Campagna elettorale cosa accadr
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Politica

Amministrative Barletta 2022: quali saranno gli schieramenti? Quali i candidati?

La caduta di Cannito dà il via a una campagna elettorale ricca di interrogativi

Cannito è caduto. Viva Cannito. E adesso? Che campagna elettorale ci aspetta? Quali saranno gli schieramenti politici in campo?

Ma soprattutto, visto il non certo trascurabile moto di indignazione manifestato via social, e non solo, da molti cittadini per l'ennesimo commissariamento della politica cittadina, quella che si svolgerà nella tarda primavera del 2022, sarà realmente una campagna elettorale dove a prevalere sarà la voglia di cambiamento? Oppure il trascorrere del tempo – che in politica spesso e volentieri costituisce il miglior sedativo sociale presente su piazza – farà sì che una volta ancora l'elettorato barlettano finirà con l'optare per la conservazione, o al massimo per una novità di facciata?

A giudicare da quanto accaduto in passato a Barletta dopo altre illustri "defenestrazioni" (leggi amministrazioni Fiore, Dimiccoli e Maffei), ad oggi vediamo decisamente più realistica la seconda ipotesi. Più che altro perché questa è stata in passato la risposta dell'elettore medio barlettano a sfiducie consiliari e ribaltoni notarili. Dovrebbe essere così anche stavolta, salvo colpi di scena tipo una difficile, ma non impossibile ricandidatura di Cannito.

Il sindaco uscente, malgrado tutto, resta ancora piuttosto popolare in una larga fetta di opinione pubblica, ed ha più volte dimostrato di essere caratterialmente molto diverso, ad esempio, rispetto al pacato Nicola Maffei o all'istituzionale Pasquale Cascella, giusto per citare gli ultimi due sindaci costretti spesso e volentieri a fare i conti con il numero legale in aula, quando non a ricorrere al soccorso di gruppo misto e parte delle opposizioni.

Il problema di una eventuale rivincita di Cannito (oltre naturalmente alla volontà o meno di rimettersi in gioco da parte del diretto interessato) è che, una volta sbarrate le porte del centro-sinistra, resta viva soltanto la possibilità di una candidatura alla guida di una coalizione di centro-destra, e a tal proposito, sarebbe disponibile l'orgogliosamente socialista Cannito ad assumere il ruolo di "papa straniero" di una coalizione per certi versi molto lontana dal suo credo politico? E il centro-destra di Barletta sarebbe disposto a perdonare a Cannito la tentata "scappatella" in direzione Emiliano di qualche settimana fa?

Sempre a proposito di centro-destra barlettano, a prescindere da chi sarà il candidato sindaco, vedremo una coalizione dall'identità chiara e dal perimetro ben definito? O anche stavolta vedremo un centro-destra allargato anche ad altre liste che però troppo spesso nel recente passato si sono rivelate un formidabile serbatoio di transfughi, quando va bene, verso il gruppo misto?

E poi c'è lo schieramento di centro-sinistra, che allo stato attuale appare il più solido in vista delle prossime elezioni comunali, fermo restando che, anche a queste latitudini politiche non pochi sono i nodi da sciogliere, a partire dalla composizione dell'alleanza.

Assisteremo alla restaurazione del classico centro-sinistra alla barlettana (vale a dire PD più altre liste civiche assortite)? Oppure vedremo nascere anche a Barletta un centro-sinistra in salsa barese (nel senso di governo regionale) con l'allargamento della coalizione anche al Movimento 5 Stelle?

È un interrogativo tutt'altro che banale, dal momento che il Movimento 5 Stelle di Barletta ha sin da subito aderito alla linea politica tracciata da Antonella Laricchia: quella del no categorico all'alleanza con il Partito Democratico.

Tuttavia l'esperienza e i mutamenti politici susseguitisi a ritmo frenetico negli ultimi anni ci suggeriscono prudenza nelle valutazioni e probabilmente solo nei prossimi mesi capiremo se il Movimento 5 Stelle di Barletta continuerà imperterrito nel solco della linea Laricchia-Di Battista, oppure se si aprirà "contianamente" ad un'alleanza con il centro-sinistra, magari in cambio di un candidato sindaco "benedetto" da Michele Emiliano.

"Partito Democratico si, Partito Democratico no", oltre che per il Movimento 5 Stelle, potrebbe essere il dilemma da sciogliere anche per Coalizione Civica, ma con una fondamentale differenza: mentre i grillini sono in caduta libera praticamente ovunque, Coalizione Civica può contare su un buon radicamento nel territorio e, tutto sommato, su di uno zoccolo duro di elettori, a prescindere dal fatto che faccia parte o meno di un'alleanza con il centro-sinistra.

In tutto questo bailamme, chi sembra godere paradossalmente di una posizione vantaggiosa sembra la nuova formazione di Cantiere Barletta che, alla luce di quanto accaduto nei giorni della caduta di Cannito, rappresenta, come talvolta accade in politica, la classica formazione apparentemente invisa ad alcuni, ma molto appetibile come bacino di consensi.

Ciò fa si che a conti fatti Cantiere Barletta potrebbe persino permettersi di correre da sola o in coalizione con altre liste al primo turno, per poi risultare inevitabilmente decisiva in un eventuale ballottaggio.

Naturalmente al momento siamo nel campo delle ipotesi ed ovviamente tutto è ancora in divenire, nell'attesa magari di "suggerimenti" provenienti da Roma o da Bari che potrebbero incidere in maniera vigorosa su questi assetti.
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