Progetto NUDGE_Silos di Barletta
Progetto NUDGE_Silos di Barletta
La città

Gli architetti barlettani Massimiliano Cafagna e Alessandra Rutigliano alla Biennale di architettura di Venezia

Selezionati per la 19esima edizione della Mostra Internazionale con il progetto “NUDGE: i Silos di Barletta”

Il progetto "NUDGE: i Silos di Barletta", curato dagli architetti barlettani Massimiliano Cafagna e Alessandra Rutigliano, è stato selezionato dal team di Guendalina Salimei per essere parte della 19esima Mostra Internazionale di Architettura che si terrà a Venezia, in occasione de la Biennale di Architettura, presso l'Arsenale, dal 10 maggio al 23 novembre 2025.

Un prestigioso riconoscimento a livello nazionale ed internazionale, che ha premiato i due Architetti per la qualità della ricerca, l'originalità dell'approccio, la forza del messaggio e la coerenza con il tema centrale del Padiglione Italia di questo 2025, dal titolo "Terræ Aquæ: l'Italia e l'Intelligenza del Mare".

Il progetto "NUDGE: i Silos di Barletta" è stato selezionato nell'ambito della call che rappresentava "un invito a immaginare la forma del mare", prefigurando visioni futuribili o utopiche, progetti e desideri per quei luoghi di confine tra terra e mare, in cui le regole dell'abitare sono soggette a continue riconfigurazioni, in risposta sia alle leggi della natura sia a quelle dell'uomo. NUDGE si inserisce in questo contesto proponendo un dispositivo pragmatico e riflessivo capace di attivare processi di consapevolezza e trasformazione negli spazi di confine tra terra e acqua.

Massimiliano Cafagna e Alessandra Rutigliano sono due architetti e liberi professionisti, che operano nel territorio di Barletta, città in cui vivono e lavorano: «Il nostro territorio rappresenta il punto di partenza per le nostre riflessioni sullo spazio, il paesaggio e l'identità dei luoghi. NUDGE nasce dall'incontro delle nostre visioni, dalla volontà di attivare nuovi sguardi sul paesaggio urbano e costiero, e di stimolare un dialogo aperto tra comunità e spazio. - rivelano i due colleghi - La notizia è stata accolta con grande piacere e senso di responsabilità, soprattutto considerando il contesto specifico della città e i recenti eventi legati ai silos. Sentiamo che il nostro dibattito può contribuire a una riflessione collettiva sul ruolo dei territori di frontiera, come quelli portuali, dove la trasformazione urbana si intreccia con la memoria e l'identità dei luoghi».

Il cuore del progetto risiede nei due eventi espositivi, svoltisi on line, a seguito delle due call lanciate dagli Architetti Cafagna ed Rutigliano nel mese di giugno del 2020 e nel mese di giugno del 2021. La prima call, quella del 2020, legata alla contrapposizione tra il concetto di recupero e quello di demolizione, ha cercato di indagare le possibili strade percorribili. Il titolo "Nudge: l'architettura delle scelte", faceva chiaramente riferimento alla possibilità di riconoscere il valore culturale dei Silos stessi o di negarlo completamente.

La seconda call del 2021, invece, è nata in concomitanza con la notizia dell'ufficiale abbattimento dei Silos granari e, così come anche il titolo della call stessa dichiara "Nudge: il default dell'architettura" ha voluto mettere in evidenza le opportunità lasciate andare.

Nonostante importanti progetti come questo e varie proposte, i silos granari del porto di Barletta sono stati abbattuti nel 2020. Questo avvenimento è stato vissuto dalla comunità cittadina come una sconfitta culturale, civile, identitaria. Secondo gli allora rappresentanti del Comune di Barletta e dell'Autorità Portuale, i silos granari avrebbero potuto lasciare spazio, in breve tempo, ad una area rinnovata e dedicata all'approdo delle piccole navi da crociera del segmento luxury.

Proprio in questo ambito, con il progetto NUDGE, gli Architetti Cafagna e Rutigliano hanno cercato di dare voce ad una visione diversa: una visione in cui i cittadini e i professionisti potessero essere protagonisti attivi del cambiamento e non spettatori passivi. L'intenzione era di riuscire a dare una "spinta gentile" in grado di attivare processi positivi di crescita culturale condivisa.

Per i due Architetti e per la storia di Barletta, i silos erano un simbolo: un'occasione per riflettere sul paesaggio, sull'identità, sulla possibilità di un futuro costruito in ascolto della città.

Spinti, dunque, anche da una motivazione sociale, i due Architetti hanno sempre desiderato un confronto con le Amministrazioni, che purtroppo non si è mai reso possibile: «Con grande dispiacere, non c'è stato alcun confronto con l'amministrazione comunale; forse questa mancanza rappresenta una sconfitta per l'intera comunità. Il nostro unico obiettivo è sempre stato quello di promuovere un dibattito costruttivo tra tutte le componenti della società: amministrazione, professionisti, associazioni e cittadini» confessano amareggiati.

Alla 19esima Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, Cafagna e Rutigliano portano un progetto che rappresenta una parte del passato di Barletta, ma sempre con un occhio verso il futuro e la speranza di riuscire a muovere qualcosa attraverso altre "spinte gentili". In cantiere già idee riguardo altre strutture simbolo di Barletta: «Per il futuro, ci piacerebbe innescare nuovi dibattiti, ad esempio attorno al destino dell'ex Cartiera Mediterranea di Barletta, un luogo emblematico che potrebbe diventare il fulcro di un nuovo processo partecipativo e rigenerativo».
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