Aula consiliare. <span>Foto Ida Vinella</span>
Aula consiliare. Foto Ida Vinella
Politica

Strada per Ramelli. Cinquanta tra partiti, associazioni e comitati: «Da Damiani e centrodestra ribaltamento della realtà»

Aumentano le sigle per il no all'iniziativa

Prendiamo atto con stupore dell'intervento del senatore Dario Damiani che etichetta come "eversiva" la legittima posizione assunta da ben 33 tra associazioni, comitati e partiti di Barletta contrari alla intitolazione di una via della città al militante del Fronte della Gioventù Sergio Ramelli, ammazzato in circostanze esecrabili nel 1975 a Milano ma che con la memoria della nostra terra non ha alcuna relazione. Siamo infatti di fronte al ribaltamento della realtà. Si chiede pacificazione ma si agisce senza alcun rispetto delle diverse posizioni culturali e politiche presenti nella comunità cittadina, con la quale non si cerca un confronto e alla quale si decide di imporre un impegno ideologicamente orientato.

Si fa finta, infatti, di non vedere le modalità intimidatorie ed esse sì eversive con le quali la stessa mozione è stata presentata all'Ordine del Giorno del prossimo consiglio comunale del 13 maggio. Si è deciso persino di non percorrere le modalità consuete richieste a tutti i cittadini barlettani che intendono presentare la richiesta per la denominazione di una strada, da sottoporre al preventivo indirizzo della Commissione toponomastica della città e alla successiva approvazione dell'Amministrazione civica. I proponenti dimostrano così di non riconoscere la funzione degli istituti di partecipazione cittadina e di preferire la strada facile, politicizzando, di fatto, la discussione del Consiglio, imponendo alla massima assise cittadina una discussione essa sì surreale e inutile, soprattutto in considerazione dei numerosi altri problemi che la città sta vivendo, tra morti ammazzati, ritorno della criminalità organizzata, violenze quotidiane, aumento della pressione fiscale sui cittadini, assenza di una programmazione manutentiva del patrimonio pubblico e si potrebbe continuare. Qualcuno ha detto che le strade, prima di nominarle, sarebbe forse il caso di asfaltarle!

Su un punto così importante per la costruzione di una memoria condivisa, infatti, ci si sarebbe aspettati una proposta sottoposta ai cittadini attraverso i previsti istituti di partecipazione democratica (forum, convegni, tavoli partecipati di discussione e ogni forma possibile di approfondimento). Si chiama democrazia, non eversione. Su temi così sensibili, che non concernono le mere politiche di amministrazione della città ma incidono sul suo assetto culturale e memoriale, tanto più in una città medaglia d'oro al Valore militare e al Merito civile per i fatti della Resistenza al nazifascismo del settembre 1943, solo attraverso la promozione di partecipazione si può infatti alimentare la crescita democratica della comunità e favorire quei processi di pacificazione di cui alcuni parlano. Essi, però, richiedono anche molto tempo e impegno, e non possono essere imposti in funzione di un anniversario di morte.

Invece si è scelta una modalità violenta da imporre a un contesto protetto, e cioè in un consiglio comunale nel quale la destra sa di possedere la maggioranza relativa e le decisioni assunte rispondono a dinamiche del tutto funzionali agli equilibri politici dell'Amministrazione. Ci pare evidente che la stessa memoria di Sergio Ramelli sia in questo caso usata a fini propagandistici per imporre alla città le idee di qualcuno e la propria visibilità. Barletta non merita tutto questo. Per questo chiediamo ancora una volta al Sindaco Cannito di esprimersi a riguardo e giustificare non a noi la sua eventuale decisione politica su questa questione ma alla storia della nostra terra.
Alla vigilia del Consiglio comunale del 13 maggio, chiediamo il ritiro del punto 3 all'Ordine del Giorno e un suo rinvio in un secondo momento alla discussione del Consiglio. Noi annunciamo sin da ora di essere pronti ad aprire con tutto il Consiglio comunale un tavolo di discussione, mediato dall'Amministrazione civica, che serva ad aprire un'ampia e intergenerazionale riflessione partecipata e a mettere in piedi un programma di lavoro condiviso e ogni altro evento utile a meditare e riflettere sulla stagione degli anni di piombo. Ciò non solo per dar valore a quanti in quel periodo buio della storia nazionale perirono o furono violati, ma per provare, insieme, a ragionare sulle modalità che la città di Barletta intende percorrere per valorizzare un tessuto memoriale condiviso. Ciò proprio in nome di quella "pacificazione nazionale" tanto richiamata a parole dalla destra italiana quanto di fatto imposta violentemente alla sensibilità dei cittadini. Da questo punto siamo disposti a partire, assicurando la partecipazione piena alla discussione che si vorrà proporre, in ogni luogo possibile.

Tuttavia, poiché la memoria pubblica della comunità non riguarda solo pochi cittadini ma la responsabilità che l'intera comunità ha nei confronti della propria storia, del proprio presente e del proprio futuro, annunciamo sin da ora che questo coordinamento informale composto da anime diverse e rappresentativo di centinaia di persone si prenderà l'incarico di avviare una consultazione popolare sul tema, nelle forme previste dagli articoli 60-61 del Capo II (Iniziativa popolare, istanze, petizioni, proposte) e 62-67 del Capo III (Consultazioni e referendum) dello Statuto comunale, e dei Capi II e III e relativi articoli del Regolamento comunale sugli Istituti di partecipazione. In questo modo si potrà chiamare l'intera cittadinanza ad esprimersi su questioni che solo apparentemente non incidono sull'identità del nostro territorio, ma che invece sono destinate a segnarne il futuro anche in termini di politiche culturali e sociali.

Convinti che questo sia il percorso più corretto da fare, rinnoviamo la nostra richiesta democratica al Sindaco, al Presidente del Consiglio Comunale, alla stessa consigliera Mele, certi che essa verrà discussa con la serietà che pertiene alle istituzioni che momentaneamente rappresentano.

1. Ambulatorio popolare Barletta
2. ANPI Barletta
3. ANPI BAT
4. Acli - sezione Giuseppe Moscati
5. ArcheoBarletta APS
6. Archeoclub d'Italia APS – Sede storica di Canne della Battaglia Barletta
7. ARCI Carlo Cafiero
8. Argomenti 2000
9. Associazione culturale "Lettidipiacere"
10. Associazione di categoria "Settore Cultura e Spettacolo Barletta"
11. Associazione Donne Giuriste Italia – Sezione di Trani
12. Associazione politico-culturale Marx 21
13. Associazione Virgilio
14. Barletta e Avest
15. Camera del Lavoro Barletta
16. Centro per le famiglie
15. CGIL BAT
17. Circolo Antonio Comastri e Franco Ferrara – Partito Democratico Barletta
18. Circolo Franco Dambra – Sinistra Italiana Barletta
19. Coalizione Civica
20. Comitato 167
21. Comitato Alberi per la vita
22. Comitato di quartiere Medaglie d'Oro
23. Comitato Italiano pro Canne della Battaglia – OdV
24. Comitato Mobilità Sostenibile
25. Comitato Operazione Aria Pulita BAT
26. Comitato Vie Donizetti e Rossini
27. Comunità Capi - Gruppo Scout AGESCI Barletta 1
28. Confesercenti BAT
29. Emiliano Sindaco di Puglia
30. Giovani Democratici Barletta
31. Gruppo Farfa Cinema Sociale Pugliese
32. Gruppo territoriale MoVimento 5 Stelle Barletta
33. Italia Viva Barletta
34. Italia Viva BAT
35. La prima radice
36. Legambiente – Circolo di Barletta
37. Libera Barletta
38. Osservatorio Giulia e Rossella – Centro Antiviolenza ETS
39. Osservatorio Neofascismi Puglia
40. Partito Comunista Italiano Puglia
41. Per Barletta
42. PSI Barletta
43. Se non ora, quando? Barletta
44. SPI CGIL BAT
45. Società di Storia Patria per la Puglia, sezione di Barletta "S. Santeramo"
46. UIL pensionati
47. UIL Puglia Bari- Bat
48. Vicini al Cittadino - Odv
49. Vivi Barletta
50. Wolakota
  • Consiglio comunale
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