Cascella-Damiani
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Politica

Verso il ballottaggio: le opposte analisi del voto delle amministrative 2013

Cascella: «Barletta ha già cominciato a voltare pagina». Damiani: «Più della metà dei votanti, non si riconoscono nel centrosinistra»

E' il momento dell'analisi del voto, per le forze politiche, ormai proiettate al ballottaggio, che vedrà la sfida tra Pasquale Cascella, in vantaggio al primo turno, e Giovanni Alfarano.

«E' stata una prova importante - ha detto Cascella - una lezione politica su cui è bene riflettere attentamente se vogliamo che anche il ballottaggio costituisca una occasione di rigenerazione della politica, tutta la politica, a Barletta. E' significativo il record dei partecipanti al voto, che fa di Barletta una punta avanzata della partecipazione democratica sul piano nazionale. Quel 75% di votanti, un paio di punti in percentuale in meno rispetto alle precedenti amministrativa ma ben 5 punti in più della partecipazione alle politiche di soli tre mesi fa, dimostra che quando sono in campo idee, proposte, progetti, anche, o a maggior ragione, alternativi tra loro, e per queste scelte si combatte lealmente, allora la politica torna ad appassionare i cittadini e a suscitare attenzione e coinvolgimento. È una novità, da valorizzare proprio perché abbiamo bisogno di partecipazione e sostegno nella campagna elettorale per il ballottaggio e ancor più nelle difficili sfide che la nuova amministrazione cittadina dovrà affrontare - e ha aggiunto - Barletta ha già cominciato a voltare pagina con una alleanza di centrosinistra capace di riconoscere i propri errori e di aprirsi a contributi nuovi, di allargarsi ad altre forze moderate e riformiste, di aprirsi a tante espressioni della società civile: non a caso il voto ha già consentito a volti nuovi ed energie fresche di entrare a far parte del Consiglio comunale; ora tocca cominciare a scrivere le pagine di un capitolo del tutto nuovo. E vogliamo farlo contando sul contributo di tutti, lungo il solco che abbiamo cominciato a tracciare sin dall'inizio della campagna elettorale. Non abbiamo avuto né pregiudiziali né preclusioni:purtroppo, abbiamo dovuto subirle, forse anche nelle urne. E dico forse solo perché il voto disgiunto è stato ben più vario e diffuso. Ma non mi nascondo che certe polemiche meschine sul candidato calato dall'alto ed estraneo alla città possano aver avuto una qualche presa, e cercherò di dimostrare ancora di più quanto forti e resistenti siano le radici che mi hanno costantemente legato a Barletta. E alla migliore storia della sinistra che a Barletta sappiamo essere ben profonda. Il voto ha rivelato che il campo delle forze riformiste può essere ben più ampio se si ritrova su un progetto per la città. La linea da seguire per il prosieguo della campagna elettorale - ha sostenuto Cascella - è quindi obbligata: continueremo a tenere le porte aperte, a sollecitare la partecipazione con quella assunzione di responsabilità politica che dà valore al rispetto delle istituzioni comuni e al primato del bene pubblico. Continueremo, insomma, a offrire e a chiedere a tutti i riformisti il confronto sulle idee così da passare dalla protesta alla proposta: per dire basta con le varianti, per fare il piano urbanistico generale, per aprire il cantiere della riunificazione del territorio, del rilancio delle attività economiche, della affermazione della coesione sociale, della valorizzazione della cultura. Chi si attarda nell'indifferenza per le ferite aperte nel corpo vivo della città contando solo di approfittare degli errori passati deve sapere che i cittadini sanno giudicare anche l'opposizione: se non è stata finora capace di avanzare proprie proposte amministrative come può ritenersi credibile nel chiedere il voto per il governo della città? Tant'è: nonostante la grancassa, gli elettori non hanno consentito che la città cadesse impunemente nelle mani del centrodestra al primo turno, anzi hanno riaffermato il primato del nuovo centrosinistra. Ora per il ballottaggio, a noi - ha concluso il candidato sindaco - tocca dimostrare che è possibile cambiare davvero».

Dal centrodestra, parla Dario Damiani: «Se gli elettori barlettani avessero preferito la continuità col passato, avrebbero già scelto Pasquale Cascella come nuovo sindaco, appunto il portavoce del peggior passato politico-amministrativo recente. Invece, a differenza di quanto accaduto da vent'anni a questa parte, per la prima volta i cittadini hanno deciso di concedersi una possibilità, una via d'uscita. Circa il 57% dei votanti, ben oltre la maggioranza, non si riconosce nel progetto e nel programma politico del centrosinistra: questo dicono i numeri. Gran parte dell'elettorato ha respinto, dunque, l'idea di consegnare nuovamente la città ai responsabili dello stallo amministrativo costato caro in termini di opportunità perdute e credibilità politica. Certo, è mancato il coraggio di convergere fin dal primo turno sull'unico candidato che, realisticamente, rappresenta la svolta che tutti auspicano; ma i segnali sono chiari ed inequivocabili. Che sia un voto di pura protesta come quello al Movimento 5 Stelle o di severa critica al mancato rispetto delle regole democratiche interne alla stessa coalizione come quello espresso dagli elettori di Cosimo Cannito, il messaggio è il medesimo: i cittadini vogliono voltare pagina. Convinti che tra due settimane non potranno certo rinnegare la loro volontà di cambiamento, ci prepariamo ad affrontare la sfida del ballottaggio più fiduciosi che mai in un esito positivo. Personalmente, non posso che essere soddisfatto e grato agli elettori che da anni mi sostengono nel mio percorso politico, in numero sempre crescente, a dimostrazione di un'attività quotidiana, costante e capillare sul territorio, non certo derivante da "pacchetti" di voti preconfezionati. Le previsioni della vigilia, che davano il centrodestra in vantaggio, non devono velare in negativo il raggiungimento di questo importante traguardo, che per la prima volta non ci vede sconfitti già al primo turno. Sovvertire il risultato si può, come dimostra, tra i tanti, il caso delle elezioni amministrative a Canosa di Puglia un anno fa, con la rimonta del centrosinistra staccato di venti punti in prima battuta. Motivati dall'entusiasmo che sentiamo nelle piazze, quelle che il centrodestra, non gli altri, ancora riesce a riempire, affronteremo con determinazione l'ultimo scorcio di campagna elettorale. Noi, sempre tutti sul palco, faccia a faccia con i cittadini, a ricordare loro che cambiare è un dovere più che un diritto; qualcun altro sotto il palco: tanto a metterci la faccia basta un buon portavoce».
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