
Turismo
Altro che Lonely Planet: il turismo a Barletta, così è se vi pare
Nulla per l’estate barlettana, e i turisti restano fuori dalla Cantina
Barletta - lunedì 20 giugno 2016
13.08
Per quanto ci si possa lamentare della situazione turistica a Barletta, speriamo che non sia questa la cartolina definitiva della nostra città. Ha fatto già il giro dei social lo scatto realizzato da Antonio Tresca, che ha condiviso su Facebook questa istantanea dalla Cantina della Sfida, dove un gruppo di turisti provenienti da Potenza non sono riusciti ad accedere al monumento a causa di questo disservizio… fisiologico.
L'ironia si spreca in questi momenti, ma l'occasione è propizia per riflettere su ciò che Barletta offre in quanto a servizi turistici. Recentissimo è il caso della Lonely Planet, di cui abbiamo ampiamente parlato: fin troppo agevole è stato unirsi al coro della sterile polemica nei confronti delle parole destinate a Barletta dagli autori della guida turistica Lonely Planet. Opinioni sicuramente ingiuste, sicuramente frettolose, considerando che si tratta di una pubblicazione sostenuta economicamente (in parte) anche dalla Regione Puglia tramite l'organismo di promozione turistica Pugliapromozione.
Barletta è tutta qui? Non proprio. Ed ecco che in poche ore si accavallarono le opinioni di personalità del mondo della politica e delle associazioni a difendere l'onore e la reputazione della nostra città. Oggi, a colpire nuovamente quell'orgoglio, arriva questo scatto dalla Cantina ed è di nuovo polemica.
D'altro canto, non si può biasimare chi – per tante ore – è costretto a custodire quel "vuoto" che è la Cantina della Sfida: non solo è spiacevole l'assenza di servizi igienici in un luogo pubblico sia per chi lavora, sia per chi vuole visitare il monumento (neppure nei paraggi è prevista una zona attrezzata), ma è imbarazzante il basso numero di visite all'interno della Cantina. Un monumento splendido, ma tristemente vuoto.
Poco meno di un anno fa – ci fa piacere ricordarlo per tanti motivi – le telecamere della Rai fecero "irruzione" per un'intera giornata nella cantina della Sfida per raccontare la storia (ma soprattutto il mito) della Disfida di Barletta durante la puntata interamente dedicata alla Puglia di "Ulisse – il piacere della scoperta". Nemmeno il piglio di Alberto Angela e la straordinaria vivacità di quella esperienza fecero balenare a chi di competenza la necessità di valorizzare quel luogo eccezionale per Barletta: da allora, non solo abbiamo assistito alle dimissioni dell'allora assessore Giusy Caroppo, ma soprattutto l'intera responsabilità del settore Cultura a Barletta è rimasto ad interim nelle mani del primo cittadino Cascella, che proprio in questi giorni vacilla su spinta del Partito Democratico. Forse questo nuovo inaspettato rimpasto di giunta alle porte porterà a Barletta un nuovo assessore alla Cultura? Per una città come la nostra che dovrebbe essere di forte impronta turistica e culturale, sottovalutare una seria progettazione in ambito culturale è fortemente deleterio.
Intanto all'orizzonte nemmeno l'ombra di un vago programma per l'estate barlettana 2016: giugno è quasi in rotta di conclusione e probabilmente nei prossimi due mesi dovremo accontentarci di qualche festival in spiaggia e poco altro. Persino Malika Ayane – della quale era previsto un concerto a Barletta – ha preferito il piazzale della Cattedrale di Trani al nostro fossato.
Ma del resto i problemi in questa città sono altri: il sequestro della Timac, i rifiuti pericolosi interrati nel suolo dell'orto Botanico, i dubbi sull'inaugurazione del Parco dell'Umanità e conseguenti azioni vandaliche a cui non si riesce a porre un freno… Poi ovviamente la politica, che tiene banco anche nell'assolata estate barlettana, dove preferiremmo assistere a grandi manifestazioni culturali piuttosto che all'ennesima patetica recita a soggetto in sala consiliare (per tacere della Disfida).
L'ironia si spreca in questi momenti, ma l'occasione è propizia per riflettere su ciò che Barletta offre in quanto a servizi turistici. Recentissimo è il caso della Lonely Planet, di cui abbiamo ampiamente parlato: fin troppo agevole è stato unirsi al coro della sterile polemica nei confronti delle parole destinate a Barletta dagli autori della guida turistica Lonely Planet. Opinioni sicuramente ingiuste, sicuramente frettolose, considerando che si tratta di una pubblicazione sostenuta economicamente (in parte) anche dalla Regione Puglia tramite l'organismo di promozione turistica Pugliapromozione.
Barletta è tutta qui? Non proprio. Ed ecco che in poche ore si accavallarono le opinioni di personalità del mondo della politica e delle associazioni a difendere l'onore e la reputazione della nostra città. Oggi, a colpire nuovamente quell'orgoglio, arriva questo scatto dalla Cantina ed è di nuovo polemica.
D'altro canto, non si può biasimare chi – per tante ore – è costretto a custodire quel "vuoto" che è la Cantina della Sfida: non solo è spiacevole l'assenza di servizi igienici in un luogo pubblico sia per chi lavora, sia per chi vuole visitare il monumento (neppure nei paraggi è prevista una zona attrezzata), ma è imbarazzante il basso numero di visite all'interno della Cantina. Un monumento splendido, ma tristemente vuoto.
Poco meno di un anno fa – ci fa piacere ricordarlo per tanti motivi – le telecamere della Rai fecero "irruzione" per un'intera giornata nella cantina della Sfida per raccontare la storia (ma soprattutto il mito) della Disfida di Barletta durante la puntata interamente dedicata alla Puglia di "Ulisse – il piacere della scoperta". Nemmeno il piglio di Alberto Angela e la straordinaria vivacità di quella esperienza fecero balenare a chi di competenza la necessità di valorizzare quel luogo eccezionale per Barletta: da allora, non solo abbiamo assistito alle dimissioni dell'allora assessore Giusy Caroppo, ma soprattutto l'intera responsabilità del settore Cultura a Barletta è rimasto ad interim nelle mani del primo cittadino Cascella, che proprio in questi giorni vacilla su spinta del Partito Democratico. Forse questo nuovo inaspettato rimpasto di giunta alle porte porterà a Barletta un nuovo assessore alla Cultura? Per una città come la nostra che dovrebbe essere di forte impronta turistica e culturale, sottovalutare una seria progettazione in ambito culturale è fortemente deleterio.
Intanto all'orizzonte nemmeno l'ombra di un vago programma per l'estate barlettana 2016: giugno è quasi in rotta di conclusione e probabilmente nei prossimi due mesi dovremo accontentarci di qualche festival in spiaggia e poco altro. Persino Malika Ayane – della quale era previsto un concerto a Barletta – ha preferito il piazzale della Cattedrale di Trani al nostro fossato.
Ma del resto i problemi in questa città sono altri: il sequestro della Timac, i rifiuti pericolosi interrati nel suolo dell'orto Botanico, i dubbi sull'inaugurazione del Parco dell'Umanità e conseguenti azioni vandaliche a cui non si riesce a porre un freno… Poi ovviamente la politica, che tiene banco anche nell'assolata estate barlettana, dove preferiremmo assistere a grandi manifestazioni culturali piuttosto che all'ennesima patetica recita a soggetto in sala consiliare (per tacere della Disfida).


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