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Politica
Noi con Salvini: «Dimissioni? A Barletta vince la poltrona»
Dargenio commento il tentativo di dimissioni di cinque assessori
Barletta - sabato 16 gennaio 2016
Comunicato Stampa
«Ancora una volta si rivela ricco di colpi di scena il percorso della crisi politica che attanaglia il comune di Barletta. Dopo le varie e ripetute pressioni da parte delle forze di maggioranza stesse, affinché ci fosse un rimpasto della giunta con conseguenti dimissioni; ieri a mezzogiorno gli assessori Gammarrota, Divincenzo, Pisicchio, Pansini e Lanotte si accingevano a rendere il tutto ufficiale depositando le richieste al protocollo ma a quanto pare prima che ciò avvenisse, un manipolo di uomini inviati da esponenti della maggioranza è intervenuto per interrompere il tutto, facendo ritornare sui propri passi i politici coinvolti».A sintetizzare gli eventi politici delle ultime ore è Paolo Dargenio, coordinatore regionale giovanile del partito "Noi con Salvini", che coglie l'occasione per esprimere il proprio punto di vista sulla crisi amministrativa che sta generando turbolenze a Palazzo di Città.
«Dalle prime indiscrezioni trapelate sembra che il sindaco avesse informato tutti che avrebbe inteso il protocollo delle dimissioni come un atto di aperta ostilità nei suoi confronti, e pare che sia stata la conseguente volontà di non inasprire gli animi o più probabilmente l'imminente pericolo di una probabile dimissione da parte del primo cittadino, che avrebbe indotto la sinistra barlettana a scongiurare il tutto. Già, poiche è proprio ciò che i cari rappresentati della maggioranza comunale non possono far si che accada. In fondo si sa, il loro rimpasto non è dettato da un improvviso amore verso la cittadinanza che consentirebbe con l'inserimento di nuovi assessori, una maggiore sicurezza nell'adempimento ai propri compiti; bensì da un'improvvisa quanto irrefrenabile voglia di garantire "equità" all'interno del comune, o meglio: "Nel corso dei 5 anni di mandato a seconda di come si evolve la situazione, in un modo o nell'altro cerchiamo di salvaguardare ognuno i propri interessi, senza scontentare nessuno. Naturalmente qualora non fosse possibile cerchiamo almeno di salvare la poltrona"».
«Dalle prime indiscrezioni trapelate sembra che il sindaco avesse informato tutti che avrebbe inteso il protocollo delle dimissioni come un atto di aperta ostilità nei suoi confronti, e pare che sia stata la conseguente volontà di non inasprire gli animi o più probabilmente l'imminente pericolo di una probabile dimissione da parte del primo cittadino, che avrebbe indotto la sinistra barlettana a scongiurare il tutto. Già, poiche è proprio ciò che i cari rappresentati della maggioranza comunale non possono far si che accada. In fondo si sa, il loro rimpasto non è dettato da un improvviso amore verso la cittadinanza che consentirebbe con l'inserimento di nuovi assessori, una maggiore sicurezza nell'adempimento ai propri compiti; bensì da un'improvvisa quanto irrefrenabile voglia di garantire "equità" all'interno del comune, o meglio: "Nel corso dei 5 anni di mandato a seconda di come si evolve la situazione, in un modo o nell'altro cerchiamo di salvaguardare ognuno i propri interessi, senza scontentare nessuno. Naturalmente qualora non fosse possibile cerchiamo almeno di salvare la poltrona"».
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