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Associazioni
Comitato di quartiere zona 167: «Noi in bici, il Comune in silenzio (e col mattone in mano)»
La nota firmata da Giuseppe Di Bari e Raffaele Patella
Barletta - giovedì 24 luglio 2025
14.24
«Con un pizzico di orgoglio comunichiamo che il Comitato della Zona 167 ha preso parte, su formale invito, all'evento promosso da ANCI Puglia in collaborazione con VAIMOO S.r.l. e i comuni di Bari, Altamura, Gravina in Puglia, Molfetta e Giovinazzo, dal titolo: "Conclusione della sperimentazione di e-bike sharing, condivisione dati e prospettive future", tenutosi mercoledì 23 luglio presso la sede di ANCI Puglia a Bari». Così i referenti del comitato di quartiere zona 167, Giuseppe Di Bari e Raffaele Patella.
«Un'occasione importante per riflettere – dati alla mano – sul ruolo che la mobilità leggera può avere nell'integrare trasporto pubblico, turismo e qualità della vita, specialmente nelle periferie come la nostra. Un evento in cui si è parlato concretamente di futuro, sostenibilità e connessioni urbane, quelle vere, che migliorano la quotidianità delle persone. Noi c'eravamo. Formalmente invitati, abbiamo partecipato con attenzione e convinzione, portando il punto di vista di una periferia spesso dimenticata, che invece avrebbe tutto da guadagnare da un sistema moderno di e-bike sharing integrato.
Ma, pur se non coinvolto direttamente nella sperimentazione, il Comune di Barletta? Assente. Clamorosamente assente. E questo ha "avvilito" il nostro entusiasmo facendoci sentire orfani in un consesso dove l'Amministrazione della nostra città avrebbe dovuto essere presente, oltre che parte attiva, se solo avesse avuto la minima propensione alla programmazione del futuro sostenibile della città. Forse troppo impegnata a fare i conti col cemento, a rincorrere nuove colate e vecchie promesse edilizie, per accorgersi che esiste anche un'altra visione di città. Una visione che mette al centro le persone, il diritto alla mobilità, la sostenibilità ambientale e l'inclusione sociale. Ma capiamo: pedalare, oggi, pare molto più faticoso che approvare piani costruttivi. I dati, presentati dai comuni che hanno preso parte alla sperimentazione, sono clamorosi, mettendo in evidenza il grande e benefico impatto sulle città in termini di riduzione di traffico, di inquinamento e con conseguente miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini e turisti. Peccato. Perché la loro presenza, anche solo simbolica, avrebbe rappresentato un segnale di attenzione verso quei cittadini – non pochi – che ogni giorno cercano di spostarsi in una città che fatica a tenere insieme le sue parti, soprattutto quelle più periferiche. Considerando l'assoluta necessità di "ricucire" la periferia al centro città.
Come Comitato, continueremo a rappresentare le esigenze della nostra comunità che sempre con maggiore frequenza ci stà chiedendo un impegno più diretto che pur non rappresentando la nostra prerogativa valuteremo con attenzione. E continueremo a credere che anche a Barletta la modernità possa trovare casa – magari non solo sotto forma di metri cubi di cemento».
«Un'occasione importante per riflettere – dati alla mano – sul ruolo che la mobilità leggera può avere nell'integrare trasporto pubblico, turismo e qualità della vita, specialmente nelle periferie come la nostra. Un evento in cui si è parlato concretamente di futuro, sostenibilità e connessioni urbane, quelle vere, che migliorano la quotidianità delle persone. Noi c'eravamo. Formalmente invitati, abbiamo partecipato con attenzione e convinzione, portando il punto di vista di una periferia spesso dimenticata, che invece avrebbe tutto da guadagnare da un sistema moderno di e-bike sharing integrato.
Ma, pur se non coinvolto direttamente nella sperimentazione, il Comune di Barletta? Assente. Clamorosamente assente. E questo ha "avvilito" il nostro entusiasmo facendoci sentire orfani in un consesso dove l'Amministrazione della nostra città avrebbe dovuto essere presente, oltre che parte attiva, se solo avesse avuto la minima propensione alla programmazione del futuro sostenibile della città. Forse troppo impegnata a fare i conti col cemento, a rincorrere nuove colate e vecchie promesse edilizie, per accorgersi che esiste anche un'altra visione di città. Una visione che mette al centro le persone, il diritto alla mobilità, la sostenibilità ambientale e l'inclusione sociale. Ma capiamo: pedalare, oggi, pare molto più faticoso che approvare piani costruttivi. I dati, presentati dai comuni che hanno preso parte alla sperimentazione, sono clamorosi, mettendo in evidenza il grande e benefico impatto sulle città in termini di riduzione di traffico, di inquinamento e con conseguente miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini e turisti. Peccato. Perché la loro presenza, anche solo simbolica, avrebbe rappresentato un segnale di attenzione verso quei cittadini – non pochi – che ogni giorno cercano di spostarsi in una città che fatica a tenere insieme le sue parti, soprattutto quelle più periferiche. Considerando l'assoluta necessità di "ricucire" la periferia al centro città.
Come Comitato, continueremo a rappresentare le esigenze della nostra comunità che sempre con maggiore frequenza ci stà chiedendo un impegno più diretto che pur non rappresentando la nostra prerogativa valuteremo con attenzione. E continueremo a credere che anche a Barletta la modernità possa trovare casa – magari non solo sotto forma di metri cubi di cemento».
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