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Politica
Dimissioni del sindaco Cannito, 20 giorni per trovare un'intesa
«Qualora non si dovesse trovare un accordo entro 20 giorni è giusto che si vada tutti a casa»
Barletta - lunedì 6 agosto 2018
10.12
«La città non ha colpa e non è interessata alle beghe politiche». A seguito di queste parole il sindaco di Barletta Cosimo Cannito ha comunicato le sue dimissioni durante l'estenuante seconda convocazione del consiglio comunale, resa necessaria a causa della mancata votazione del presidente del consiglio.
Questa mattina, il primo cittadino Cannito provvederà a protocollare le sue dimissioni e subito dopo avvierà un lavoro di confronto con tutte le forze politiche nella speranza di una possibile intesa per il bene della città. «Qualora non si dovesse trovare un accordo entro 20 giorni – dichiara il sindaco Cannito - , se non riuscissimo a esprimere una maggioranza o una rappresentanza politica capace di governare la città, è giusto che si vada tutti a casa» Un incontro, un dialogo che auspica di concretizzare soprattutto con l'opposizione, alla quale più volte si è rivolto per domandare aiuto. Sembra paradossale tale richiesta ma, se ci pensate bene, di certo il primo cittadino non può contare sul supporto di tutta la sua maggioranza e durante il consiglio comunale di ieri sera ne abbiamo avuto tutti prova. Non è stato certamente un bellissimo spettacolo assistere a scontri "a tu per tu" fra le pecore nere della maggioranza e il neo eletto; e il pubblico presente – che è restato vigile e presente fino alle 23,30 – lo ha più volte ricordato richiamando spesso l'attenzione gridando "Vergogna!" «Abbiamo tentato ogni giorno in questi due mesi – prosegue Cannito - di arrivare a un punto di incontro e di trovare un equilibrio, ma non ci siamo riusciti».
Dopo più di 3 ore di consiglio comunale si è proceduto alla votazione del presidente del consiglio, mentre alcuni esponenti della maggioranza decidono di lasciare l'assise cittadina. 17 schede bianche, Coriolano del Movimento 5 stelle ottiene 4 voti; Flavio Basile di Lega Puglia 1 voto; Carmine Doronzo di Coalizione civica per Barletta 1 voto. Il sindaco Cosimo Cannito al termine della votazione, terminata ancora una volta con insuccesso, comunica che la maggioranza tra 48 ore non si presenterà alla terza convocazione prevista per la nomina del presidente del consiglio.
Questa mattina, il primo cittadino Cannito provvederà a protocollare le sue dimissioni e subito dopo avvierà un lavoro di confronto con tutte le forze politiche nella speranza di una possibile intesa per il bene della città. «Qualora non si dovesse trovare un accordo entro 20 giorni – dichiara il sindaco Cannito - , se non riuscissimo a esprimere una maggioranza o una rappresentanza politica capace di governare la città, è giusto che si vada tutti a casa» Un incontro, un dialogo che auspica di concretizzare soprattutto con l'opposizione, alla quale più volte si è rivolto per domandare aiuto. Sembra paradossale tale richiesta ma, se ci pensate bene, di certo il primo cittadino non può contare sul supporto di tutta la sua maggioranza e durante il consiglio comunale di ieri sera ne abbiamo avuto tutti prova. Non è stato certamente un bellissimo spettacolo assistere a scontri "a tu per tu" fra le pecore nere della maggioranza e il neo eletto; e il pubblico presente – che è restato vigile e presente fino alle 23,30 – lo ha più volte ricordato richiamando spesso l'attenzione gridando "Vergogna!" «Abbiamo tentato ogni giorno in questi due mesi – prosegue Cannito - di arrivare a un punto di incontro e di trovare un equilibrio, ma non ci siamo riusciti».
Dopo più di 3 ore di consiglio comunale si è proceduto alla votazione del presidente del consiglio, mentre alcuni esponenti della maggioranza decidono di lasciare l'assise cittadina. 17 schede bianche, Coriolano del Movimento 5 stelle ottiene 4 voti; Flavio Basile di Lega Puglia 1 voto; Carmine Doronzo di Coalizione civica per Barletta 1 voto. Il sindaco Cosimo Cannito al termine della votazione, terminata ancora una volta con insuccesso, comunica che la maggioranza tra 48 ore non si presenterà alla terza convocazione prevista per la nomina del presidente del consiglio.

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