Pavone e Tatò
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Calcio, è tempo di rinforzi in casa-Barletta

Entro 72 ore novità nell'organico di Stringara?

"Non ho la bacchetta magica. E' impensabile intervenire adesso, a fine novembre, prendere svincolati che non hanno mai visto il campo da maggio scorso. Sono convinto dei calciatori che ho, e con questa squadra devo salvarmi. Capiremo se ci serve qualcosa". Se le parole testè riportate, pronunziate da mister Paolo Stringara nel dopo-partita di Barletta-Paganese 0-1, sembravano allontanare imminenti rinforzi pescati dal mercato degli svincolati per la causa biancorossa, i rumors provenienti da via Vittorio Veneto ora sembrano andare in direzione diversa: che sia stato raccolto il sottile messaggio del tecnico di Orbetello, che a più ripresa aveva spiegato di "lavorare con la rosa che aveva trovato a disposizione"? Nella conferenza stampa infrasettimanale il presidente Roberto Tatò aveva spiegato che gli eventuali acquisti sarebbero stati procrastinati a gennaio, ma nei fatti la sconfitta contro la Paganese e la sosta del campionato potrebbero aver persuaso la dirigenza ad anticipare i tempi: un'apertura ad arrivi in corso, che potrebbe essere con ogni probabilità ratificata nelle prossime ore da un vociferato vertice societario che vedrà seduti intorno a un tavolo il presidente biancorosso, il ds Pavone- nell'occhio del ciclone per le scelte sul mercato- e l'allenatore di Orbetello. Obiettivo primario: iniettare esperienza e personalità nelle vene di una rosa sin qui carente nei momenti topici del torneo.

Il clima in casa-Barletta Calcio dopo il ko interno contro la Paganese, coincidente con la seconda sconfitta con mister Stringara in panchina, è tornato pesante e denso di fuliggine come il fumo di Londra. Sembra già lontana la vittoria di Sorrento: oggi il campo racconta di una squadra con 6 punti all'attivo dopo 11 turni di campionato, che non ha ancora trovato una precisa identità e vive in stato confusionale larghi tratti di partita. Al momento sarebbe davvero uno sforzo di fantasia notevole immaginare questo Barletta fuori dalla zona-playout, con una salvezza diretta distante oggi 8 (!) punti: il concreto rischio che oggi si corre è quello di vivere un campionato di stenti, forse fatali, in attesa di una complessiva maturazione della giovane rosa, e di terminare con la botte vuota e calciatori riconsegnati più maturi ai rispettivi club di appartenenza.

Un neo, quello della scarsa esperienza in organico, già "scoperto" in estate con le dimissioni presentate dall'ex allenatore biancorosso Novelli e respinte da Pavone e dalla dirigenza a fine agosto. Un nervo che si è inesorabilmente riproposto ogni domenica, che va assolutamente colmato, e prima di gennaio, quando potrebbe essere già troppo tardi. La storia è buona maestra in tal senso: non più tardi di due stagioni fa il Barletta dei Bellomo, dei Simoncelli, giovani talenti in ascesa, si salvò con 180' di anticipo, ma solo dopo aver conquistato la miseria di un punto in 6 partite, risultati che avevano condotto all'arrivo di veterani come Galeoto, Ischia, Frezza e Innocenti, uomini di campo, leader naturali prima ancora che calciatori. E' quello che oggi pare mancare a questo Barletta: 2-3 figure che sul rettangolo di gioco con la loro semplice presenza conferiscano fiducia ai compagni più giovani, certo dotati tecnicamente ma ancora spesso immaturi sul piano caratteriale.

Le ipotesi di rafforzamento riguardano l'intera spina dorsale della squadra, dal reparto arretrato, sin qui colpito ben 17 volte in stagione, alla mediana fino a quello avanzato, dove manca l'uomo in grado di "accendere la luce": i nomi per rinforzare il sodalizio di via Veneto circolano già da qualche tempo e riguardano navigati calciatori senza contratto che la "spending review" e il ringiovanimento attuati da tanti club hanno lasciato in dote. Per l'attacco restano vivi i rumors sul conto di Gaetan Tomas Guzman: l'anno scorso complessivamente 35 presenze e 8 centri tra Prima Divisione e Serie B con Piacenza e Gubbio, l'attaccante paraguaiano, oggi 30enne, è la pista più calda, alla pari di Andrea Rabito, classe 1980, una vita spesa tra seconda e terza serie del calcio italiano. Attaccante esterno, seconda punta o trequartista, l'attaccante nato a Vicenza 32 anni fa è un'altra pista che il Barletta persegue per rimpolpare un reparto che sin qui ha partorito 11 reti in 13 partite ufficiali tra Campionato e coppe. A loro si è aggiunto nelle ultime ore Umberto Del Core, 33 anni, fresco di rescissione con il Martina Franca (Seconda Divisione). In mediana, sfumate due idee "possibili" come Pestrin e Corrent, passati alla Carrarese, si pensa a Daniele De Vezze, ex-Bari e Benevento, inseguito anche dal Catanzaro, ma ci sono tante altre piste perseguibili. In difesa il nome che si fa è principalmente uno, e porta a Daniele Ficagna: classe 1981, 23 presenze e una rete nello scorso anno a Empoli, porterebbe fisico ed esperienza alla retroguardia biancorossa. Tanti nomi, con una certezza: entro 72 ore le acque in via Veneto dovrebbero muoversi...
(Twitter: @GuerraLuca88)
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