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Calcio
Storie in biancorosso: Danti, la prima volta non si scorda mai
L'attaccante calabrese a segno con il Barletta domenica nel derby
Barletta - mercoledì 21 gennaio 2015
0.26
«Il pallone pesava, ma sono contento di essermi sbloccato. Sono andato sul dischetto con la giusta determinazione, mi sono preso la responsabilità ed è andata bene». Parole di Domenico Danti domenica pomeriggio in sala stampa, al fischio finale di Barletta-Lecce 1-1: minuto 78 del derby del "Puttilli", Lopez atterra Venitucci, così sul dischetto-al primo rigore concesso ai biancorossi dopo l'addio di Floriano-si presenta l'attaccante calabrese classe 1989, ancora a secco di marcature in biancorosso dopo 11 prove. Fissa Caglioni e lo batte: palla a destra, portiere a sinistra. Centro del pareggio biancorosso, corsa sotto la Curva Nord e un'esultanza che sa di sfogo, per un centro che mancava dall'8 dicembre 2013, per il centro dell'1-0 a L'Aquila quando indossava la maglia della Nocerina.
Una rete particolare, festeggiata da intensi abbracci dei suoi compagni, con una dedica particolare riferita a sua moglie ed al figlio in arrivo: proprio le due figure che gli sono state più vicine dal momento del suo arrivo a Barletta, maturato in ottobre quando il club di patron Perpignano ha dovuto rivolgersi al mercato degli svincolati per tamponare le falle nate nel reparto avanzato a causa degli infortuni di Dell'Agnello e Biancolino: Danti si è messo alle spalle la squalifica comminata a lui e diversi ex compagni per i fatti di Salerno-quando militava nella Nocerina-e ha messo sul campo sudore, quantità e qualità, fino ad assumere con Venitucci un ventaglio di maggiori responsabilità alla partenza di Floriano («Non so se la partenza di Floriano ha fatto scattare qualcosa in me o Venitucci ma sicuramente prima si giocava solo su di lui, ora giochiamo da entrambi i lati» ha spiegato il 25enne calabrese davanti a taccuini e telecamere) fino a supplire l'ex capocannoniere biancorosso anche sotto porta.
Un processo di crescita passato attraverso l'inserimento negli schemi di Marco Sesia e il reinserimento nei canoni del suo peso-forma: «Sicuramente mi sento meglio, ho perso qualche chilo rispetto a quando sono arrivato» il commento di Danti ai microfoni dopo il pareggio con il Lecce. Alla presenza numero 11 è arrivata la prima gioia: una media da migliorare anche per chi come lui non ha fatto del gol una professione, ma più una vocazione sul piano degli assist e del suggerimento finale. Per crescere, però, non è mai troppo tardi, e Mimmo Danti da San Giovanni in Fiore lo sa. Sabato si torna dove è partita la sua avventura nel calcio, a Cosenza: in rossoblù dal 2007 al 2009 ha messo insieme da "enfant prodige" 83 partite e 17 reti guidando la scalata dei lupi silani dalla D alla C1 con un altro calciatore oggi in rosa con lui, l'indomito leone della mediana Ciccio De Rose. Che l'odore di casa gli possa far bene?
(Twitter:@GuerraLuca88)
Una rete particolare, festeggiata da intensi abbracci dei suoi compagni, con una dedica particolare riferita a sua moglie ed al figlio in arrivo: proprio le due figure che gli sono state più vicine dal momento del suo arrivo a Barletta, maturato in ottobre quando il club di patron Perpignano ha dovuto rivolgersi al mercato degli svincolati per tamponare le falle nate nel reparto avanzato a causa degli infortuni di Dell'Agnello e Biancolino: Danti si è messo alle spalle la squalifica comminata a lui e diversi ex compagni per i fatti di Salerno-quando militava nella Nocerina-e ha messo sul campo sudore, quantità e qualità, fino ad assumere con Venitucci un ventaglio di maggiori responsabilità alla partenza di Floriano («Non so se la partenza di Floriano ha fatto scattare qualcosa in me o Venitucci ma sicuramente prima si giocava solo su di lui, ora giochiamo da entrambi i lati» ha spiegato il 25enne calabrese davanti a taccuini e telecamere) fino a supplire l'ex capocannoniere biancorosso anche sotto porta.
Un processo di crescita passato attraverso l'inserimento negli schemi di Marco Sesia e il reinserimento nei canoni del suo peso-forma: «Sicuramente mi sento meglio, ho perso qualche chilo rispetto a quando sono arrivato» il commento di Danti ai microfoni dopo il pareggio con il Lecce. Alla presenza numero 11 è arrivata la prima gioia: una media da migliorare anche per chi come lui non ha fatto del gol una professione, ma più una vocazione sul piano degli assist e del suggerimento finale. Per crescere, però, non è mai troppo tardi, e Mimmo Danti da San Giovanni in Fiore lo sa. Sabato si torna dove è partita la sua avventura nel calcio, a Cosenza: in rossoblù dal 2007 al 2009 ha messo insieme da "enfant prodige" 83 partite e 17 reti guidando la scalata dei lupi silani dalla D alla C1 con un altro calciatore oggi in rosa con lui, l'indomito leone della mediana Ciccio De Rose. Che l'odore di casa gli possa far bene?
(Twitter:@GuerraLuca88)
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