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Consiglio comunale: l'opposizione salva il numero legale, rinviati i debiti fuori bilancio di Disfida e Notte bianca

Approvata l'acquisizione sanante del suolo nella 167, su cui c'è stata la sentenza del Consiglio di Stato

Si è chiuso ieri, tra larghe assenze di consiglieri e il rinvio di due provvedimenti, l'ultimo Consiglio comunale di questo 2013. L'assemblea ha approvato, grazie al mantenimento del numero legale da parte delle opposizioni, il provvedimento riguardante la procedura di acquisizione sanante di un suolo nella zona 167, al centro di un annoso contenzioso giudiziario tra proprietario del suolo stesso e Comune di Barletta; vicenda di cui abbiamo recentemente ripercorso le tappe principali. Con l'acquisizione sanante, l'indennizzo che il Comune dovrà corrispondere si aggira attorno agli 800mila euro.

Sono stati 16 i voti favorevoli della maggioranza di centrosinistra; 6 gli astenuti: Cannito (che aveva chiesto la sospensione del provvedimento), Salvemini, Marzocca, Damiani (che aveva chiesto un rinvio per tentare una nuova transazione), Dicorato, Piazzolla. Assenti 11 consiglieri: Alfarano e Caracciolo non erano presenti, vista la concomitanza della seduta del Consiglio regionale; Sciusco, Santeramo e Bruno non avrebbero partecipato alla seduta per incompatibilità legate alla vicenda in trattazione (l'art. 50 del Regolamento del Consiglio comunale dice: "I consiglieri devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado"); Scelzi sarebbe stato assente perché all'estero; al momento del voto, tra le opposizioni erano assenti: Catino (per la prima volta al momento del voto di un provvedimento, come critica al provvedimento, nei confronti del quale non ha ritenuto di poter esprimere un voto), Basile, Cefola, Dascoli, Losappio. La maggioranza non ha avuto ieri quindi la forza numerica per garantire da sola il numero legale. A riguardo, già nella mattinata, era scoppiata la querelle. Alla fine, al momento del voto, la presenza in aula delle opposizioni (di chi c'era) ha assicurato il numero legale e l'approvazione della delibera, che altrimenti sarebbe andata incontro ad un rinvio.

Il sindaco Cascella, nel suo intervento prima dell'approvazione, ha voluto sottolineare la sua «lontananza fisica, e vorrei dire persino politica, dalle vicende di quegli anni», in riferimento al periodo in cui sono state fatte le delibere (2004) e il decreto di espropriazione del suolo (2006), dichiarati illegittimi dalla sentenza del Consiglio di Stato. «So bene che l'atto che andiamo a compiere non va a chiudere la vicenda - ha aggiunto Cascella, rispondendo al consigliere Salvemini che nel suo intervento aveva affermato come ci sia secondo lui da aspettarsi che nei confronti del provvedimento in approvazione ci possano essere ulteriori ricorsi - ». «L'avvocatura non è andata a cercare ipotesi di transazione. Ma ipotesi di transazione non ne sono neanche state presentate (in quest'ultimo periodo, alla luce della sentenza ndr) - ha concluso Cascella - Dovremmo andare col cappio al collo a chiedere una transazione? E' qualcosa che non ha nessuna logica. La sentenza del Consiglio di Stato ha dato come "unico rimedio" (all'obbligo di restituzione del suolo ndr) l'acquisizione in via bonaria».

Per quanto riguarda gli ultimi due punti all'ordine del giorno previsti, cioè il riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio relativi alla rievocazione della Disfida e alla Notte bianca, come avevamo anticipato, senza i pareri legali dell'Avvocatura comunale, era molto probabile che i consiglieri comunali avrebbero chiesto il rinvio dei provvedimenti. E così è stato. «Come commissione Bilancio, non abbiamo avuto modo di acquisire tutte le informazioni su questi debiti fuori bilancio - ha detto il consigliere Dicataldo, presidente della commissione consiliare in questione - In questi giorni il Comitato delle feste patronali ha chiesto di poter parlare della sua situazione a tal proposito. Come commissione ci incontreremo di nuovo, con il Comitato, e abbiamo chiesto un incontro anche con l'Avvocatura. Chiedo ora quindi il rinvio di questi provvedimenti». Rinvio che è stato votato favorevolmente da tutti i presenti, di maggioranza e opposizione. Il tutto è rimandato quindi al nuovo anno 2014.
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