Elezioni Regionali, il mistero si fa “Fitto”: la Puglia resterà rossa?

Se a Roma ogni giorno sembra quello giusto per la caduta del Governo giallo-rosso, gli appuntamenti con le elezioni regionali del 2020 non potranno che testare il polso all'attuale maggioranza di Governo. Mentre i sondaggi colorano lo stivale con il blu del centro destra, con una Lega in leggero calo e Fratelli d'Italia ormai al 10%, il voto che il prossimo anno attende otto regioni d'Italia sarà decisivo per la politica degli anni '20 che stanno per aprirsi.

Tra le regioni interessate dalla chiamata ai seggi elettorali, anche la Puglia che, la prossima primavera, dovrà confermare o smentire la sua tradizione politica. Per la Puglia, infatti, quello che si chiude è stato un decennio rosso. Prima dell'attuale Presidente Michele Emiliano, in carica dal 2015, Nichi Vendola affermava la sinistra con ben due mandati consecutivi. E allora gli anni rossi sono 15. I tempi, tuttavia, sono cambiati e la possibilità che anche la Puglia si tinga di blu, a partire dal nuovo decennio, non è da escludere.

L'anno sta per chiudersi e la data del voto pugliese è ancora da definirsi, ma lo scacchiere della prossima competizione elettorale è ben visibile. Anzi, le pedine hanno già iniziato a sondare il campo da gioco.

Il centro destra: il mistero si fa "Fitto"
Con la visita, nei giorni scorsi, di Matteo Salvini e di Giorgia Meloni a Bari si è ufficialmente aperta la partita per la coalizione di centro destra. Oltre a Forza Italia, i moderati di questa area politica potrebbero trovare spazio anche in una lista del neonato partito di Giovanni Toti, Cambiamo!.

È sul nome nome del candidato Presidente che dissidi interni e fughe in avanti hanno creato scompiglio. Di ieri, una nota con cui Fratelli d'Italia confermava l'indicazione di Raffaele Fitto, già alla guida della Regione dal 2000 al 2005. Come accordato durante il vertice di Arcore, infatti, sarebbe stato il partito di Giorgia Meloni ad avere la prerogativa sulla scelta del candidato alla presidenza per le elezioni pugliesi. Dopotutto, la confluenza della fittiana Direzione Italia con Fratelli d'Italia è stata orchestrata proprio per gli appuntamenti elettorali del 2020. La riserva, però, è tutt'altro che sciolta: «Prima la squadra, prima il progetto – ha detto Salvini durante la sua visita alla Fiera del Levante – poi i nomi». Le parole del leader del Carroccio avevano svelato la mancata condivisione sul nome di Fitto da parte della Lega. A confermarla, a poche ore dalla nota di Fratelli d'Italia, le dichiarazioni con cui il segretario regionale della Lega Puglia, Luigi D'Eramo, ha rimesso tutto in gioco: «Sono certo che al momento giusto la nostra coalizione troverà il nome giusto. In questi giorni è in atto un intenso confronto per trovare le migliori soluzioni per vincere in tutte le regioni che andranno al voto».

Un'impasse, quella pugliese, che ha condizionato anche la conferma del nome di Jole Santelli, indicazione di Forza Italia in Calabria (al voto il 29 gennaio), a solo una settimana dalla presentazione delle liste. La soluzione allo stallo che pare perdurare potrebbe essere una ridefinizione dell'ultima ora delle Regioni assegnate ai tre partiti. Gli azzurri, dal canto loro, nei giorni scorsi hanno comunicato la loro intenzione di mantenere fede agli impegni già assunti.

Il centro sinistra: tutto da definirsi
A sinistra, invece, si attendono le primarie. Già fissata per il 12 gennaio la data in cui si contenderanno la guida della coalizione Michele Emiliano, che punta dritto ad una rielezione, il Consigliere regionale Fabiano Amati (PD), il sociologo Leonardo Palmisano e l'ex Eurodeputata Elena Gentile (PD) che non ha nascosto di godere del sostegno di Nichi Vendola.

Le fibrillazioni non mancano neanche qui, data la temuta corsa in solitaria dell'ultimo minuto dell'attuale Presidente, a più riprese apparso restio all'ipotesi delle primarie. Il momento di presentazione delle liste è ancora distante, ma la definizione della coalizione potrebbe dipendere proprio dall'esito delle primarie. I vertici regionali del PD, infatti, avevano già mostrato aperture verso un centro sinistra unito e compatto, pur di contrastare la destra. Da un lato c'è la garanzia del sostegno di Italia in Comune, dall'altro persino l'auspicio di un supporto di Italia Viva di Matteo Renzi.

Ma se c'è una cosa certa dell'attuale offerta politica della sinistra, è senza dubbio la sua frammentazione. La mancanza di un leader, tra le altre cose, non giova alla necessità di far fronte all'avanzata della destra. Così, anche questa volta, ben potrebbe esserci una coalizione alternativa a quella suddetta.

Movimento 5 Stelle: le "Regionarie"

Sul fronte del Movimento 5 stelle, invece, mentre si tenta una riorganizzazione interna, attraverso il cosiddetto "Team del Futuro", per far fronte alla crisi politica, è stata esclusa da tempo l'alleanza con il Partito Democratico a livello regionale. Il Movimento correrà da solo e lo farà con un assetto diverso, più partitico del solito, e con l'intenzione di radicarsi maggiormente sui territori.

I grillini individueranno il proprio candidato Presidente consultando, come da tradizione, gli iscritti. Le referenti del Movimento, la Senatrice Barbara Lezzi e la Consigliera regionale Antonella Laricchia, hanno annunciato circa un mese fa, infatti, le "Regionarie". Entro fine anno, si era detto, ma ad oggi ancora nulla di nuovo.