Nietta racconta Barletta

Nietta racconta: A Piripicchio

I versi di Alfredo Napolitano dedicati all'artista di strada

A Piripicchio
V vogghie parlè nu picch,
D n'amich nust: Prpicch
Ca purtropp qualche ienn fè,
passett o munn da vrtè.

U frek, u baston e a bumbett,
sa i cos ca rumenn a Varrett,
d stu personegg car a sta cttè,
pi irrisat a simpatei e l'umantè.

No vdeim chiù mezz' a vei,
a rcitè canzon e poesei,
nge navvrteim mo quent ier importent,
reit nu picch nzim tutt quent.

Nge aiutav a iess chiù sran,
a capì ca arrabiers non val a pan,
ce n'om accom a prpicch, p campè,
pa strat ier costrett a fadghè.

E idd cu baston e ca bombett,
risultav all'improvveis tutt Varrett,
tutt ind a poch mument,
sapemm ca Prpicch ier present,

e appan nge avav tutt ipnotizzat,
nge scurdem i problam da sciurnat,
e ddè e finistr e i balcoun du paeis,
avulevn nu secch d' trneis,
sigarett rsät e battman,
salutevn Prpicch u barlttan.
E quenn rturnav ancor mezz a strat,
iern accoglienz chi stess risultat.

Perà nscioun pnzav,
ca na bella dei idd nge lassav.
E chedda dei po arruett
E a storie d Prpicch acchissì fnett.

Ma c penz a idd m ven semp amment,
chedda canzon ca cantav mezz a gent,
e m par ca u muteiv acchsì faciav!!!
«Il fringuello cantava cantava…»
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Piripicchio, definito il "Charlie Chaplin pugliese", è stata una delle ultime maschere della Commedia dell'Arte in Italia. Vestiva con frac, bombetta, un paio di baffetti alla Charlot e un garofano rosso all'occhiello. L'accessorio caratteristico e parte essenziale della coreografia era il bastone di bambù, che era solito armeggiare. Spesso lo puntava a terra per poi afferrarlo al volo, accompagnando con gesti allusivi le sue battute argute, vivaci e, talvolta, spinte. Di solito al pomeriggio improvvisava piccoli spettacoli di strada, ai quali assisteva sempre una moltitudine di ogni età e ceto. Vi erano spettatori sia per strada che affacciati alle finestre o ai balconi, i quali, al termine dell'esibizione, gli elargivano nella bombetta qualche moneta oppure sigarette da esportazione, ringraziandolo così di quelle piccole evasioni dalla vita quotidiana che egli offriva. Il povero Piripicchio non cercò la ricchezza, se non quella interiore datagli dal pubblico che lo stimava e, soprattutto, dalla gioia di vedere i ragazzini accorrere felici, quando sentivano suonare il tamburo che lo annunciava, e seguirlo rumorosamente, quando si spostava. Con la sua morte, l'avanspettacolo povero ha perso il suo ultimo testimone e, forse, anche uno dei suoi esponenti più sinceri.

[da Wikipedia]
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