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Chi manterrà la promessa del registro delle coppie di fatto?

Scrive Michele Pio Antolini, portavoce del nuovo circolo di cultura queer "Penelope Queer

«Dopo più di sei mesi dallo storico pride di Barletta, scrivo oggi per ricordarvi l'impegno che avete promesso, sia in campagna elettorale, che, all'incontro con il neo sindaco eletto, dott. Cascella, di adottare nella città di Barletta, il Registro delle coppie di Fatto». E' quanto comunica, attraverso una lettera aperta indirizzata al sindaco e a tutti i consiglieri comunali, Michele Pio Antolini, portavoce del circolo di cultura queer "Penelope Queer" - in via di costituzione - nonchè portavoce del Barletta Pride 2013, dopo aver lasciato la sua carica da presidente dell'Arcigay Bat. «A seguito dell'incontro con le commissioni permanenti alla cultura e alle politiche sociali del consiglio comunale, nei quali avevamo ricevuto l'impegno di presentare in consiglio comunale tale provvedimento, vista l'assenza tra i punti all'o.d.g. anche dell'ultimo consiglio comunale, vi scrivo affinché tale provvedimento venga inserito nel prossimo consiglio comunale disponibile.

Lo faccio per diversi aspetti: ci sono numerose coppie "di fatto" che non hanno nessuna tutela da parte delle istituzioni nazionali e locali, perché sono semplicemente omosessuali, ci sono coppie "di fatto" di sorelle e/o fratelli che, non avendo nessun parente "prossimo", vivono in una condizione socio-economica non "tutelata", ci sono coppie "di fatto" costituite da persone eterosessuali che non vogliono sottoscrivere il canonico matrimonio civile e/o religioso, e che quindi non sono "tutelate" da nessun strumento giuridico. Ve lo chiedo perché queste coppie non possono accedere ai servizi comunali destinati alle altre coppie: servizi sociali, servizi scolastici, accesso all'edilizia popolare, creando, a detta di tanti cittadini e giuristi, una evidente disparità tra i cittadini stessi.

Approvare il registro comunale delle coppie di Fatto è, senza ombre di dubbio, un buon atto amministrativo, per ciò vi chiedo, un po' di coraggio, noi cittadini LGBT e non solo, meritiamo questo provvedimento, oltretutto potrebbe lanciare la città di Barletta, tra quelle città denominate "Friendly", con tutti i risvolti positivi che porta tale denominazione, tra cui per esempio, quelli economici».
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