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Calcio
Ruggiero Rizzi: «Pronto a dare il mio contributo, caliamoci nella nuova realtà»
La parola al capitano del nuovo Barletta 1922
Barletta - giovedì 20 agosto 2015
Dal 2005 al 2009 è stato protagonista della scalata che aveva riportato il Barletta nel calcio professionistico dopo tanti anni di sofferenza. Da quel lontano 2009 sono passati 6 lunghi anni nei quali ha osservato i colori biancorossi che ha sempre portato nel cuore, con gli occhi del tifoso. Ora nel 2015, Ruggiero Rizzi, è stato richiamato per ripartire da quell'Eccellenza che anche con il suo contributo si era riusciti ad abbandonare. Ruggiero, sarà il capitano ed il simbolo del nuovo Barletta 1922, un onore ed un onere che lui stesso ha ben compreso ed è pronto ad affrontare come ci spiega in questa bella chiacchierata.
Ruggiero, dopo 6 anni torni a vestire la maglia del Barletta. Quali sono le tue emozioni e le tue sensazioni?
«Beh è una sensazione sempre particolare quella di tornare a indossare la maglia biancorossa. Devo dire però, che avrei preferito continuare a guardarle le partite del Barletta in Lega Pro e lo dico da tifoso perchè è davvero un peccato aver sperperato tutti gli anni di sacrifici che io stesso ho avuto l'onore di compiere dal 2004 al 2009. Vedere questa caduta improvvisa fa davvero male, ma bisogna voltare pagina guardando al presente ed al futuro immediato e proprio per questo cercherò di dare il mio contributo alla causa come del resto ho sempre fatto».
Sei il primo tesserato del nuovo Barletta 1922, un motivo di orgoglio ma anche di responsabilità, cosa ne pensi?
«Certo, è assolutamente un motivo di orgoglio essere stato individuato come bandiera di questo nuovo progetto, d'altra parte però, come dici giustamente ci sono delle responsabilità che devo assumermi e sicuramente potrò dare il mio modesto contributo alla causa».
Al netto di tutte le difficoltà che comporta la partenza in ritardo rispetto ad altre squadre ma anche del blasone e dell'importanza della nostra piazza, quali obiettivi ci si deve porre per questa stagione?
«Senza dubbio ora non possiamo che puntare alla salvezza. Poi, ovviamente, dovremo vedere quale sarà il susseguirsi degli eventi, dovremo vedere se ci saranno avvicinamenti di altre forze imprenditoriali e comunque in ogni caso bisognerà sempre ricordarsi che noi siamo il Barletta e non scenderemo mai in campo sottomessi. Detto questo, ribadisco che dovremo fare il massimo sempre sperando di poter dire la nostra in questo campionato ma con la consapevolezza che davanti a noi ci sono altre squadre e che nel calcio non si può assolutamente inventare nulla».
Quanto può essere utile l'aiuto dei tifosi in una situazione come questa?
«L'aiuto dei tifosi sarà fondamentale, perchè stiamo parlando della tifoseria migliore della categoria e anche oltre. Senza alcun tipo di dubbio possono quindi affermare che saranno un fattore fondamentale per poter dire la nostra e ben figurare in questa stagione nella quale dovremo calarci in una nuova realtà dimenticando per un po' quelli che sono stati i fasti della Lega Pro».
Ruggiero, dopo 6 anni torni a vestire la maglia del Barletta. Quali sono le tue emozioni e le tue sensazioni?
«Beh è una sensazione sempre particolare quella di tornare a indossare la maglia biancorossa. Devo dire però, che avrei preferito continuare a guardarle le partite del Barletta in Lega Pro e lo dico da tifoso perchè è davvero un peccato aver sperperato tutti gli anni di sacrifici che io stesso ho avuto l'onore di compiere dal 2004 al 2009. Vedere questa caduta improvvisa fa davvero male, ma bisogna voltare pagina guardando al presente ed al futuro immediato e proprio per questo cercherò di dare il mio contributo alla causa come del resto ho sempre fatto».
Sei il primo tesserato del nuovo Barletta 1922, un motivo di orgoglio ma anche di responsabilità, cosa ne pensi?
«Certo, è assolutamente un motivo di orgoglio essere stato individuato come bandiera di questo nuovo progetto, d'altra parte però, come dici giustamente ci sono delle responsabilità che devo assumermi e sicuramente potrò dare il mio modesto contributo alla causa».
Al netto di tutte le difficoltà che comporta la partenza in ritardo rispetto ad altre squadre ma anche del blasone e dell'importanza della nostra piazza, quali obiettivi ci si deve porre per questa stagione?
«Senza dubbio ora non possiamo che puntare alla salvezza. Poi, ovviamente, dovremo vedere quale sarà il susseguirsi degli eventi, dovremo vedere se ci saranno avvicinamenti di altre forze imprenditoriali e comunque in ogni caso bisognerà sempre ricordarsi che noi siamo il Barletta e non scenderemo mai in campo sottomessi. Detto questo, ribadisco che dovremo fare il massimo sempre sperando di poter dire la nostra in questo campionato ma con la consapevolezza che davanti a noi ci sono altre squadre e che nel calcio non si può assolutamente inventare nulla».
Quanto può essere utile l'aiuto dei tifosi in una situazione come questa?
«L'aiuto dei tifosi sarà fondamentale, perchè stiamo parlando della tifoseria migliore della categoria e anche oltre. Senza alcun tipo di dubbio possono quindi affermare che saranno un fattore fondamentale per poter dire la nostra e ben figurare in questa stagione nella quale dovremo calarci in una nuova realtà dimenticando per un po' quelli che sono stati i fasti della Lega Pro».

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