante precariato, che come dimostreremo danneggia non solo gli educatori, ma anche il percorso terapeutico destinato ai ragazzi. Ad oggi queste richieste di incontro sono state ignorate da tutte le istituzioni provinciali.

Il risultato di tale comportamento genera, come è ovvio che sia, situazioni di emergenza come quelle subite ad oggi dai ragazzi diversamente abili che dall'inizio dell'anno scolastico si son visti ridurre le ore di frequenza scolastiche al minimo consentito. Dopo l'insistenza da parte delle èquipes di integrazione scolastica e delle famiglie danneggiate nei loro diritti, i primi di ottobre , finalmente il presidente Giorgino ha accettato un incontro semi-ufficiale che non è stato mai né comunicato né divulgato dalla stampa. In quell'incontro il presidente ha informato i presenti che, visto il fatto che la provincia non aveva ancora organizzato il bando inerente il servizio, bisognava indire, onde evitare l'assenza del servizio per tutto l'anno, un bando provvisorio di emergenza, per poi indirne un altro che determinasse definitivamente le figure che avrebbero completato l'anno scolastico. A detta del presidente Giorgino questa sarebbe stata un'idonea soluzione, che avrebbe assicurato il servizio non prima e non dopo il 30 di ottobre.

Noi crediamo, presidente Giorgino, che bandi di questo tipo dovrebbero essere pronti e stilati prima che inizi l'anno scolastico, prevedendo delle clausole che tutelino la continuità terapeutica, utile in tutte le patologie e indispensabile in quelle inerenti lo spettro autistico. Avendo ascoltato le giuste rimostranze degli utenti interessati, che ad oggi del servizio in questione non vedono neanche l'ombra, siamo a chiedervi signor presidente di attivare immediatamente il servizio degli educatori di assistenza specialistica per gli istituti superiori, a Barletta come in tutta la provincia, mantenendo fede ai doveri istituzionali a lei affidati ed agli impegni presi con le famiglie e i tecnici presenti all'incontro su citato. Per avere un'idea concreta su come organizzare la giusta logistica, basterà secondo noi emulare il sistema adottato dal comune di Barletta, che in maniera virtuosa ha saputo negli anni costruire una logistica riguardante i bandi dei servizi scolastici per i ragazzi diversamente abili, che prevede e tutela il vaglio delle competenze degli operatori, il rispetto delle tempistiche regolari del servizio ed il rispetto della continuità terapeutica, con l'introduzione nei bandi per le cooperative partecipanti della "clausola sociale".

Speriamo, per i ragazzi e le loro famiglie, che l'appello dato dalla Democrazia Cristiana di Barletta sia spunto di riflessione, propedeutico al definitivo assestamento di un servizio di primaria importanza, riservato ad utenti che meritano in maniera indiscussa la massima attenzione. Vogliamo inoltre ricordare che soste e ritardi burocratici sono tanto deleteri quanto inaccettabili, se consideriamo in speciale maniera le condizioni di difficoltà che le famiglie dei ragazzi diversamente abili devono giornalmente, regolarmente, silenziosamente affrontare».
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