La città
Barletta in piazza per la sede legale della Bat: un mezzo flop
Il sindaco Maffei ci crede ancora, Salerno non più. «In un anno di vita la provincia ha combinato poco quanto niente»
Barletta - giovedì 13 maggio 2010
Barletta è scesa in piazza per difendere la primogenitura della sede legale. La manifestazione si è svolta a pochi giorni dal consiglio provinciale in cui dovrebbe essere sancito il trasferimento della sede ad Andria. Poche presenze, piazza mezza vuota: chi si aspettava un'adesione di massa è rimasto deluso. Sul palco solo esponenti del centrosinistra fra cui il sindaco di Barletta, Nicola Maffei, ed il consigliere provinciale, Francesco Salerno.
Maffei non vuole ancora arrendersi all'evidenza: «Non dispero che qualcosa possa cambiare. Spero sempre che il consiglio assegni la sede legale a Barletta. Di più: se in aula non vi fosse unanimità sul provvedimento di trasferimento della sede ad Andria, sarebbe il caso di ascoltare la gente e di indire un referendum piuttosto che approvare di forza lo statuto». Di diverso tenore le dichiarazioni di Salerno che ha ammesso come «la manifestazione giunga tardiva». Salerno non si sottrae ad un'analisi più politica: «In un anno di vita la provincia ha combinato poco quanto niente. L'imbarazzo nell'affrontare il delicato argomento dello statuto dimostra quanta approssimazione ci sia. E' giunto il momento di porre dei punti fermi e di cominciare davvero a fare qualcosa per il territorio».
Nel pubblico (e solo li) si è intravisto qualche consigliere comunale barlettano di centrodestra. Qualche giorno fa, il gruppo si è autosospeso per protesta nei confronti del presidente Ventola, responsabile di aver avuto un ruolo chiave per lo spostamento della sede legale della provincia ad Andria.
Maffei non vuole ancora arrendersi all'evidenza: «Non dispero che qualcosa possa cambiare. Spero sempre che il consiglio assegni la sede legale a Barletta. Di più: se in aula non vi fosse unanimità sul provvedimento di trasferimento della sede ad Andria, sarebbe il caso di ascoltare la gente e di indire un referendum piuttosto che approvare di forza lo statuto». Di diverso tenore le dichiarazioni di Salerno che ha ammesso come «la manifestazione giunga tardiva». Salerno non si sottrae ad un'analisi più politica: «In un anno di vita la provincia ha combinato poco quanto niente. L'imbarazzo nell'affrontare il delicato argomento dello statuto dimostra quanta approssimazione ci sia. E' giunto il momento di porre dei punti fermi e di cominciare davvero a fare qualcosa per il territorio».
Nel pubblico (e solo li) si è intravisto qualche consigliere comunale barlettano di centrodestra. Qualche giorno fa, il gruppo si è autosospeso per protesta nei confronti del presidente Ventola, responsabile di aver avuto un ruolo chiave per lo spostamento della sede legale della provincia ad Andria.