Elisabetta Lelario
Elisabetta Lelario
La città

Elisabetta Lelario e il monologo per il 25 novembre contro la violenza sulle donne

«Raccontare una storia di violenza domestica subita da una donna qualunque»

Era l'undici settembre 2022, quando Elisabetta Lelario è stata proclamata Miss Social Puglia per il suo progetto di valorizzazione del patrimonio artistico culturale italiano, in questo caso della sua città natale Barletta. A più di due mesi da questa prima vittoria, la giovane Miss si racconta: «Vincere è stata per me un'emozione inaspettata. Ho avuto la possibilità di rappresentare la mia bellissima e amatissima regione alle pre-finali nazionali del concorso di bellezza più importante e seguito d'Italia. È stato per me un grande onore».

Sul perché abbia deciso di partecipare a questo concorso è chiara: ha voluto e vuole tuttora scardinare l'idea per cui alla bellezza non corrisponde l'intelligenza. «Vorrei mettere fine allo stereotipo di donna bella e vuota perché non siamo involucri privi di contenuti, ma abbiamo storie da raccontare e ambizioni da raggiungere». Elisabetta con lo spirito avanguardista che caratterizza i giovani di oggi, a differenza della narrazione scanzonata con cui li si dipinge, si pone come obiettivo personale quello di crescere, sollecitata dalla cultura e dal confronto.

L'altra ragione che l'ha invogliata a partecipare a questa sfida è quella di portare in alto il nome della sua città, spingendo lo sguardo oltre. «Dopo tante vicissitudini spiacevoli, Barletta era ormai nota per essere una città allo sbaraglio con una generazione, la gioventù, completamente allo sbando. Perciò ho voluto esser la testimonianza di come Barletta, checché se ne dica, sia una città dove si nascondono tante giovani menti e talenti disposti a metter a disposizione le proprie energie per contribuire alla creazione di una società migliore. Raccontare delle innumerevoli bellezze della città in 90 secondi non è stato affatto semplice» dice.

Già, perché ai classici 15 minuti di visibilità, Instagram, principale mezzo social utilizzato dalla giovane, si propone con solo 90 secondi. Quello che fa Elisabetta, in questo meticoloso lavoro di creazione di contenuti, è cercare di far emergere la bellezza altrui, dimostrando che forse, è questo il vero bello universalmente vero, dando spazio piuttosto a Mennea, il Castello, la Cantina della Sfida, il colosso Eraclio.
È sempre con queste intenzioni filantropiche - quelle di dare voce senza toglierla ad altri- che per la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre, dopo essere stata chiamata per la campagna #guardabenechiama in qualità di finalista nazionale per il titolo di Miss Social Italia, scrive un monologo per poi realizzarne un video.
3 fotoElisabetta Lelario
Elisabetta Lelario per il 25 novembreElisabetta Lelario per il 25 novembreElisabetta Lelario per il 25 novembre
«Ho pensato a come potessi fare la mia parte e sono giunta alla conclusione che raccontare una storia di violenza domestica subita da una donna qualunque, senza un nome e un'identità precisa, potesse essere il modo migliore per arrivare al pubblico; perciò ho scritto di mio pugno questo monologo sfruttando le mie esperienze pregresse nel mondo del musical e del teatro, e ho deciso di realizzare questo video con l'aiuto del make-up artist Luigi Di Bono e fotografo Fulvio Abbattista che si presta sempre alla realizzazione delle mie idee.

La scenografia non è affatto casuale: le scarpe rosse sono note per essere il simbolo della violenza di genere, la luce soffusa del lume vuole trasmettere un senso di intimità, gli abiti grigi simboleggiano l'anonimato e il trucco e i capelli scompigliati rappresentano i segni visibili della violenza.

Ho cercato di non tralasciare nessun dettaglio, affinché si possa annullare quel senso di lontananza tra ciò che ascoltiamo quotidianamente durante il telegiornale e ciò che è la cruda realtà, più vicina di quanto ci si possa immaginare» conclude.
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