«Canne della Battaglia patrimonio Unesco», l'obiettivo di Ruggiero Mennea

«Per la prima volta, quest'anno, sono stati utilizzati i fondi stanziati con la legge regionale per Canne della Battaglia, realizzando con l'aiuto del Teatro pubblico pugliese spettacoli, laboratori, visite guidate e mostre che hanno consentito, negli ultimi mesi, di raddoppiare i visitatori. Ora, utilizzando anche i fondi che saranno stanziati con la prossima legge di bilancio, l'obiettivo è arrivare al riconoscimento di Canne come sito Unesco e realizzare la rievocazione della battaglia del 216 a.C.».

Lo ha dichiarato il consigliere regionale Ruggiero Mennea che, ieri mattina, nel corso di una conferenza stampa nella sala Finocchiaro del palazzo del Consiglio pugliese ha fatto il punto delle attività svolte e illustrato i programmi insieme all'assessore alla Cultura e al Turismo, Loredana Capone, alla nuova direttrice del Polo Museale pugliese, Maristella Margozzi; alla direttrice del sito e dell'antiquarium di Canne, Miranda Carrieri; alla referente del Teatro pubblico pugliese, Ileana Capone, e all'assessore alla Cultura di Barletta, Michele Ciniero.

«Quest'anno sono stati, in parte impegnati e in parte utilizzati, 300mila euro che consentiranno di portare avanti le attività di promozione fino a tutto dicembre» ha precisato Mennea. «Ma vogliamo arrivare a un piano di valorizzazione del sito, dotandolo di servizi che invoglino il turista a visitarlo. Prevediamo inoltre una serie di attività per riportare Canne, un sito che ancora oggi viene studiato per le strategie militari, al centro dell'attenzione dei circuiti turistici internazionali. Tra le iniziative - ha proseguito il consigliere regionale Pd - che potrebbero essere realizzate c'è persino un video game sulla battaglia, che renderebbe quell'evento storico davvero alla portata di tutti. Ma stiamo pensando anche a un autogrill tematico da realizzare in corrispondenza dell'uscita dell'autostrada per Canne. Non dimentichiamo, però, che la valorizzazione di Canne va inquadrata anche all'interno del parco dell'Ofanto, sito naturalistico per il quale esiste una legge di tutela e fruizione. Infine, la zona è ricca di masserie anche abbandonate che possono- ha concluso - prestarsi a diventare strutture ricettive, riportando quel luogo davvero al centro dell'attenzione internazionale».