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Istituzionale

Guardia di Finanza, il bilancio dell'attività 2012 in Puglia

Reati fiscali in aumento del 9% rispetto al 2011. Stilate le linee programmatiche per la lotta all'evasione

Come ogni anno avviene, la Guardia di Finanza Puglia ha tracciato il bilancio dei 12 mesi recentemente chiusi: dal 2012 arrivano numeri confortanti. In dettaglio, l'attività condotta dalle Fiamme Gialle nel 2012 ha consentito di pervenire all'esecuzione di 7.383 verifiche e 5.874 controlli fiscali, all'esito delle quali sono stati denunciati all'Autorità Giudiziaria 673 soggetti per reati di natura fiscale (con un incremento del 9% rispetto all'analogo dato dell'anno precedente) con la conseguente costatazione di:
- maggiori redditi sottratti a tassazione per circa 1,2 miliardi di Euro;
- violazioni all'IVA per oltre 265 milioni;
- ritenute non operate e/o non versate per quasi 14 milioni.

Con particolare riguardo al contrasto all'economia sommersa - costituita da tutte quelle attività economiche non rilevate dalle statistiche ufficiali – è cresciuto del 29% il numero degli evasori. Sono stati individuati in Puglia circa 641 evasori totali e paratotali (intendendo per i primi, quei soggetti completamente sconosciuti al Fisco e per i secondi, quelli che hanno occultato oltre il 50% del proprio reddito) con conseguente recupero a tassazione, nei loro confronti, di 800 milioni di euro di basi imponibili e pervenendo a segnalazioni di violazioni all'IVA per oltre 165 milioni. Il dato sugli evasori totali e paratotali è indice di una situazione altamente significativa, se si considera che il dato medio rileva una evasione di base imponibile per singolo evasore totale/paratotale di ben 1,5 milioni, a testimonianza che l'attività condotta ha consentito di individuare in Puglia grandi evasori e non evasori minimali o non solvibili, a conferma della efficacia dell'azione di individuazione dei soggetti da perseguire e della qualità degli interventi.

Tutto ciò evidenzia come l'attività di verifica è stata e sarà indirizzata sui soggetti e sulle categorie economiche a più alto indice di evasione, mediante l'impiego di criteri che tengano conto, ad esempio e come citato in precedenza, anche della efficienza dell'azione operativa circa le emergenti possibilità di recuperi di basi imponibili rilevanti. Di rilievo anche i dati afferenti il contrasto al sommerso da lavoro, fenomeno frenante la crescita dell'economia legale e che favorisce la proliferazione di forme criminali pericolose, non ultime l'immigrazione clandestina; nel dettaglio, sono stati individuati 3.343 lavoratori irregolari o in nero, taluni anche minori. Quanto infine alla verifica degli obblighi strumentali relativi all'emissione di scontrini e ricevute fiscali, il 32% dei controlli effettuati si è concluso con la costatazione di irregolarità. Difatti su circa 29.200 controlli effettuati, sono state riscontrate oltre 9.600 violazioni. Si tratta di controlli importantissimi e non fini a se stessi, in quanto, oltre ad assolvere alla funzione sanzionatoria in caso di omissioni, hanno un'importante valenza sotto il profilo della deterrenza alla reiterazione dell'illecito, ovvero di convincimento del contribuente ad assumere un atteggiamento maggiormente virtuoso in relazione all'obbligo di emissione del documento fiscale.

Per quanto concerne la lotta all'evasione 2012, l'esperienza operativa ha sinora fatto emergere che la maggiore lesività per gli interessi erariali è costituita dai cc.dd. "grandi fenomeni evasivi" (l'economia sommersa, le frodi IVA, l'evasione fiscale internazionale e quella collegata ad altri illeciti economico-finanziari); è proprio al contrasto di queste condotte criminali che saranno dedicate le più qualificate risorse del Corpo, che avranno il compito di intensificare, a tal fine, l'attività di intelligence e raccolta informazioni, in modo da migliorare i processi di selezione dei contribuenti da sottoporre a controllo. In questo contesto, assume rilievo strategico la valorizzazione – in un'ottica di trasversalità – di ogni elemento indicativo di violazioni tributarie acquisito nel corso di indagini in altri comparti della missione istituzionale (come, ad esempio, le investigazioni di polizia giudiziaria, gli approfondimenti antiriciclaggio, le segnalazioni provenienti da altri soggetti pubblici).

Accanto all'azione di contrasto alle frodi o ai comportamenti illeciti più complessi, la Guardia di Finanza affinerà ulteriormente le strategie operative per arginare anche i fenomeni evasivi di massa (ad esempio, l'omesso rilascio di scontrini e ricevute fiscali nel settore tributario), pianificando interventi ispettivi snelli, efficaci e funzionali. Scopo del controllo economico del territorio non è soltanto quello di tutelare la pretesa erariale, ma tutelare anche l'economia "sana" da quanti ricorrono a pratiche di concorrenza sleale (abusivismo commerciale, utilizzo di lavoro irregolare, false organizzazioni no-profit che nascondono attività imprenditoriali).

Con queste premesse, l'attività di contrasto all'evasione fiscale assicurata nel 2012 dalla Guardia di Finanza pugliese, indispensabile per il conseguimento e l'affermazione dei principi di equità fiscale, ha nuovamente confermato un'attenta presenza ispettiva dell'Istituzione nei confronti di un'ampia platea di contribuenti, che ha consentito di attestare i risultati su livelli di assoluta rilevanza che, comunque, evidenziano una tendenza all'evasione, in Puglia, sostanzialmente in linea con il dato nazionale. Per garantire tali livelli di efficienza, i 59 reparti del Corpo dislocati sul territorio regionale hanno svolto una intensa attività di intelligence, di analisi di rischio e di controllo economico del territorio, che si è connotata per la sua proiezione bivalente, in quanto mirata alla ricerca delle ricchezze nascoste originate non solo da condotte di evasione fiscale, ma anche da attività criminali e da fenomeni di riciclaggio o reimpiego di proventi illeciti.

Nell'attività di contrasto al crimine organizzato, si conferma pertanto l'altissimo impegno dei reparti delle Fiamme Gialle pugliesi, primi fra tutti i Gruppi di Investigazione sulla criminalità organizzata, finalizzato alla repressione dei traffici illegali di maggior spessore ed all'aggressione dei patrimoni illecitamente costituiti dalle organizzazioni criminali di stampo mafioso, nonché al sequestro delle aziende finanziate con l'apporto di capitali mafiosi.

Un ruolo centrale nella strategia operativa del Corpo è rivestito dalle investigazioni patrimoniali antimafia, grazie alle quali è possibile scovare patrimoni illeciti accumulati nel tempo e contemporaneamente sfruttare i poteri di polizia tributaria per agire sul fronte fiscale. Le attività investigative sviluppate in materia hanno consentito di conseguire ingenti risultati, tra cui il sequestro di 250 immobili per un valore di circa 49 milioni, 43 aziende commerciali per un valore di oltre 68,7 milioni, disponibilità finanziarie, quote societarie e titoli per oltre 25,2 milioni e di 247 tra automezzi e imbarcazioni.

Grande importanza strategica è stata altresì conferita alla lotta al riciclaggio, attività che si pone come "ponte" fra criminalità e società civile che offre ai criminali gli strumenti per essere accolti e "integrati" nel sistema, specie nell'attuale momento di crisi finanziaria internazionale, che ha aumentato le capacità della criminalità di infiltrarsi nel tessuto economico legale. Nel dettaglio, sono stati 212 i soggetti denunciati all'Autorità Giudiziaria, mentre sono stati individuati e ricostruiti flussi di danaro oggetto di riciclaggio per 61 milioni ed è stato effettuato l'approfondimento di oltre 513 segnalazioni per operazioni sospette. Parallelamente, il contrasto al fenomeno dell'usura, ha portato alla denuncia di 104 persone, di cui 28 tratte in arresto.

Il traffico illecito di sostanze stupefacenti rappresenta una delle attività più redditizie fra quelle condotte dalle organizzazioni criminali ed è spesso caratterizzato da un'elevata tendenza alla transnazionalità, nonché da collaborazioni fra cosche di matrice ed etnie diverse. Nel particolare settore si è registrato il sequestro di circa 10,9 tonnellate di hashish e marijuana, 92,3 kg tra cocaina ed eroina, nonché di 68 mezzi, con la denuncia di 971 soggetti, di cui 269 arrestati e la segnalazione di 1.754 assuntori. Sempre in tema di criminalità organizzata e traffici illeciti, nel corso del 2012 sono state sequestrate 32,5 tonnellate di sigarette di contrabbando - talune anche recanti marchi contraffatti - e denunciati 135 soggetti, di cui 43 tratti in arresto.

Per quanto attiene al fenomeno dell'immigrazione clandestina, che nella decorsa annualità ha registrato una eccezionale situazione di instabilità venutasi a determinare nell'area nord africana, è stato mantenuto un elevato standard del dispositivo di contrasto, che ha consentito di rintracciare oltre 2.000 clandestini, trarre in arresto 64 soggetti responsabili a vario titolo della tratta di clandestini, e sequestrare 51 mezzi navali e terrestri. Più in generale, anche con riferimento ai reati comuni, sono state denunciate 5.350 persone, di cui 259 in stato d'arresto, e sono state sequestrate liquidità per ulteriori 824 mila euro e 45 immobili, nonché 1.208 armi, 7.576 tra munizioni e bombe.

Grande attenzione è stata rivolta, infine, anche al settore dei reati contro la Pubblica Amministrazione, illeciti che minacciano il prestigio e la credibilità delle istituzioni, inquinano, distorcono gravemente l'economia (sottraendo risorse destinate al bene della comunità) e che talvolta presentano profili di contingenza con interessi criminali. Sono stati denunciati 736 soggetti - di cui 78 in stato di arresto -; in particolare, con specifico riferimento ai reati commessi da pubblici ufficiali nell'esercizio delle proprie funzioni, ovvero da soggetti incaricati di pubblico servizio (nelle fattispecie, "peculato", "concussione", "corruzione" e "abuso d'ufficio"), sono state denunciate 468 persone, di cui 67 tratte in arresto.
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