Viva
BarlettaViva: eccellente, visionaria
Mario Sculco è il nuovo direttore di BarlettaViva
Barletta - lunedì 26 maggio 2014
2.07
Barletta è una città consapevole. Noi siamo più consapevoli. Questo pensiero è il primo a saltare in testa appena assunto il ruolo di direttore di questa importante testata. Che sarà mai? Si scrive direttore, si immagina un'antica visione scolastica, di gerarchie un po' passè.
La visione invece è moderna: ci troviamo a riflettere su questa nostra Barletta, ricca di potenti potenzialità. Una personale piccola passione è fotografare questa città, i più piccoli dettagli, le persone. Una mania - lo ammetto - tanto da farmi ritrarre in un poco schivo manifesto che ancora campeggia nei pressi della stazione ferroviaria, con fotocamera e grinta poco rassicurante. Scattare fotogrammi digitali mi ha insegnato (se mai ce ne fosse ulteriore bisogno) ad amare questo lembo di cemento schiacciato tra il mare e vari passaggi a livello.
Questa visione è anche locale, fatta con le nostre storie. Imprenditoria, la bella addormentata nel fosco. Politica, per un pugno di consiglieri. Sport, cronaca, notizie istituzionali… non sono fotografie di un paese che non esiste? Barletta infatti non esiste, credetemi. E' irreale, persa nella bruma e in nuvole di smog. Esiste l'abusivismo a Largo San Nicola, la guida spericolata per sopravvivere all'ingorgo "davanti allo zio Tom", il chilometro di fila in via Andria, la 167 e i suoi numerosi pregi, il dialetto come stile di vita davanti ai bar e poco altro. La somma di tutto questo è Barletta? No, altrimenti sarebbe tutta qui l'equazione miracolosa.
Ci consideriamo barlettani, altri concittadini invece no e questi altri sono ripiegati su loro stessi perché abitanti solo di loro stessi. E allora il cambiamento nasce dall'orgoglio di essere diversi dagli altri. Abbiamo preteso di informare il nostro lettore della sua esistenza, gli abbiamo gridato contro e preteso una risposta altrettanto gridata. Anche a chi, sotto ipnosi, preferiva prendere qualche banconota in cambio del proprio voto e il giorno dopo indignarsi di una politica "allegra", noi abbiamo indicato i fatti. Non la nostra verità, non un giudizio, solo i fatti. Così siamo tutti consapevoli.
La visione è completa. BarlettaViva è dunque una somma di fatti, per una città che deve essere una somma di informazioni. Abbiamo inteso tracciare un solco che a tanti è piaciuto e a tanti altri non è gradito, ma, che diavolo, abbiamo informato. Abbiamo seguito il bisogno viscerale di far conoscere, riuscendo a convincere anche i più reticenti. Dove leggeresti una notizia se hai sentito, più o meno, che qualcosa è appena successo? Su BarlettaViva. Non domani, non altrove, non più tardi, non al bar, non al tg, non in radio, non su "riviste di gran pregio". Subito.
Con una informazione appassionata che corre via web e via app, libera e giovane per una città (che forse finalmente esiste) più informata e consapevole, meno rituale, meno fatalista. Mi informo, quindi sono. Lasciamo a pochi il criterio scriteriato dello scambio favori, l'immobilismo delle "solite facce". Barletta non merita di essere un teatro di becera esistenza ma un'informata comunità. Nella nostra visione BarlettaViva, concedeteci, è un'eccellenza. Non perché lo diciamo noi, ma perché lo dite voi, risultati alla mano. E se è un risultato eccellente perché tacerlo? Gridiamo anche questo. Se non lo fossimo, non perdereste il vostro tempo a leggerci, a commentare (e commentare tanto), a rispondere più o meno istituzionalmente.
Nessuna improvvisazione però. L'ispirazione maturata in più di quattro anni di attività giornalistica è di costruire un'informazione utile, non compiaciuta. Per tutti. Tanto gratuita quanto approfondita, analitica, veritiera. Note pratiche per gli studenti, per i politici, per i cittadini. Indispensabile, per non essere lasciati indietro da una città veloce come Mennea, una comunità che correrà in 19"72 se la lasciamo fare e non la appesantiamo con le nostre piccole miserie. News you can use, nella tradizione del giornalismo americano, che sembra sempre anticipare i tempi.
Barletta è più conosciuta oggi, ci leggono da oltre oceano, ci scrivono anche in lingue diverse dal barlettano. Questa testata è un'eccellenza perché patrimonio di tutti, dei cittadini, della politica, di una ottima redazione, del suo direttore, degli editori, della città e dei suoi sogni. E non finisce mica qui. Vorrei difendere sempre questo obbligo alla legalità, all'imparzialità, al rifiuto dell'inerzia. Direttore per me è un titolo (ma anche un onore) che avrebbe poco senso senza quella schiera di ottimi professionisti che di minuto in minuto respirano insieme a me questa eccellenza. Eccellenti e visionari, come del resto sono i barlettani, veraci nella tempra, ostinati nelle passioni. E non siete forse anche voi barlettani?
Twitter | @MarioSculco
La visione invece è moderna: ci troviamo a riflettere su questa nostra Barletta, ricca di potenti potenzialità. Una personale piccola passione è fotografare questa città, i più piccoli dettagli, le persone. Una mania - lo ammetto - tanto da farmi ritrarre in un poco schivo manifesto che ancora campeggia nei pressi della stazione ferroviaria, con fotocamera e grinta poco rassicurante. Scattare fotogrammi digitali mi ha insegnato (se mai ce ne fosse ulteriore bisogno) ad amare questo lembo di cemento schiacciato tra il mare e vari passaggi a livello.
Questa visione è anche locale, fatta con le nostre storie. Imprenditoria, la bella addormentata nel fosco. Politica, per un pugno di consiglieri. Sport, cronaca, notizie istituzionali… non sono fotografie di un paese che non esiste? Barletta infatti non esiste, credetemi. E' irreale, persa nella bruma e in nuvole di smog. Esiste l'abusivismo a Largo San Nicola, la guida spericolata per sopravvivere all'ingorgo "davanti allo zio Tom", il chilometro di fila in via Andria, la 167 e i suoi numerosi pregi, il dialetto come stile di vita davanti ai bar e poco altro. La somma di tutto questo è Barletta? No, altrimenti sarebbe tutta qui l'equazione miracolosa.
Ci consideriamo barlettani, altri concittadini invece no e questi altri sono ripiegati su loro stessi perché abitanti solo di loro stessi. E allora il cambiamento nasce dall'orgoglio di essere diversi dagli altri. Abbiamo preteso di informare il nostro lettore della sua esistenza, gli abbiamo gridato contro e preteso una risposta altrettanto gridata. Anche a chi, sotto ipnosi, preferiva prendere qualche banconota in cambio del proprio voto e il giorno dopo indignarsi di una politica "allegra", noi abbiamo indicato i fatti. Non la nostra verità, non un giudizio, solo i fatti. Così siamo tutti consapevoli.
La visione è completa. BarlettaViva è dunque una somma di fatti, per una città che deve essere una somma di informazioni. Abbiamo inteso tracciare un solco che a tanti è piaciuto e a tanti altri non è gradito, ma, che diavolo, abbiamo informato. Abbiamo seguito il bisogno viscerale di far conoscere, riuscendo a convincere anche i più reticenti. Dove leggeresti una notizia se hai sentito, più o meno, che qualcosa è appena successo? Su BarlettaViva. Non domani, non altrove, non più tardi, non al bar, non al tg, non in radio, non su "riviste di gran pregio". Subito.
Con una informazione appassionata che corre via web e via app, libera e giovane per una città (che forse finalmente esiste) più informata e consapevole, meno rituale, meno fatalista. Mi informo, quindi sono. Lasciamo a pochi il criterio scriteriato dello scambio favori, l'immobilismo delle "solite facce". Barletta non merita di essere un teatro di becera esistenza ma un'informata comunità. Nella nostra visione BarlettaViva, concedeteci, è un'eccellenza. Non perché lo diciamo noi, ma perché lo dite voi, risultati alla mano. E se è un risultato eccellente perché tacerlo? Gridiamo anche questo. Se non lo fossimo, non perdereste il vostro tempo a leggerci, a commentare (e commentare tanto), a rispondere più o meno istituzionalmente.
Nessuna improvvisazione però. L'ispirazione maturata in più di quattro anni di attività giornalistica è di costruire un'informazione utile, non compiaciuta. Per tutti. Tanto gratuita quanto approfondita, analitica, veritiera. Note pratiche per gli studenti, per i politici, per i cittadini. Indispensabile, per non essere lasciati indietro da una città veloce come Mennea, una comunità che correrà in 19"72 se la lasciamo fare e non la appesantiamo con le nostre piccole miserie. News you can use, nella tradizione del giornalismo americano, che sembra sempre anticipare i tempi.
Barletta è più conosciuta oggi, ci leggono da oltre oceano, ci scrivono anche in lingue diverse dal barlettano. Questa testata è un'eccellenza perché patrimonio di tutti, dei cittadini, della politica, di una ottima redazione, del suo direttore, degli editori, della città e dei suoi sogni. E non finisce mica qui. Vorrei difendere sempre questo obbligo alla legalità, all'imparzialità, al rifiuto dell'inerzia. Direttore per me è un titolo (ma anche un onore) che avrebbe poco senso senza quella schiera di ottimi professionisti che di minuto in minuto respirano insieme a me questa eccellenza. Eccellenti e visionari, come del resto sono i barlettani, veraci nella tempra, ostinati nelle passioni. E non siete forse anche voi barlettani?
Twitter | @MarioSculco