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Politica

Centro di raccolta rifiuti: Michelangelo Acclavio rilancia la polemica

Carenza informativa e strumentalizzazioni, «è un pasticcio politico»

Quando si parla del prossimo centro di raccolta rifiuti che sorgerà a Parco degli Ulivi, l'argomento tirato in ballo è la fiducia: quella che reciprocamente dovrebbero provare i cittadini verso le istituzioni e le istituzioni dovrebbero concedere a tutti, senza distinzioni. L'altro argomento è la strumentalizzazione, che potrebbe dirottare i sinceri interessi della cittadinanza verso obiettivi politicamente sottitensi. Puntando l'attenzione su questi due argomenti, infervora il dibattito sull'ecocentro – già oggetto di commissioni consiliari e riunioni pubbliche – al quale si aggiunge la voce di Michelangelo Acclavio, politicamente in area Partito Democratico, che scrive: «Non si comprende ancora, benchè il tema sia antico in questo Paese, una cosa banale, ovvero quella che i cittadini della 167 (che più correttamente dovrebbe dirsi ormai delle 167) dopo 20 anni di promesse non mantenute circa i servizi e le urbanizzazioni non hanno alcuna fiducia in alcuno dei politici attuali e non sono disposti a concederne ancora se non vengono trattati da pari a pari, per cui meglio si farebbe a scendere di un gradino ed ad ascoltarli di più al fine di iniziare un percorso di costante ascolto e ricomprensione reciproca, rispettando ognuno il proprio ruolo ma essendo consapevoli che la sovranità appartiene al popolo».

Viene richiamata la promessa, che dovrebbe esser mantenuta, della convocazione di un apposito consiglio comunale monotematico sul tema del centro di raccolta rifiuti. «La speranza vera è che quello sia il momento di qualche "mea culpa" e della ragionevolezza, non quello della mera informazione al pubblico (peraltro già ben informato) o alla peggio della solita litania ascoltata finora: "… non possiamo fare altro...pagheremo delle penali...è una cosa che riviene dal passato ...", ecc. ecc. Se la cosa sarà di questo tenore, è bene dirlo subito, il consiglio comunale non serve a nulla, ed a non servire, forse, è la politica intera, la quale su questo tema (ma sono certo che su molti altri potrà agire con la stessa insipienza) è schiava di sé stessa e delle sue paure tanto da non riuscire fino ad oggi ad imporsi rispetto ai piccoli lacciuoli esistenti tra le parti in gioco (contratti, appalti, avvio lavori ecc.), anche assumendosi la responsabilità di qualche errore macroscopico commesso nel recente passato rischiando invece di assumersi oggi responsabilità più grandi qualora si intraprendesse la via della integralità e della fermezza delle posizioni.

«Resto perplesso dinanzi al Segretario cittadino del PD, il quale oramai troppo spesso si produce in sintesi politiche inopportune, inappropriate se non fuorvianti del vero contenuto delle discussioni tenute nel partito su questo tema. Come resto basito dalle esternazioni a mezzo stampa di qualche consigliere comunale di opposizione che da autentico buontempone non perde occasione per confermare la propria pochezza politica essendo soltanto capace di astenersi dal prendere ogni posizione su questioni molto delicate come quelle dell'ambiente e dei rifiuti, figurarsi semmai un giorno tale signore si dovrà cimentare con il governo di questa città, Iddio ci scampi. Rimango poi sbigottito dinanzi a chi della bandiera del civismo ne ha fatto una ideologia, i cittadini pentastellati sul tema sono letteralmente inesistenti, le stelle come si sa stanno a guardare e non muovono un dito. Quello che il Comitato Salviamo le Periferie ed il quartiere intero (compresi i professionisti, le scuole ed il Parroco) stanno facendo in queste ore è straordinario davvero; il quartiere qualcosa la sta insegnando a tutti, fa politica costantemente e ne ravviva quotidianamente il senso più autentico, non cercando di sostituirsi alle "classi dirigenti" locali bensì cercando di stimolarle ed indurle alla ragionevolezza dal momento che sulla loro pelle questi cittadini vivono da oltre venti anni in un quartiere-dormitorio in perenne espansione non avendo neppure, oltre al resto, una rete adeguata di fogna bianca.

«Intanto da qualche giorno in città è partito il servizio di raccolta differenziata porta a porta; è bene dire subito che è un fatto estremamente positivo che si attendeva da anni, e per questo trova ampia giustificazione la campagna mediatica di informazione e distribuzione di kit utilities al fine di agevolare il periodo di adattamento dei cittadini al nuovo servizio certamente più all'altezza di un paese civile. Diverso invece è il tema in merito alla carenza informativa sul Centro di Raccolta la quale non potrà essere colmata da alcun kit da distribuire, esso centro è necessario sì al fine di ottimizzare la percentuale di differenziata, ma come è stato più volte sostenuto è stato ideato in un contesto inadatto, inospitale e totalmente inopportuno. Sul punto non c'è campagna informativa che tenga, spendere danaro pubblico per pensare di informare circa l'utilità di un ecocentro è inutile atteso che si sarebbe dovuto informare, ed ancora si può fare, sul perché è opportuno realizzarlo accanto ai palazzi ed alle scuole pubbliche in palese contraddizione con le linee guida regionali oltre che con la logica ed il buonsenso.

«Quell'area è inadatta perché posta a servizio dei residenti della zona ed è una delle poche aree verdi "pure" in attesa di riqualificazione che non potrà certo avvenire costruendole un luogo dove si "discaricano" rifiuti (piaccia o no l'italiano qualifica discarica ogni luogo dove i rifiuti solidi urbani vengono scaricati); quell'area è inospitale perché come detto quel sito come l'intero quartiere è sfornito di fogna bianca e la produzione di percolato dell'ecocentro rischia di inficiare pesantemente la salubrità delle strade stesse; infine è un'area inopportuna perché davvero riesce difficile comprendere come si possa pensare di realizzare un ecocentro senza un piano di ripristino, senza un regolamento di conferimento e senza l'individuazione del gestore dello stesso».

«Dinanzi a tali evidenze assistiamo - continua a scrivere Acclavio - invece al balletto politico sulla stampa con alcune forze politiche che in difesa dell'Assessore all'Ambiente (la quale ritengo sappia difendere da sé) rilanciano responsabilità e richiami ad una correttezza e coerenza amministrativa che non si sa bene quando loro stessi hanno conosciuto. Vi è di più, è bene che si sappia, oltre a ciò in questi giorni si sono registrati anche attacchi più virulenti alla moralità pubblica, con infami atteggiamenti di stampo veterodemocristiano, alcuni consiglieri comunali "interessati" hanno cercato di "sfilare" alcuni tra i maggiori "portatori di interessi" del quartiere (Parroco, Insegnanti, medici, ecc), questi soggetti sono stati contattati al fine di saggiarne la disponibilità a rivedere la loro posizione magari offrendogli la possibilità di un viaggio premio in qualche centro di raccolta del vicinato scelto con cura tra quei pochi che funzionano (vedi quello di Corato che comunque è situato fuori dal centro urbano e non ha fatto salire di molto il livello di differenziata in quella città). Se quella visita di istruzione dovesse essere il viatico per offrire cognizione di causa ai consiglieri sforniti della stessa ed andare in consiglio più preparati ci sarebbe da piangere se non da richiedere l'interdizione dell'organizzatore della cosa».

«Fortunatamente la crisi mondiale non ha colpito anche la morale della gente della 167 di Barletta che evidentemente è molto più alta di quella di qualche giovane-vecchio politicante cittadino, la quale ha nettamente rifiutato ogni invito cercando di riportare il tema sulle peculiarità locali del progetto di Ecocentro rendendosi disponibile solo a parlare di ciò che riguarda la propria città e non altri ameni luoghi. La sensazione comunque è di trovarsi in un pasticcio politico amministrativo dove qualche politico-sciacallo all'opposizione (mi riferisco a tutte le opposizioni) potrà approfittarne per prendere un voto in più la prossima volta, perché da quello che si è mostrato finora la questione interessa a tutti ed a nessuno, almeno finché non si rivoterà. L'antidoto a tutto ciò è la gente (o popolo se lo si preferisce), cui si deve servizio, moralità, etica e sacrificio, il resto è chiacchiericcio di chi gattopardescamente non vuole cambiare nulla se non la propria posizione economica o elettorale».
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