Politica
Tornano balneabili le acque marine del tratto costiero di Barletta
Ieri incontro in V Commissione regionale sul tema mare
Barletta - giovedì 11 settembre 2014
Le acque marine del tratto costiero di Barletta, fa sapere il Comune, risultano nuovamente balneabili. È stato pertanto revocato il divieto temporaneo di balneazione, precauzionalmente disposto in seguito alle precipitazioni meteoriche della settimana scorsa sulla base dell'ordinanza sindacale emanata il 17 luglio 2014 che applica il regolamento regionale in materia. I rapporti di prova consegnati oggi hanno infatti certificato il rientro nella norma di tutti i campioni prelevati il giorno 8 settembre a garanzia della salute pubblica e nel rispetto delle norme a tutela dell'ambiente (risultati in allegato).
Intanto ieri si è tenuta in Regione una giornata di audizioni organizzate sul tema dello stato delle acque connesso alla depurazione e ai divieti di balneazione nel territorio della provincia Bat. Secondo il presidente della V Commissione, Filippo Caracciolo, ma in questo ha avuto il conforto anche di buona parte degli altri presenti, cioè il sindaco di Barletta Pasquale Cascella ed il presidente della Provincia Francesco Ventola, è indispensabile evitare la parcellizzazione delle competenze e la conseguente frammentazione delle risorse. «Due fenomeni – ha detto Caracciolo – che andrebbero arginati anche con eventuali iniziative legislative, con le quali peraltro potrebbe essere possibile immaginare la definizione di questa area quale "area sensibile"».
Il Governo sta facendo la sua parte. L'assessore Giovanni Giannini ha ricordato che su questi temi esistono problemi legati anche ala consenso del territorio sull'installazione ed il funzionamento dei depuratori. «Stiamo lavorando – ha detto l'assessore ai lavori pubblici – per monitorare tutto il territorio e partire da dati certi per poter intervenire». Ma la vera sfida, su questo l'assessore è stato chiaro, è quella relativa alla programmazione 2014/2020. Sul tema si lavora in sintonia con l'Arpa per programmare interventi che abbiano come ispirazione primaria quella della tutela del territorio e dell'ambiente più in generale.
Da canto suo l'Arpa sul tema della qualità delle acque di balneazione non ha fornito dati inquietanti. I rilevamenti distinguono il monitoraggio della balneazione da quello sullo stato di qualità dei corpi idrici. I consiglieri Ruggiero Mennea e Franco Pastore hanno auspicato che nella prossima programmazione vi sia effettivamente un cambiamento di "verso", immaginando uno sviluppo che non sia direzionato in via privilegiata verso la politica industriale, ma che abbia come obiettivo l'esaltazione delle vocazioni naturali della Puglia (turismo, agricoltura).
Il Presidente Ventola ha poi commentato: «L'incontro odierno, poi, è stata l'occasione propizia per discutere dell'emergenza che riguarda il Canale Ciappetta - Camaggio. «Ancora una volta ho avuto modo di stigmatizzare la totale sordità, da parte del Governo regionale, rispetto allo stato di emergenza del Ciappetta - Camaggio - ha proseguito il Presidente Ventola -. Dopo le nostre incessanti richieste, d'intesa con i Sindaci di Andria e Barletta (Nicola Giorgino e Pasquale Cascella), la Regione aveva garantito ormai un anno fa una serie di interventi strutturali che stiamo vanamente attendendo. Sia per il Ciappetta Camaggio che per il Fiume Ofanto i micro-interventi realizzati negli ultimi anni dalla Regione (ente direttamente competente) si possono contare sulle dita di una mano».
«C'è bisogno di superare - ha detto Cascella - la parcellizzazione delle competenze e la frantumazione delle risorse da utilizzare per affrontare organicamente il risanamento e la valorizzazione del patrimonio marino della città di Barletta e dell'intera costa provinciale. L'occasione per una visione di insieme degli interventi che si rendono necessari consente, ora, di muovere tutti nella stessa direzione. Non può, quindi, e non deve essere sprecata. Si deve partire da quanto pure è stato programmato nel tempo per progetti più ampi, sostenuti anche da specifiche revisioni normative come quelle per la costruzione di un vero Parco dell'Ofanto e per il riconoscimento della costa ofantina come area sensibile, in modo da avviare quell'opera strutturale che deve trovare adeguato spazio nella nuova programmazione europea».
Intanto ieri si è tenuta in Regione una giornata di audizioni organizzate sul tema dello stato delle acque connesso alla depurazione e ai divieti di balneazione nel territorio della provincia Bat. Secondo il presidente della V Commissione, Filippo Caracciolo, ma in questo ha avuto il conforto anche di buona parte degli altri presenti, cioè il sindaco di Barletta Pasquale Cascella ed il presidente della Provincia Francesco Ventola, è indispensabile evitare la parcellizzazione delle competenze e la conseguente frammentazione delle risorse. «Due fenomeni – ha detto Caracciolo – che andrebbero arginati anche con eventuali iniziative legislative, con le quali peraltro potrebbe essere possibile immaginare la definizione di questa area quale "area sensibile"».
Il Governo sta facendo la sua parte. L'assessore Giovanni Giannini ha ricordato che su questi temi esistono problemi legati anche ala consenso del territorio sull'installazione ed il funzionamento dei depuratori. «Stiamo lavorando – ha detto l'assessore ai lavori pubblici – per monitorare tutto il territorio e partire da dati certi per poter intervenire». Ma la vera sfida, su questo l'assessore è stato chiaro, è quella relativa alla programmazione 2014/2020. Sul tema si lavora in sintonia con l'Arpa per programmare interventi che abbiano come ispirazione primaria quella della tutela del territorio e dell'ambiente più in generale.
Da canto suo l'Arpa sul tema della qualità delle acque di balneazione non ha fornito dati inquietanti. I rilevamenti distinguono il monitoraggio della balneazione da quello sullo stato di qualità dei corpi idrici. I consiglieri Ruggiero Mennea e Franco Pastore hanno auspicato che nella prossima programmazione vi sia effettivamente un cambiamento di "verso", immaginando uno sviluppo che non sia direzionato in via privilegiata verso la politica industriale, ma che abbia come obiettivo l'esaltazione delle vocazioni naturali della Puglia (turismo, agricoltura).
Il Presidente Ventola ha poi commentato: «L'incontro odierno, poi, è stata l'occasione propizia per discutere dell'emergenza che riguarda il Canale Ciappetta - Camaggio. «Ancora una volta ho avuto modo di stigmatizzare la totale sordità, da parte del Governo regionale, rispetto allo stato di emergenza del Ciappetta - Camaggio - ha proseguito il Presidente Ventola -. Dopo le nostre incessanti richieste, d'intesa con i Sindaci di Andria e Barletta (Nicola Giorgino e Pasquale Cascella), la Regione aveva garantito ormai un anno fa una serie di interventi strutturali che stiamo vanamente attendendo. Sia per il Ciappetta Camaggio che per il Fiume Ofanto i micro-interventi realizzati negli ultimi anni dalla Regione (ente direttamente competente) si possono contare sulle dita di una mano».
«C'è bisogno di superare - ha detto Cascella - la parcellizzazione delle competenze e la frantumazione delle risorse da utilizzare per affrontare organicamente il risanamento e la valorizzazione del patrimonio marino della città di Barletta e dell'intera costa provinciale. L'occasione per una visione di insieme degli interventi che si rendono necessari consente, ora, di muovere tutti nella stessa direzione. Non può, quindi, e non deve essere sprecata. Si deve partire da quanto pure è stato programmato nel tempo per progetti più ampi, sostenuti anche da specifiche revisioni normative come quelle per la costruzione di un vero Parco dell'Ofanto e per il riconoscimento della costa ofantina come area sensibile, in modo da avviare quell'opera strutturale che deve trovare adeguato spazio nella nuova programmazione europea».