
Calcio
Calcio, nasce la "Barletta 1922 srl"
Presentata la società di sostegno al futuro del pallone a tinte biancorosse
Barletta - mercoledì 27 maggio 2015
20.55
E' nato alle 19.30 di oggi ""Barletta 1922 srl", società di sostegno per il calcio del futuro all'ombra di Eraclio. Presentato nello studio del notaio Napolitano in via Pier delle Vigne, il progetto è stato presentato da Barletta Club "I Biancorossi" (con il versamento di 5mila euro), Cucs e Gruppo Erotico 1987 (questi ultimi in qualità di sostenitori) al fine di presentare la formazione di un "consorzio" a tutela e a sostegno del Barletta Calcio, che oggi vive il patibolo del futuro tra l'incudine dell'inchiesta "Dirty Soccer" e il martello di un monte debitorio pari a 900mila euro al 28 febbraio, con massa prospettica di un milione e 300mila euro di qui al 30 giugno partorito dall'amministrazione del presidente Giuseppe Perpignano. Il messaggio è chiaro: Barletta vuole ripartire, a prescindere dalla categoria, e conservare l'immagine pulita che il suo calcio ha offerto in oltre 90 anni di storia.
Il progetto, che avrà come amministratore designato Giovanni Damato, è finalizzato a raccogliere fondi che spingano investitori ad avvicinarsi al titolo sportivo del club, una sorta di "cassaforte" da cui far ripartire il pallone a tinte biancorosse. La singola quota prevista ammonta a 5000 euro e i soci in ingresso dovranno versarne il 25% (€ 1250): il capitale sociale è invece pari a 25mila euro. A breve sarà invece diffuso un decalogo concordato tra le parti, che valga da monito ai papabili prossimi investitori. «Siamo consapevoli del fatto che non può essere un atto sufficiente per far sussistere la società-hanno spiegato al momento della sottoscrizione i rappresentanti del Barletta Club I Biancorossi-ma certo è una base importante per fare capire come a Barletta ci sia una piazza che vuole fare calcio pulito e supportare il cammino della propria squadra». Una base di partenza, ma ora avrà il via il momento più complicato: trovare nuovi capitali e soci che vogliano acquisire la maggioranza della società, mentre è nei fatti da considerare decaduto il preliminare di cessione del 31% delle quote a Zingrillo, Ferrigni e Iannone, non avendo Perpignano rispettato le tappe prefissate nell'accordo, tra cui il saldo di una delle tranches in cui era stato dilazionato il debito di circa 400mila euro con Inps, Inail e Enpals, che ha di fatto annullato la rateizzazione.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Il progetto, che avrà come amministratore designato Giovanni Damato, è finalizzato a raccogliere fondi che spingano investitori ad avvicinarsi al titolo sportivo del club, una sorta di "cassaforte" da cui far ripartire il pallone a tinte biancorosse. La singola quota prevista ammonta a 5000 euro e i soci in ingresso dovranno versarne il 25% (€ 1250): il capitale sociale è invece pari a 25mila euro. A breve sarà invece diffuso un decalogo concordato tra le parti, che valga da monito ai papabili prossimi investitori. «Siamo consapevoli del fatto che non può essere un atto sufficiente per far sussistere la società-hanno spiegato al momento della sottoscrizione i rappresentanti del Barletta Club I Biancorossi-ma certo è una base importante per fare capire come a Barletta ci sia una piazza che vuole fare calcio pulito e supportare il cammino della propria squadra». Una base di partenza, ma ora avrà il via il momento più complicato: trovare nuovi capitali e soci che vogliano acquisire la maggioranza della società, mentre è nei fatti da considerare decaduto il preliminare di cessione del 31% delle quote a Zingrillo, Ferrigni e Iannone, non avendo Perpignano rispettato le tappe prefissate nell'accordo, tra cui il saldo di una delle tranches in cui era stato dilazionato il debito di circa 400mila euro con Inps, Inail e Enpals, che ha di fatto annullato la rateizzazione.
(Twitter: @GuerraLuca88)
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