Giuseppe Lagrasta
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La città

Il bambino di luce. Dialogo impossibile tra Gianni Rodari e Pinocchio (Seconda parte)

di Giuseppe Lagrasta, scrittore e saggista

"L'educazione alla creatività che ha offerto Gianni Rodari è stata esemplare e con la sua opera dedicata ai bambini e alle bambine, lo scrittore di Omegna – sostiene il prof. Giuseppe Lagrasta – ha offerto una energia innovativa per l'educazione alla lettura, alla scrittura e all'apprendimento attraverso il gioco -. Gianni Rodari, - afferma il prof. Lagrasta - è stato un esempio portante per gli insegnanti, soprattutto per lo sviluppo dell'innovazione della didattica, finalizzata sia alla crescita della dimensione ludico-creativa sia allo sviluppo del pensiero produttivo e delle competenze ideative."

(Pinocchio è ritornato a Roma per trascorrere insieme a Gianni Rodari le vacanze di Natale. Scende dal treno. L'atmosfera in stazione è carica di emozioni, e Pinocchio sente dentro di sé una energia positiva. E' emozionato perché incontrare il maestro Gianni Rodari per il burattino vuol dire, vivere un momento di crescita emotiva, importante.)


Rodari: E allora, Pinocchio ben tornato. Benvenuto! Ti aspettavo con ansia. E il tuo babbo, Geppetto?
Pinocchio: Maestro, tanti cari saluti da mio padre, Geppetto. Il mio babbo è malato. Ma io sono qui e sono felice di abbracciarla. Il Gatto e la Volpe si prenderanno cura del mio babbo.

Rodari: Telefonerò nei prossimi giorni per fargli gli auguri di Natale. E tu cosa hai fatto in questi mesi?
Pinocchio: Ho ripreso ad andare a scuola. Sto bene con i miei compagni di classe. Nessun problema.

Rodari: Benissimo. Sono contento.
Pinocchio: Si, ho capito che devo imparare, stare tranquillo. Da grande voglio fare il clown. E non appena termino la scuola spero di andare a lavorare in un circo. E girare così il mondo. Anche questo desidero, girare il mondo.

Rodari: Ottima idea. Bellissimo progetto.
(Rodari e Pinocchio si fermano in un bar. Consumano dolci a volontà. A Roma si vive l'aria del Natale. E in giro si sente tanta gioia e speranza, e tanta vitalità.)
Pinocchio: Maestro, ho letto la favola dell'Omino della pioggia. E' una bellissima favola. Poi tante illustrazioni. Ho capito tante cose, dopo averla vissuta, leggendola. E ne ho parlato con il mio babbo, Geppetto. Ho capito l'importanza dell'Omino della pioggia, del lavoro, qualunque lavoro, e poi l'acqua, vita ed energia per l'uomo e per la sua esistenza, e la natura e la pioggia, la fantasia ma anche il gioco.

Rodari: Ma quanto sei diventato bravo e attento.
Pinocchio: Ho letto la favola insieme al mio babbo, che mi ha chiarito alcuni dubbi. Maestro, deve sapere, che in ultimo, spesso, mi vengono dei dubbi e devo rifletterci su. Prima ero tutto impulsi e non vi pensavo.

Rodari: Bravo, riflettere è importante prima di prendere una decisione, prima di scegliere, prima di impegnarsi.
Pinocchio: Allora, Maestro, che favola ha inventato per me?

Rodari: Si, una favola dal titolo: "Il bambino di luce".
Pinocchio: Ma che bel titolo! E che cosa fa questo bambino?

Rodari: Aiuta i bambini che vivono tra tante difficoltà donando la luce nei loro cuori e accendendo di luce benefica i loro pensieri. E portando anche gioia e calore. La luce che dona ai bambini, ma che colpisce anche gli adulti, nasce dai raggi del sole e dai raggi di speranza che vivono nel suo cuore. Quindi, poiché molti bambini sono in difficoltà, il bambino di luce li aiuta a stare meglio e a vivere con dignità.
Pinocchio: E come fa, come riesce?

Rodari: Il bambino di luce è un bambino volante e invisibile e quando interviene è perché scopre che ci sono bambini che vivono al buio senza nessuna speranza e sono abbandonati a loro stessi; il bambino di luce dona forza e coraggio e consente a quei bambini di ritrovare i genitori smarriti. E aiuta i genitori a ritrovare i figli scomparsi.
Pinocchio: Ma è bellissima questa favola. E poi?

Rodari: Tutti i bambini riconoscono la presenza del bambino di luce, e il bambino di luce, durante la Notte della Vigilia di Natale dona ai più piccoli tanta serenità, gioia e regali. Il bambino di luce illumina le case dei bambini che soffrono la povertà, in tutti i sensi, e tenta di far sì che tutti quelli che incontra possano essere felici e contenti.
Pinocchio: Maestro, è bellissima questa favola. E poi?

Rodari: Tutti i bambini poveri sono accuditi dal bambino di luce. Nonostante la stanchezza, il bambino di luce insiste per tutta la notte affinché i suoi amici siano meno sofferenti. E ci riesce. Poi, nel cielo della mezzanotte, con lo spuntare delle stelle luminose, un coro di voci bianche canta l'inno alla gioia, per la serenità di tutti i bambini dimenticati.
Pinocchio: Ma che favola di meraviglia!

Rodari: Il bambino di luce vive in ognuno di noi. E dobbiamo impegnarci a scoprirlo e a ridargli vita tutti i giorni.
Pinocchio: Come?

Rodari: Studiando e lavorando, aiutando gli altri e rispettando il prossimo. E ora che lavorerai nel circo, impegnati, fai attenzione e non dimenticare i più piccoli.
Pinocchio: Maestro, per me sarà difficile non averla al mio fianco.
Rodari: E' stato bello fare questa esperienza. Hai imparato tante cose. E anch'io ho imparato da te. Ma adesso devi trovare la tua strada ed essere responsabile e stare accanto al tuo babbo, Geppetto. Non dimenticarlo.
Rodari: Sì, certo, ho imparato tante cose, ma non dimenticherò mai la prima frase che mi ha detto quando sono venuto a trovarla a scuola.

Rodari: E qual è stata?
Pinocchio: "La sofferenza aiuta a crescere e a esseri più buoni e disponibili. E poi, andare a scuola e imparare". Parole che non dimenticherò mai.

Rodari: Fai bene Pinocchio. Non dimenticarle, mai. Le parole, quelle buone, aiutano a maturare e ad affrontare i momenti più difficili.
Pinocchio: E allora, ne farò sempre tesoro.

Rodari: E adesso riprendiamo a vivere le avventure buone con il bambino di luce. Perché, d'ora in poi, sarà per sempre il nostro angelo custode. Buon Natale di luce!
Pinocchio: Buon Natale, Maestro, buon Natale di luce!
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