Piazza Plebiscito
Piazza Plebiscito
La città

Barletta aderì all’Unità d’Italia nel 1960, regnava Claudio Villa

Nell’ufficio toponomastica ci sono nostalgici borbonici?. L'errore storico potrebbe essere attrattiva turistica

Un po' di ritardo è ammissibile, ma addirittura 100 anni è una esagerazione! A volte la toponomastica è un'opinione, infatti leggiamo testualmente:«Piazza Plebiscito – a memoria del quesito referendario che si tenne a Barletta il 21 ottobre 1960, sulla proclamazione di Vittorio Emanuele II, re d'Italia». Ebbene si, Barletta ha aderito all'Unità d'Italia nel 1960, mentre nel resto della penisola l'evento è stato nel 1860. Con somma gioia dei nobili decaduti e dei tanti nostalgici borbonici, sembrerebbe che la nostra città sia stata l'ultima a esprimersi nel 1960, mentre in tv c'erano già Mike Bongiorno e Domenico Modugno, nel "Principato di Barletta", la storia era rovesciata.

Peccato che il re Vittorio Emanuele e Giuseppe Garibaldi, fossero già deceduti nel 1960, e non abbiano potuto gioire per i risultati plebiscitari a Barletta, in compenso c'era Claudio Villa, il "reuccio della canzone italiana".
Cartello recante l'errata spiegazione storica di Piazza Plebiscito
Si potrebbe considerare l'errore stampato sulla targa come "errore storico", e utilizzarlo a fini turistici: "Barletta, città del disfida e ultima città ad aderire all'Unità d'Italia". Così facendo attireremmo un paio di turisti in più e risparmieremmo una "gravosa e dispendiosa" correzione all'ufficio di toponomastica del Comune. Se si intitolasse una "Piazza 21 dicembre 2012 – La fine del mondo", con un plebiscito cittadino?




Fra il 1859 e il 1870 si tennero vari plebisciti per ratificare l'annessione prima al Regno di Sardegna e poi al Regno d'Italia, sancendo così l'unificazione italiana. Quel plebiscito, che prevedeva forti limitazioni censitarie, si differenzia sostanzialmente dall'odierno referendum. Il loro scopo, infatti, era dare una parvenza di consenso popolare a decisioni già prese in altre sedi.
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