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La città
Problematiche zone produttive, l’invito al dialogo del presidente del consiglio comunale Marcello Lanotte
La nota inviata a consiglieri comunali e Assinpro
Barletta - martedì 2 settembre 2025
10.25
«Preg.mi Consiglieri comunali, amici e amiche di Assinpro, mi rivolgo a tutti Voi pubblicamente per sensibilizzarci, me compreso, ad una reciproca assunzione di responsabilità, che passa, inevitabilmente, dall'ascolto ed il riconoscimento delle istanze di tutti». Così il presidente del consiglio comunale Marcello Lanotte in una lettera aperta.
«Perchè è partendo, nel rigore e nella condivisione dei rispettivi ruoli, che, sono convinto, si possa costruire il bene comune.
Sono tutte legittime le posizioni. Lo è la richiesta di completamento di interventi strutturali nelle zone industriai di Barletta, come pure alzare la voce dopo decenni di indifferenza e, ancora, che l'intera politica barlettana si cimenti per valutare quali problematiche ritiene prioritario affrontare e con quali modalità procedere.
Serve consapevolezza di ciò che è stato per ammettere che le disfunzioni di oggi sono il frutto di uno sviluppo forse troppo accelerato e sicuramente caotico, per assecondare il quale le Amministrazioni pubbliche non hanno pensato in prospettiva, ma alla bisogna .
Oggi il mondo è cambiato, le esigenze sono cambiate e il sistema produttivo è mutato.
Intervengo convintamente nel dibattito, ritenendo che le questioni poste non possano essere ritenute espressione di interessi legittimi di una sola parte della nostra comunità cittadina.
Credo, infatti, che l'imprenditoria barlettana, ciò che coraggiosamente ne è rimasto per la verità, debba assumersi la responsabilità di garantire occupazione e sviluppo, così come la Civica Amministrazione deve creare le condizioni minime e strutturali, affinchè tale missione possa concretizzarsi.
Lo dico da tempo: possiamo realizzare una città migliore nell'equilibrio e nel riconoscimento dei reciproci doveri prima e diritti poi. Per questo, esorto tutti a dedicarsi attivamente per materializzare soluzioni, in grado di costruire, con equilibrio, una Barletta forte e unita. Iniziamo dalle zone industriali, dall'economia cittadina passando, poi, ad ogni segmento della vita sociale e culturale di Barletta».
«Perchè è partendo, nel rigore e nella condivisione dei rispettivi ruoli, che, sono convinto, si possa costruire il bene comune.
Sono tutte legittime le posizioni. Lo è la richiesta di completamento di interventi strutturali nelle zone industriai di Barletta, come pure alzare la voce dopo decenni di indifferenza e, ancora, che l'intera politica barlettana si cimenti per valutare quali problematiche ritiene prioritario affrontare e con quali modalità procedere.
Serve consapevolezza di ciò che è stato per ammettere che le disfunzioni di oggi sono il frutto di uno sviluppo forse troppo accelerato e sicuramente caotico, per assecondare il quale le Amministrazioni pubbliche non hanno pensato in prospettiva, ma alla bisogna .
Oggi il mondo è cambiato, le esigenze sono cambiate e il sistema produttivo è mutato.
Intervengo convintamente nel dibattito, ritenendo che le questioni poste non possano essere ritenute espressione di interessi legittimi di una sola parte della nostra comunità cittadina.
Credo, infatti, che l'imprenditoria barlettana, ciò che coraggiosamente ne è rimasto per la verità, debba assumersi la responsabilità di garantire occupazione e sviluppo, così come la Civica Amministrazione deve creare le condizioni minime e strutturali, affinchè tale missione possa concretizzarsi.
Lo dico da tempo: possiamo realizzare una città migliore nell'equilibrio e nel riconoscimento dei reciproci doveri prima e diritti poi. Per questo, esorto tutti a dedicarsi attivamente per materializzare soluzioni, in grado di costruire, con equilibrio, una Barletta forte e unita. Iniziamo dalle zone industriali, dall'economia cittadina passando, poi, ad ogni segmento della vita sociale e culturale di Barletta».
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