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Parcheggio del Podere Agresti, «un attentato alla storia»

Ulteriore intervento in merito della Cgil BT. «Noi siamo per la salvaguardia del territorio»

"La Cgil della provincia di Barletta –Andria – Trani non ha bisogno di fare bella figura con nessuno". Non usa tanti giri di parole il numero uno del sindacato, Luigi Antonucci, per commentare le insinuazioni fatte da chi ritiene che l'intervento della Cgil su una questione importante come quella della costruzione di un parcheggio sullo storico "Podere Agresti" sia strumentale al raggiungimento di altri fini. "Noi della Cgil – prosegue Antonucci – combattiamo da sempre per difendere i diritti dei lavoratori. Non solo, lavoriamo ogni giorno nell'interesse di tutti i cittadini. Sono queste le uniche cose per noi importanti".

Difendere il "Podere Agresti" dall'idea dell'amministrazione Ventola di trasformarlo in un parcheggio significa per il sindacato sventare un attentato alla storia, non permettere che con un colpo di spugna si cancelli un passato lungo 150 anni.

"Noi – ricorda il segretario provinciale – siamo per la salvaguardia dell'identità del nostro territorio. Prendiamo posizioni a favore del futuro di un'istituzione, l'Istituto Tecnico Agrario, che altrimenti sarebbe, con la sottrazione del podere utilizzato da oltre 200 ragazzi per la sperimentazione didattica, colpita al cuore. Siamo, invece, contro la cementificazione indiscriminata e l'idea che tutto si possa sacrificare nel nome del «dio automobile». Non solo, ci schieriamo – prosegue Antonucci – anche dalla parte del futuro degli studenti e dei loro diritti troppo spesso presi di mira e mortificati dai nostri amministratori. Bisognerebbe, piuttosto, incentivare nuovamente l'utilizzo del podere per le sperimentazioni e le esercitazioni dei ragazzi".

"A noi della Cgil, più che la questione della localizzazione delle sedi della provincia, interessa che l'ente funzioni al meglio e che lavori per il bene del territorio, ovvero un'istituzione seria con cui confrontarsi. Non abbiamo nessun orticello da difendere. Anzi, siamo convinti che tutti debbano, una buona volta, cominciare a lavorare seriemente per la crescita di questo nuovo ente e di questo territorio. Proseguendo – conclude Antonucci – sulla strada delle inutili lotte di campanile questo lembo di Puglia rimarrà sempre fermo al palo".
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