Politica
Damiani: "Barletta, la Cenerentola della Provincia, vestita di stracci"
Proseguono le critiche sull'estate barlettana
Barletta - venerdì 15 agosto 2014
"Ferragosto, giro di boa per l'estate e tempo di bilanci per quella che dovrebbe essere la stagione regina della promozione turistico-culturale del territorio". Prosegue la polemica mediatica riguardo all'estate barlettana, oggi con l'intervento di Dario Damiani, consigliere comunale capogruppo di Forza Italia.
"Cosa racconta la città di Barletta per questo 2014? Poco, quasi niente, purtroppo. In un contesto provinciale che, al contrario, va rivitalizzando con energia creativa la propria offerta e il proprio appeal turistico (basti pensare a Trani con il TIF e Calici di Stelle, ad Andria con il Festival Castel dei Mondi, e ancora a Bisceglie con il CineDolmenFest e Libri nel Borgo Antico), Barletta resta la Cenerentola vestita di stracci che nessuna fata riesce ancora a trasformare in fanciulla degna di essere protagonista della scena. Due, a mio avviso, le zavorre che affossano ogni possibilità di strutturare progetti competitivi, entrambi riconducibili all'assenza di programmazione, sia economico-finanziaria che logistica: 1) la mancata approvazione del Bilancio di previsione 2014. Inutile arrampicarsi sugli specchi della mancanza di fondi, dei debiti pregressi, della crisi nazionale: questa Amministrazione abbia il coraggio di ammettere il proprio fallimento rispetto agli obiettivi che il sindaco Cascella aveva garantito sarebbero stati centrati entro i primi mesi dell'anno, tra cui, fondamentale, l'approvazione del Bilancio previsionale, atto politico per eccellenza, dal quale dipendono le sorti dell'intera gestione amministrativa. Arrivare ad agosto con il limite della spesa in dodicesimi significa doversi arrangiare e arrancare con il fiato corto, senza alcuna possibilità di programmare e portare a termine gli interventi di ampio respiro che la città meriterebbe.
2) Un barlume di speranza, in realtà, sembrava offrirlo il bando pubblicato a fine maggio per selezionare le migliori progettualità frutto dell'attivismo associativo che la città può vantare; buone intenzioni purtroppo naufragate, poiché il procedimento di selezione si è concluso a fine luglio, quindi troppo tardi, e in secondo luogo perché la comunicazione istituzionale riguardante questa Estate Barlettana fantasma è stata scarsa se non nulla: nessuna conferenza stampa, nessun cartellone completo di eventi a lanciare l'offerta. E' fin troppo facile affondare il dito nella piaga ricordando tutte le promesse di rilancio della vocazione culturale cittadina fatte dalla coalizione di centrosinistra in campagna elettorale, culminate nella presentazione della neonata Giunta a Palazzo Della Marra, simbolo della cultura con la "C" maiuscola tanto cara (per ora solo nelle intenzioni) al sindaco e alla sua maggioranza.
Cosa resterà, dunque, di questa estate 2014 - conclude Damiani - nei nostri ricordi di cittadini barlettani perennemente alla finestra, in attesa di una svolta che, invece, i nostri vicini di casa sono stati capaci di imprimere? Guardando verso Trani, ricorderemo la partecipazione al TIF di un'attrice italiana come Ornella Muti, nell'incantevole cornice del porto; Bisceglie per settimane è stata il set a cui hanno dato lustro attori come Raoul Bova e il talento del regista Michele Placido; e a Barletta? Sulla litoranea "Pietro Mennea" ha fatto la sua apparizione Piotta (un tempo "Er Piotta", ex rapper trash autore di brani come "Supercafone" e "La banda der trucido")...se è questa la direzione della svolta culturale, la "mossa del giaguaro" che l'Amministrazione ha deciso di seguire per dare ossigeno all'asfittica proposta locale, ce ne faremo una ragione, seppur a malincuore: con un costo analogo, pari a circa 10 mila euro, negli anni scorsi Barletta poteva vantare un Festival del Jazz da far invidia alle migliori proposte nazionali e internazionali, con nomi come Eddie Palmieri e Brad Mehldau. Mala tempora currunt?"
"Cosa racconta la città di Barletta per questo 2014? Poco, quasi niente, purtroppo. In un contesto provinciale che, al contrario, va rivitalizzando con energia creativa la propria offerta e il proprio appeal turistico (basti pensare a Trani con il TIF e Calici di Stelle, ad Andria con il Festival Castel dei Mondi, e ancora a Bisceglie con il CineDolmenFest e Libri nel Borgo Antico), Barletta resta la Cenerentola vestita di stracci che nessuna fata riesce ancora a trasformare in fanciulla degna di essere protagonista della scena. Due, a mio avviso, le zavorre che affossano ogni possibilità di strutturare progetti competitivi, entrambi riconducibili all'assenza di programmazione, sia economico-finanziaria che logistica: 1) la mancata approvazione del Bilancio di previsione 2014. Inutile arrampicarsi sugli specchi della mancanza di fondi, dei debiti pregressi, della crisi nazionale: questa Amministrazione abbia il coraggio di ammettere il proprio fallimento rispetto agli obiettivi che il sindaco Cascella aveva garantito sarebbero stati centrati entro i primi mesi dell'anno, tra cui, fondamentale, l'approvazione del Bilancio previsionale, atto politico per eccellenza, dal quale dipendono le sorti dell'intera gestione amministrativa. Arrivare ad agosto con il limite della spesa in dodicesimi significa doversi arrangiare e arrancare con il fiato corto, senza alcuna possibilità di programmare e portare a termine gli interventi di ampio respiro che la città meriterebbe.
2) Un barlume di speranza, in realtà, sembrava offrirlo il bando pubblicato a fine maggio per selezionare le migliori progettualità frutto dell'attivismo associativo che la città può vantare; buone intenzioni purtroppo naufragate, poiché il procedimento di selezione si è concluso a fine luglio, quindi troppo tardi, e in secondo luogo perché la comunicazione istituzionale riguardante questa Estate Barlettana fantasma è stata scarsa se non nulla: nessuna conferenza stampa, nessun cartellone completo di eventi a lanciare l'offerta. E' fin troppo facile affondare il dito nella piaga ricordando tutte le promesse di rilancio della vocazione culturale cittadina fatte dalla coalizione di centrosinistra in campagna elettorale, culminate nella presentazione della neonata Giunta a Palazzo Della Marra, simbolo della cultura con la "C" maiuscola tanto cara (per ora solo nelle intenzioni) al sindaco e alla sua maggioranza.
Cosa resterà, dunque, di questa estate 2014 - conclude Damiani - nei nostri ricordi di cittadini barlettani perennemente alla finestra, in attesa di una svolta che, invece, i nostri vicini di casa sono stati capaci di imprimere? Guardando verso Trani, ricorderemo la partecipazione al TIF di un'attrice italiana come Ornella Muti, nell'incantevole cornice del porto; Bisceglie per settimane è stata il set a cui hanno dato lustro attori come Raoul Bova e il talento del regista Michele Placido; e a Barletta? Sulla litoranea "Pietro Mennea" ha fatto la sua apparizione Piotta (un tempo "Er Piotta", ex rapper trash autore di brani come "Supercafone" e "La banda der trucido")...se è questa la direzione della svolta culturale, la "mossa del giaguaro" che l'Amministrazione ha deciso di seguire per dare ossigeno all'asfittica proposta locale, ce ne faremo una ragione, seppur a malincuore: con un costo analogo, pari a circa 10 mila euro, negli anni scorsi Barletta poteva vantare un Festival del Jazz da far invidia alle migliori proposte nazionali e internazionali, con nomi come Eddie Palmieri e Brad Mehldau. Mala tempora currunt?"