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Politica
Mennea: «L'ETR 1000 resti dedicato a Pietro, ma anche il Sud abbia l'Alta velocità»
«La Freccia del Sud non sarebbe contento che l'Italia fosse divisa in due»
Puglia - mercoledì 29 aprile 2015
19.04
"Dov'erano tutti coloro che avevano il potere per intervenire quando si decideva l'alta velocità? Dov'erano quando decidevano di finanziare i corridoi, le tratte, quando decidevano i general contractor? Dov'erano tutti quelli che adesso sembrano stupirsi quando a Roma si riunivano per discutere dei problemi delle tratte del Sud? Era allora che bisognava battere i pugni per rivendicare l'alta velocità anche per tutto il Sud. Come sempre su certi argomenti si cade nel vecchio detto popolare di Santa Chiara e così prima ci siamo fatti derubare e poi abbiamo messo le porte di ferro". A dichiararlo è Ruggiero Mennea, consigliere regionale del Partito Democratico, che interviene così sulla vicenda del Frecciarossa "Freccia del Sud", dedicato al grande Pietro Mennea, che ha effettuato il viaggio inaugurale sabato 25 aprile ma che, al momento, non arriverà al Sud né tanto meno a Barletta, città natale di Mister 19'72'', poiché manca la linea ad alta velocità.
"Premesso e precisato che ancora una volta il mezzogiorno viene penalizzato senza che chi ne aveva facoltà e potere avesse mosso un dito, ora non è il caso di piangere sul latte versato ma di rivendicare i nostri diritti", aggiunge Mennea. "L'Etr 1000 resti dedicato a Pietro Mennea. È giusto così. Un treno d'eccellenza motivo d'orgoglio italiano, un modello di tecnologia e avanguardia su rotaie capace di raggiungere i 360 km/h, emblema quindi anche di velocità, è giusto porti il nome di chi della velocità è stato orgogliosamente ambasciatore nel mondo. Ma, attenzione, Pietro Mennea, da uomo del Sud attaccato alle proprie origini, probabilmente non sarebbe stato affatto lusingato dal fatto che l'Italia fosse divisa in due sull'alta velocità. Per questo, resti il nome, ma Trenitalia e il governo nazionale si impegnino a completare l'alta velocità e, nell'attesa, attivino subito l'alta capacità al meridione, per ridurre almeno parzialmente il gap che divide Nord e Sud su questo piano. Il Frecciarossa, come garantito dall'amministratore delegato di Trenitalia, Michele Mario Elia, presto farà tappa a Barletta in segno di riconoscimento verso la Città di Pietro Mennea, ma questo ovviamente non può bastare. Sia quell'occasione il suggello di un patto affinché l'alta velocità arrivi a Barletta e al Sud".
"Premesso e precisato che ancora una volta il mezzogiorno viene penalizzato senza che chi ne aveva facoltà e potere avesse mosso un dito, ora non è il caso di piangere sul latte versato ma di rivendicare i nostri diritti", aggiunge Mennea. "L'Etr 1000 resti dedicato a Pietro Mennea. È giusto così. Un treno d'eccellenza motivo d'orgoglio italiano, un modello di tecnologia e avanguardia su rotaie capace di raggiungere i 360 km/h, emblema quindi anche di velocità, è giusto porti il nome di chi della velocità è stato orgogliosamente ambasciatore nel mondo. Ma, attenzione, Pietro Mennea, da uomo del Sud attaccato alle proprie origini, probabilmente non sarebbe stato affatto lusingato dal fatto che l'Italia fosse divisa in due sull'alta velocità. Per questo, resti il nome, ma Trenitalia e il governo nazionale si impegnino a completare l'alta velocità e, nell'attesa, attivino subito l'alta capacità al meridione, per ridurre almeno parzialmente il gap che divide Nord e Sud su questo piano. Il Frecciarossa, come garantito dall'amministratore delegato di Trenitalia, Michele Mario Elia, presto farà tappa a Barletta in segno di riconoscimento verso la Città di Pietro Mennea, ma questo ovviamente non può bastare. Sia quell'occasione il suggello di un patto affinché l'alta velocità arrivi a Barletta e al Sud".
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