La città
Lungomare di Ponente, dove le panchine non hanno nome
Incuria e assi mancanti non rendono onore a una potenziale attrazione
Barletta - domenica 13 aprile 2014
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Arrivi sul lungomare di Ponente, fresco di intitolazione alla imperitura memoria di Pietro Mennea, e ti guardi intorno: a nord-est il Promontorio del Gargano, a est il mare sconfinato, a sud la costa della Sesta Provincia. C'è il sole, fa caldo e intorno c'è poco rumore, allora decidi di accomodarti su una panchina per goderti il riposante panorama: ma, ecco, che qui casca l'asino, se non addirittura l'astante. A fare da indecoroso decoro a molte delle sedute situate tra la pista ciclabile, le palme e la ringhiera che distanzia dalla spiaggia, ci sono però ruggine, assi mancanti e incuria, che caratterizza all'incirca una panchina su tre. Non una buona media, se pensiamo a quello che dovrebbe essere il fiore all'occhiello di una città che vuole rinascere attraverso mare e turismo.
Un ostacolo serio, alla vista e alla comodità: già i cultori della corsa su strada a Barletta in riva al mare si confrontano con il ristretto marciapiede, largo non più di 3 metri, da condividere con le panchine e la pista ciclabile (disegnata per terra) occupata dai velocipedi, già i bambini che frequentano gli spazi angusti devono confrontarsi con panchine arrugginite - in realtà il senso di marcia è spesse volte un mero optional - e se a questo aggiungiamo delle soste poco agevoli e piacevoli, allora il piatto è completo.
La situazione migliorava solo nell'ultima parte della Litoranea di Ponente, laddove le panchine diminuiscono numericamente ma perlomeno migliorano qualitativamente. Ma con l'approssimarsi della bella stagione, quando Barletta e i barlettani spesso e volentieri "sbarcano" sul litorale per trascorrervi le serate, questo contentino non può bastare: due dita di vernice verde come il colore delle panchine (e quello della speranza) e un pò di manutenzione, invece, sì. Per ammirare il panorama, essere fieri del litorale "Pietro Mennea" e seguire il suo impegno, improntato all'azione e all'efficacia più che alle parole.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Un ostacolo serio, alla vista e alla comodità: già i cultori della corsa su strada a Barletta in riva al mare si confrontano con il ristretto marciapiede, largo non più di 3 metri, da condividere con le panchine e la pista ciclabile (disegnata per terra) occupata dai velocipedi, già i bambini che frequentano gli spazi angusti devono confrontarsi con panchine arrugginite - in realtà il senso di marcia è spesse volte un mero optional - e se a questo aggiungiamo delle soste poco agevoli e piacevoli, allora il piatto è completo.
La situazione migliorava solo nell'ultima parte della Litoranea di Ponente, laddove le panchine diminuiscono numericamente ma perlomeno migliorano qualitativamente. Ma con l'approssimarsi della bella stagione, quando Barletta e i barlettani spesso e volentieri "sbarcano" sul litorale per trascorrervi le serate, questo contentino non può bastare: due dita di vernice verde come il colore delle panchine (e quello della speranza) e un pò di manutenzione, invece, sì. Per ammirare il panorama, essere fieri del litorale "Pietro Mennea" e seguire il suo impegno, improntato all'azione e all'efficacia più che alle parole.
(Twitter: @GuerraLuca88)