lungomare
lungomare
La città

Le condizioni del mare di Barletta: si può e si deve migliorare

Soluzioni per fornire risposte concrete e non demagogiche

Non sono d'accordo, sotto il profilo tecnico, con la rassegnazione espressa dal bravo cronista Paolo Doronzo, quando nel suo editoriale del 22 c.m. titola "Un mare di polemiche per il mare di Barletta", egli scrive: "Mettiamoci in testa che non avremo mai il mare del Salento per il colore della sabbia molto più scuro, …".

Capisco che le nuove generazioni, nate dopo la fine degli anni settanta, non hanno mai potuto constatare quanto in quegli anni, fossero limpide e trasparenti le acque del mare di Levante e quelle di ponente, eccezion fatta per la zona antistante l'ex mattatoio, pur in presenza del fiume Ofanto con una portata di gran lunga superiore a quella attuale. Tecnicamente, parola di geologo, è possibile ritornare ad avere un mare cristallino con acque pulite, salubri, con fondali solidi e granulari in grado di rappresentare il volano di quello sviluppo di cui tutti auspicano ma che nei fatti nessuno mette in atto, poiché ci si trincera dietro proclami demagogici, anziché effettuare una lungimirante pianificazione territoriale, come è avvenuto per la barriera frangiflutti che completata fermerà l'erosione ma eliminerà l'arenile e con esso lo sviluppo turistico.

Prendiamo il caso dei divieti di balneazione e del depuratore cittadino, a mio parere, principale responsabile dello stato di degrado in cui versa il nostro mare e causa anche dell'interrimento del porto. Per anni ci è stato assicurato, basta rivedere i ritagli dei giornali che conservo, che il mare era sicuro e balneabile, le analisi hanno sempre evidenziato assenza d'inquinamento con il depuratore cittadino sempre perfettamente funzionante, tutto era a norma e tutto rientrava nei parametri di legge, nonostante le numerose testimonianze che evidenziavano il degrado. Analogamente a quanto accade oggi con i divieti di balneazione ballerini, istituiti al solo scopo di tutelare l'istituzione e non pregiudicare la stagione.

Fin dal 2009, in un mio saggio di cui ho fatto dono all'attuale Amministrazione, evidenziai come il depuratore cittadino fosse sottodimensionato per gli abitanti della nostra città. Il grido di allarme è rimasto inascoltato fino a quando si viene a scoprire da un giorno all'altro, che la magistratura a posto sotto sequestro l'impianto. Allora si corre ai ripari, ampliando l'impianto e sbandierando come soluzione per il mare di ponente l'aumento della capacità di depurazione da 89.000 abitanti equivalenti a 120.000 abitanti equivalenti. È importante, per i non addetti ai lavori, fare alcune semplici considerazioni.

Intanto è opportuno distinguere i termini abitanti equivalenti e abitanti residenti, che in molti accomunano pur essendo concetti diversi tra loro. I primi rappresentano la capacità di produrre inquinamento, i secondi sono invece coloro che inquinano e che a parità di numeri superano i primi. Ad esempio un abitante equivalente che lavora in una industria chimica inquina 50 volte di più di un suo omologo residente. Questo significa che l'ampliamento progettato potrebbe, mediamente, essere compatibile con i circa 92.000 abitanti residenti della città ma che sicuramente non sarà in grado di fronteggiare possibili picchi durante la stagione estiva. Inoltre considerando che l'inizio presumibile dei lavori è fissato ad ottobre, di quest'anno, e la durata degli stessi è di 360 giorni, è facile prevedere come il prossimo anno e forse anche per l'estate del 2016 la situazione, per il nostro mare, non potrà che peggiorare continuando a parlare e scrivere di mare sporco, fondale melmoso, alga tossica, schiuma e … strani " oggetti galleggianti ", con buona pace dell'economia cittadina e di un turismo che non potrà, stante l'attuale situazione decollare.

A chi mi chiede cosa fare per il nostro mare? Quali proposte formulare? In passato ho già prospettato diverse soluzioni che pur in presenza di apprezzamenti, che non hanno però trovato alcun riscontro operativo esse possono essere sintetizzate:

- Dichiarazione di area sensibile, lungo l'intero tratto costiero, a servizio della balneazione;
- Cambiamento della destinazione d'uso dell'impianto di affinamento delle acque reflue, oggi in uno stato di abbandono dopo non essere mai entrato in esercizio. Anziché utilizzarlo per l'agricoltura, vista la difficoltà nel realizzare tutte le opere accessorie, utilizzarlo da subito per effettuare un trattamento delle acque reflue provenienti dal depuratore. Le acque trattate, con un abbattimento dei composti chimici e dei solidi sospesi, divenute limpide, potranno essere immesse in mare, e se poi si dovessero trovare i fondi per realizzare le opere accessorie da destinare all'agricoltura, ben vengano. Infatti, ammesso che un giorno possa essere utilizzate in agricoltura, durante la stagione invernale quando l'acqua non serve per irrigare, le acque affinate e non utilizzate, dovranno essere sempre recapitate in mare, quindi tanto vale utilizzarlo oggi anziché lasciarlo al saccheggio dei vandali.

Soluzioni che non richiedono interventi stratosferici, in grado di fornire risposte concrete e non demagogiche.

[Ruggiero Maria Dellisanti]
  • Lungomare di Ponente
  • Lungomare di Levante
  • Canale Ciappetta-Camaggio
  • Fiume Ofanto
  • Mare
  • canale H
Altri contenuti a tema
Il fiume Ofanto e il suo territorio al centro di un convegno a Barletta Il fiume Ofanto e il suo territorio al centro di un convegno a Barletta Oggi l'incontro aperto al pubblico "Dal Parco Naturale Regionale al Parco Nazionale del fiume Ofanto"
Turismo del mare, pubblicato l'avviso per promuovere il brand della Puglia Turismo del mare, pubblicato l'avviso per promuovere il brand della Puglia Disponibili 200mila euro per progetti da presentare entro il 25 novembre. L'assessore Lopane: «L'attività di comunicazione è fondamentale per il comparto»
1 Litoranea Ponente e controstrada Pietro Mennea, «servono più controlli» Litoranea Ponente e controstrada Pietro Mennea, «servono più controlli» La nota di Gennaro Rociola e Antonello Damato della Lista Emiliano Sindaco di Puglia
26 Il "sogno" di alcuni ciclisti di Barletta: «Un ponte per attraversare l'Ofanto» Il "sogno" di alcuni ciclisti di Barletta: «Un ponte per attraversare l'Ofanto» La lettera di un gruppo di cittadini che lancia l'idea. «Potrebbe favorirebbe lo sviluppo di un turismo più sostenibile»
1 Partono nuovi lavori al Ciappetta Camaggio contro il rischio idrogeologico Partono nuovi lavori al Ciappetta Camaggio contro il rischio idrogeologico Verrà allargato il bacino del canale: 4 km di intervento con la realizzazione di nuove aree a verde
"Il Mar Adriatico, il Fiume Ofanto e la memoria dell’acqua" "Il Mar Adriatico, il Fiume Ofanto e la memoria dell’acqua" Un breve racconto del professore barlettano Giuseppe Lagrasta, Presidente del Comitato Dante Alighieri di Barletta
Analisi Arpa ok, torna balneabile il tratto di costa a ridosso dei canali e dei collettori Analisi Arpa ok, torna balneabile il tratto di costa a ridosso dei canali e dei collettori La nota dell'amministrazione comunale
Valori di poco oltre i limiti, divieto di balneazione preventivo in un tratto di Ponente Valori di poco oltre i limiti, divieto di balneazione preventivo in un tratto di Ponente I risultati delle analisi Arpa dopo le forti piogge di lunedì
© 2001-2024 BarlettaViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica telematica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
BarlettaViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.