
Attualità
Intitolare un’aula ai bambini di Gaza, l'appello di Grazia Desario alle scuole di Barletta
La nota della componente del direttivo nazionale di Sinistra Italiana
Barletta - martedì 26 agosto 2025
18.13
Intitolare un'aula ai bambini di Gaza, l'appello della componente del direttivo nazionale di Sinistra Italiana Grazia Desario.
Appello a tutte le scuole di Barletta
Rivolgo un invito a tutti le/i Dirigenti e docenti delle scuole di ogni ordine e grado della nostra citta, di intitolare un aula, un giardino, un laboratorio o uno spazio simbolico ai bambini di Gaza. Uno spazio qualunque, purché abbia un nome che parli alla coscienza: aula dei bambini di Gaza. Proposta della docente Grazia Desario e membro dell'assemblea nazionale di Sinistra Italiana
È un'iniziativa simbolica ma potente , carico di significato. Intitolare l'aula ai bambini di Gaza la trasforma in un luogo di memoria, di consapevolezza, di educazione alla pace e ai diritti umani. Un nome su una porta, una targa, una dedica, possono parlare ogni giorno a chi attraversa quello spazio. Ricordare i bambini di Gaza che non hanno avuto voce, che hanno perso tutto, anche la vita e che non torneranno mai più in classe. Di vittime innocenti di un conflitto troppo lungo ancora in corso
Pensare a un'aula come luogo di coscienza significa riconoscerla non solo come spazio educativo, ma come ambiente che stimola consapevolezza morale, empatia e responsabilità civica. Un'aula intestata ai bambini di Gaza è un richiamo etico.
Ogni giorno, entrando, studenti e docenti incontrano un nome che li invita a *non dimenticare* chi ha sofferto. Questo può aprire spazi di dialogo su giustizia, guerra, infanzia e diritti
Il nome dell'aula diventa un *ponte tra conoscenza e coscienza*, portando gli studenti a interrogarsi su temi come l'ingiustizia, l'indifferenza, il ruolo del singolo nella storia.
In un mondo spesso anestetizzato al dolore altrui, questa dedica può aiutare a *riattivare il senso del sentire*, dell'ascolto e dell'azione responsabile.
Non è solo commemorazione, ma un invito a *trasformare la memoria in impegno* per la pace, per i diritti, per la cura degli altri.
In questo senso, l'aula smette di essere neutra: diventa *un microcosmo educativo con un'anima*, dove ogni lezione è potenzialmente anche un gesto di consapevolezza.
Appello a tutte le scuole di Barletta
Rivolgo un invito a tutti le/i Dirigenti e docenti delle scuole di ogni ordine e grado della nostra citta, di intitolare un aula, un giardino, un laboratorio o uno spazio simbolico ai bambini di Gaza. Uno spazio qualunque, purché abbia un nome che parli alla coscienza: aula dei bambini di Gaza. Proposta della docente Grazia Desario e membro dell'assemblea nazionale di Sinistra Italiana
È un'iniziativa simbolica ma potente , carico di significato. Intitolare l'aula ai bambini di Gaza la trasforma in un luogo di memoria, di consapevolezza, di educazione alla pace e ai diritti umani. Un nome su una porta, una targa, una dedica, possono parlare ogni giorno a chi attraversa quello spazio. Ricordare i bambini di Gaza che non hanno avuto voce, che hanno perso tutto, anche la vita e che non torneranno mai più in classe. Di vittime innocenti di un conflitto troppo lungo ancora in corso
Pensare a un'aula come luogo di coscienza significa riconoscerla non solo come spazio educativo, ma come ambiente che stimola consapevolezza morale, empatia e responsabilità civica. Un'aula intestata ai bambini di Gaza è un richiamo etico.
Ogni giorno, entrando, studenti e docenti incontrano un nome che li invita a *non dimenticare* chi ha sofferto. Questo può aprire spazi di dialogo su giustizia, guerra, infanzia e diritti
Il nome dell'aula diventa un *ponte tra conoscenza e coscienza*, portando gli studenti a interrogarsi su temi come l'ingiustizia, l'indifferenza, il ruolo del singolo nella storia.
In un mondo spesso anestetizzato al dolore altrui, questa dedica può aiutare a *riattivare il senso del sentire*, dell'ascolto e dell'azione responsabile.
Non è solo commemorazione, ma un invito a *trasformare la memoria in impegno* per la pace, per i diritti, per la cura degli altri.
In questo senso, l'aula smette di essere neutra: diventa *un microcosmo educativo con un'anima*, dove ogni lezione è potenzialmente anche un gesto di consapevolezza.
Ricevi aggiornamenti e contenuti da Barletta 




.jpg)



