Teleferica di Barletta, di Massimiliano Cafagna
Teleferica di Barletta, di Massimiliano Cafagna
La città

Teleferica di Barletta, il racconto di Massimiliano Cafagna e Vito Quadrato

Un viaggio nel passato, tra bellezza e nostalgia

"Teleferica di Barletta. Il sogno dell'uomo che non ha paura di chiamare quel paesaggio, il suo paesaggio". Si intitola così il breve saggio - tra parole e immagini - elaborato da Massimiliano Cafagna (per la parte fotografica) e Vito Quadrato (per il testo. Lo pubblichiamo per condividere con voi questo viaggio tra memoria, bellezza e nostalgia.

«Le teleferiche sono una traccia puntiforme che attraversa la trama agraria del paesaggio barlettano. E' il segno paratattico del movimento dell'uomo che attraversa l'orizzontalità del piano, dell'uomo che sfida, senza paura, l'omnidirezionale della natura.

Le teleferiche sono il silenzioso procedere in fila indiana di figure umane astratte. Degli uomini che facendosi colonne, cristallizzandosi, si regalano l'eternità. Uomini che tendono mani al cielo, mani che si trasfigurano in delle funi. Quelle funi che una volta trasportavano il sale, quelle funi che mettevano in rappresentazione il rito del passaggio aereo, una collana di sale sublimata dal cielo.

Le teleferiche quindi, hanno qualcosa di sacro: sono al contempo la rappresentazione dell'uomo collettivo e singolo, la celebrazione dell'artefice nella natura, che non conosce estetiche al di fuori di sé.

Oggi le teleferiche, da monumento del movimento sono sfondo di un paesaggio mutante. Eppure l'eco di quel sogno metafisico sembra ancora sibilare tra i sostegni di cemento. Il sogno dell'uomo che non ha paura di chiamare quel paesaggio, il suo paesaggio».
8 foto"Teleferica di Barletta. Il sogno dell’uomo che non ha paura di chiamare quel paesaggio, il suo paesaggio"
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  • Recupero storico
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