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Barletta Cinque Stelle, Barbara Lezzi interroga il Ministero della salute

Gli effetti della MCS si accentuano in funzione della distanza dalle fonti inquinanti

«Ciò che per l'assessore Caracciolo rappresenta una "ritrovata sensibilità ambientale", così stupendosene, etichettò nel corso di una trasmissione televisiva l'impegno degli ambientalisti, per noi costituisce da anni una battaglia costantemente mirata a richiamare gli amministratori, ad ogni livello istituzionale, alla tutela dei nostri concittadini affetti da Sensibilità Chimica Multipla (MCS)». Affermano gli esponenti di Barletta Cinque Stelle.

«Si tratta di una patologia ambientale invalidante che costringe coloro che ne soffrono a vivere in uno stato d'isolamento. Gli effetti della MCS si accentuano in funzione della distanza del malato dalle fonti inquinanti. I soggetti colpiti manifestano una multi sistemica intolleranza ambientale alle sostanze chimiche che può interessare diversi apparati e organi del corpo umano. Tale patologia non è riconosciuta dal Ministero della Salute e la Regione non ha inteso promuovere, almeno nei territori in cui insistono aziende insalubri, l'adozione di protocolli di ospedalizzazione adeguati a detti malati. Nel 2016 la senatrice Barbara Lezzi, raccogliendo le nostre istanze, interrogava il Ministero della Salute attraverso l' atto n. 3-02859 evidenziando la drammatica situazione sofferta dai malati di MCS. Replicando al sottosegretario del Ministero, dr. Faraone, in data 15 Novembre 2017, la senatrice Lezzi, il cui impegno rappresenta un eccellente esempio di portavoce nelle istituzioni e per questo la ringraziamo, depositava un'altra interrogazione (n. 3-04097) con risposta in commissione.

La seconda interrogazione ripropone, tra l'altro, l'urgenza di estendere anche ai malati di MCS quanto sancito dall'articolo 32 della carta costituzionale, ovvero il diritto alla tutela della salute. Nell'atto si cita il caso di un malato barlettano che, a causa delle emissioni delle aziende insalubri che insistono sul territorio, ha dovuto trasferirsi altrove, non disponendo il nosocomio locale neanche di ambienti opportunamente bonificati e attrezzati ad offrire quanto meno cure di primo intervento. Tornado a citare l'assessore Caracciolo, già Presidente della V commissione ambiente della Regione e al secondo mandato presso lo stesso ente, dunque da molti anni principale interlocutore istituzionale in materia ambientale, chiediamo se, attesa la conclamata insorgenza in città di casi di MCS, non sia opportuno tenere nella giusta considerazione il fastidio olfattivo causato dalle emissioni delle aziende insalubri. Le molestie odorigene sgradite alla popolazione aggravano pericolosamente la condizione dei malati di MCS.

Al netto dei monitoraggi avviati sottoscrivendo il protocollo di Intesa tra Regione Puglia, Provincia BT, Comune di Barletta, ARPA Puglia e ASL BT e CNR-IRSA perché non aderire al progetto Odortel, che prevede la partecipazione attiva dei cittadini e il miglioramento delle prestazioni di Arpa Puglia? I cittadini a mezzo telefono comunicano il grado di molestia olfattiva e, superata una certa soglia (numero di chiamate e gravità), automaticamente scatta il campionamento dell'aria utile per misurare scientificamente le unità odorimetriche e definire la sorgente. Alla soddisfazione espressa dall'assessore per l'istituenda sede di Arpa Bat a Barletta, sarebbe cosa buona e giusta far coincidere l'opportunità, per i cittadini, di avere un punto di riferimento immediato utile ad individuare i responsabili di comportamenti lesivi del proprio benessere.

Il progetto Odortel consentirebbe la gestione sistematica delle lamentele di molestia olfattiva ottenendo informazioni su entità e distribuzione del fenomeno odorigeno lamentato costantemente dai barlettani. Concludendo ricordiamo che se per l'assessore Caracciolo "contano i fatti", come scrive negli hashtag sui social, per i malati di MCS di Barletta conta la salute. Tuteliamola».
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