Adriana Borraccino
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“Tu che fai parte di me”, il romanzo di Adriana Borraccino

Opera prima della talentuosa scrittrice presentata alla sala rossa del castello

"Nessuno si salva da solo" : questa la parola d'ordine durante la presentazione dell'opera prima della giovane ma talentuosa scrittrice Adriana Borraccino , "Tu che fai parte di me", tenutasi ieri nella Sala Rossa del Castello Svevo di Barletta. A presiedere l'evento la Prof.ssa Carmela Campese, docente di lettere presso la scuola media Baldacchini, la Dott.ssa Irene Rutigliano impie e la Prof.ssa Alessandra Lovino docente di lettere presso il Liceo Scientifico Cafiero.

A prendere la parola è subito la giovanissima scrittrice che ringraziando quanti presenti e procedendo per gradi, ha illustrato quale sia stato il percorso compiuto nel pensare e poi scrivere il suo romanzo. «Nel settembre 2014 scopro di essere affetta da diabete giovanile» spiega Adriana con una disinvoltura disarmante, sottolineando quanto tutto ciò sia stato difficile da accettare nei tempi successivi la diagnosi ma come al tempo stesso famiglia ed amici abbiano giocato un ruolo fondamentale nel prendere consapevolezza della propria malattia, trasformandola in fattore positivo di cambiamento nella propria vita. «A Natale dello stesso anno, mio padre decide di regalarmi una maglia con su scritto "Non arrenderti mai". E' stato l'inizio del mio cambiamento» continua, soffermandosi sull'importanza di tale evento che l'ha portata poi nel marzo 2015 alla scrittura delle prime righe sul suo smartphone. Alla domanda sulla caratterizzazione dei personaggi della vicenda narrativa da lei creata, risponde: «I protagonisti sono Adriana e Marco. La prima è il mio alter ego, Marco invece è una proiezione di tutti i dubbi, le incertezze e le paure che fanno parte di me», riferendosi poi al titolo del suo scritto tanto semplice e diretto quanto emblematico dell'essenza stessa della sua vita quotidiana. «Chiunque si relazioni con me deve accettare anche il mio problema» ha poi concluso.
Tu che fai parte di me
Segue l'intervento della Prof.ssa Campese – curatrice dell'introduzione al romanzo - che ha continuato a seguire Adriana anche dopo la fine del percorso di scuola media, iniziandola alla lettura ed cercando di trasmetterle la passione per la scrittura anche come metodo di espressione delle proprie sensazioni e dei propri sentimenti. «Ricordo ancora quando l'ho incontrata la prima volta, una bambina che leggeva con voracità le storie altrui ma che sembrava incapace di mettere nero su bianco la propria» esordisce così la docente di lettere che sostenendo la forza d'animo della ragazza non manca di evidenziare il coraggio della stessa di mettersi in gioco, superare la timidezza, riuscendo anche grazie al suo "amico" diabete ad esprimere con una freschezza eccezionale le difficoltà non soltanto sue, ma di tutti i suoi coetanei. «Come Adriana stessa sostiene, il suo libro deve essere un' "insulina" di coraggio a non rinunciare mai alle proprie passioni» prosegue la prof.ssa sul finire del suo commovente discorso capace di esprimere il forte legame creatosi tra di loro nel tempo. «Adriana è una grande speranza per lo stesso panorama letterario barlettano» termina, con una voce che tradisce l'emozione del momento.

L'indiscusso talento della giovane barlettana trova conferma anche sul web, dove attraverso un'applicazione per cellulare molto diffusa tra i giovani, Wattpad, ha raggiunto più di 84.000 visualizzazioni, numeri che data la sua giovanissima età – 17 anni – lasciano ben sperare per il futuro che le si presenta dinanzi.

Prende poi la parola la Prof.ssa Lovino, l'attuale docente di letteratura italiana di Adriana, esaltandone la scrittura caratterizzata da un'intimità mai banale ma che al contrario è capace di trasmettere emozioni forti. «Ci sono tanti sogni e tanta speranza nello scritto di Adriana» focalizzando l'attenzione anche sul messaggio fondamentale del libro, di fare del bene e di integrarsi con gli altri anche attraverso le difficoltà, in una fase della crescita personale ed interpersonale complicata per tutti gli adolescenti.

Altra figura fondamentale per la giovane romanziera è sicuramente la Dott.ssa Rutigliano che si occupa di Adriana nonché di tanti altri ragazzi affetti dalla sua stessa patologia. «La malattia di Adriana è stato uno dei primi casi presi da me sott'esame» spiega la patologa che ribadendo la grande forza d'animo della scrittrice, individua nel romanzo uno straordinario caso di scrittura terapeutica, strumento che ha permesso ad Adriana di far propria quella sofferenza che conosce ogni giorno e di sfruttarla a proprio favore, considerando il suo diabete mellito di tipo 1, un semplice "problema" o un "amico di famiglia" col quale convivere con serenità.

Prima della fine dell'intensa serata, anche Renato Russo – proprietario della casa editrice Rotas – ha inaspettatamente voluto esprimere la propria soddisfazione nei confronti della giovanissima liceale. «Questa sera sto capendo che tante cose – nonostante i miei consigli – le hai insegnate tu a me» sostiene l'editore che congratulandosi con la scrittrice, assegna al suo romanzo un'immediatezza linguistica del tutto nuova, capace di avvicinarsi al linguaggio gergale dei giovani di oggi, senza però allontanarsi dalla scrittura classica, riuscendo ad avvincere il lettore a tal punto da permettergli facilmente di immedesimarsi nella narrazione. Adriana Borraccino con il suo primo lavoro, dimostra di saper rielaborare la propria vicenda in un modo del tutto nuovo, lontano dagli schemi prefissati della letteratura che tratti di tematiche adolescenziali. Mai scontata e banale, la storia procede attraverso la stagione forse più difficile della vita, esaltando i legami ed i riti che permettono di affrontare quante gioie e delusioni la caratterizzino. Ed allora ecco che il titolo dell'opera si presenta come accettazione al tempo stesso della malattia, della fase che si sta vivendo e delle sensazioni forti che ne derivano, rendendo il tutto quasi palpabile perché rappresentato sotto forma di ritratto di una protagonista – Adriana – e di una generazione alla ricerca della propria identità.
  • Presentazione libro
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