Barletta in un istante
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Bandi e concorsi

Conferite tre borse di studio per il progetto "Storia della città di Barletta"

Vincono con ex-equo i progetti di Castellano, Lombardi e Siciliani

Si è riunita il 27 marzo 2017 la Commissione giudicatrice del concorso a borse di studio per l'anno 2017 bandito dall'Associazione del Centro Studi Normanno-Svevi per il conferimento di 3 borse di studio per l'attività di ricerca in "Storia della città di Barletta" nell'ambito dell'omonimo progetto promosso dal Comune di Barletta e dalla stessa Associazione. La Commissione giudicatrice era composta dal Sindaco di Barletta, Pasquale Cascella, Sergio Chiaffarata, presidente dell'Associazione del Centro Studi Normanno-Svevi, Pasquale Cordasco, direttore del Centro di Studi Normanno-Svevi di Bari, e dai professori Angelantonio Spagnoletti e Luisa Derosa dell'Università degli Studi di Bari, Italo Muntoni per la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Barletta Andria Trani e Foggia, Luigi Nunzio Dibenedetto dell'Archeoclub di Barletta.

Sono state esaminate 12 candidature con altrettanti progetti di ricerca, espressione dell'interesse verso la storia della città di Barletta di giovani storici, diplomatisti, archeologi e storici dell'arte provenienti da diverse Università del Mezzogiorno d'Italia (Bari, Chieti-Pescara, Foggia, Salento). La Commissione ha valutato meritevoli di assegnazione della borsa di ricerca 3 progetti, classificatisi tutti al primo posto con un ex-equo con 24 punti ciascuno. Si tratta dei progetti della storica dell'arte Stefania Castellano, dell'archeologo Ruggero Lombardi e del palegorafo-diplomatista Marco Siciliani.

Il progetto di Stefania Castellana, dottoressa di ricerca in "Arti e storia dell'Italia nei rapporti con l'Europa e i Paesi del Mediterraneo" presso l'Università del Salento, è intitolato "Sacer Franciscus claruit. La spiritualità francescana scolpita nel legno in Sant'Andrea a Barletta" e intende lavorare sullo studio e la valorizzazione di due opere lignee strettamente correlate l'una all'altra, conservate nella chiesa di Sant'Andrea a Barletta. Si tratta del cosiddetto coro "dei frati", opera cinquecentesca collocata alle spalle dell'altare maggiore della chiesa, e del cosiddetto "altare delle reliquie", grande macchina reliquiario originariamente forse collocata in altra zona della chiesa rispetto a quella attuale, in dialogo diretto con il coro. Lo studio è stato considerato particolarmente meritevole di attenzione anche perché si tratterebbe di un lavoro ancora inedito. Salvo rare incursioni in opere di carattere generale, infatti, manca ad oggi uno studio monografico su questi manufatti. L'auspicio della commissione è che il sostegno di questa ricerca possa costituire il primo passo di un percorso virtuoso verso una ricognizione completa delle opere d'arte religiosa conservate nella chiesa e legate alla tradizione popolare, come il Cristo deposto, oltre che guidare il completo restauro delle due opere, ancora oggi in attesa di interventi che ne salvaguardino l'unicità.

Il secondo progetto vincitore è quello dell'archeologo barlettano Ruggero Lombardi, dottore di ricerca in "Civiltà e cultura scritta fra Tarda Antichità e Medioevo" presso l'Università degli Studi di Bari "Aldo Moro", il quale ha presentato un progetto intitolato "Lo scavo di via Vitrani a Barletta: studio recupero e conoscenza di un'area archeologica urbana dimenticata". Si tratta di un lavoro che, nelle premesse, si annuncia di grande interesse. Esempio unico di scavo operato in pieno contesto urbano, quello di via Vitrani rappresenta un importante nucleo di indagine per la conoscenza della vicenda della città di Barletta nel Medioevo. Lì, anticamente, erano collocati la chiesa e il convento dei frati francescani. Allo stato attuale delle nostre conoscenze, fu quello uno tra i primi esempi di insediamento francescano nel Mezzogiorno d'Italia, nei secoli dotati di ricchi lasciti da parte di uomini e donne provenienti da facoltose famiglie della città. Attraverso quelle donazioni, essi chiedevano anche di essere sepolti nel cimitero della chiesa stessa. Numerose sono infatti le lastre tombali che corredano l'area, oggi necessitante di una migliore sistemazione. Distrutta nel 1528 dalla furia devastatrice di Renzo da Ceri, che fece abbattere i due borghi extrameniali di Sant'Antonio e San Vitale, segnando la storia urbanistica di Barletta, sui resti della chiesa e del convento, nel Novecento, si edificarono due scuole cittadine: il liceo classico "Casardi" e la scuola elementare "Fraggianni", obliterandone per sempre la possibilità di indagare un contesto importantissimo per la storia della città. La commissione ha auspicato che, anche grazie a questo progetto e ai risultati prodotti, l'Amministrazione comunale possa giungere a una migliore sistemazione dell'area, recuperandola al meglio e dotandola servizi adeguati, pannelli didattici e di un percorso turistico.

Il terzo progetto vincitore è quello di Marco Siciliani, dottore di ricerca in "Civiltà e cultura scritta fra Tarda Antichità e Medioevo" dell'Università degli Studi di Bari "Aldo Moro", dal titolo Genesi e fruizione del cosiddetto breviario rituale gerosolimitano (Barletta Archivio della Basilica del Santo Sepolcro). Il progetto prevede che si operi un'indagine completa su un codice rarissimo e notissimo alla critica internazionale, conservato nella Basilica de Santo Sepolcro di Barletta. Il codice, forse opera di una bottega di miniatura di Gerusalemme, giunse a Barletta in circostanze ignote. Una tradizione lunga ha sostenuto che possa essere arrivato in città insieme al Patriarca di Gerusalemme in fuga da San Giovanni d'Acri, nel 1291. Recentemente si è proposto che questo come altri manufatti del tesoro della chiesa possano essere giunti a Barletta insieme ai canonici del Santo Sepolcro, tra il XII e il XIII secolo. Lo studio prevede la completa analisi paleografica del testimone, la sua trascrizione e l'edizione critica del documento. La commissione ha auspicato che attraverso questa indagine si possano meglio chiarire la datazione e la provenienza del codice e che si possa giungere a una edizione critica del documento, ancora oggi attesa e, perché no, la sua musealizzazione.

La Commissione ha espresso la sua soddisfazione per l'articolazione e la ricchezza culturale dei progetti presentati, auspicando che le altre proposte non vadano disperse. Anzi, sulla base della positiva esperienza del finanziamento aggiuntivo di un borsa di studio da parte privata, la Commissione invita quanti ritengono di voler finanziare ulteriori borse di studio, utili sia a sostenere lo studio e la ricerca dei giovani del territorio sia, attraverso essi, la valorizzazione del patrimonio storico materiale e immateriale della città, a farsi carico di ulteriori finanziamenti in grado di attivare un numero crescente di borse da assegnare già a partire dalla prossima selezione pubblica che si terrà a partire dall'inizio dell'anno 2018.
  • Storia
  • Recupero storico
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