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Memeo: «Buon risultato a Casalgrande, Arcieri del Sud grande gruppo»
Il 17enne barlettano commenta il bronzo ai campionati di tiro in campagna
Barletta - venerdì 3 ottobre 2014
Della spedizione barlettana "targata" Polisportiva Arcieri del Sud ai campionati italiani di tiro di campagna, tenutisi nel weekend a Casalgrande, provincia di Reggio Emilia, ha ottenuto il risultato di maggior rilievo con il bronzo di categoria: con 366 punti Stefano Andrea Memeo ha concluso sul gradino più basso del podio la sua prova nell'Arco Olimpico "Allievi", alle spalle di Andrea Monego (Arcieri del Piave) con 375 punti e Luca Valenti (Arcieri Faentini) con 369 punti. Nato a Barletta il 17 giugno 1997, iscritto al liceo scientifico "Cafiero" di Barletta, indirizzo scienze applicate, Memeo-allenato da Vincenzo Lionetti- è stato quest'anno campione regionale indoor, outdoor e hunter&field. Ai nostri microfoni il 17enne barlettano ha raccontato le emozioni dopo l'avventura in terra emiliana:
Bronzo ai campionati italiani di tiro in campagna. Quanta soddisfazione c'è per la due giorni di Casalgrande?
«C'è sicuramente soddisfazione, ma sarebbe stato meglio se ora avessi al collo una medaglia d'oro. Ci ho messo tanto impegno poiché nella prima metà di gare ero in decima posizione».
Come avevi preparato quest'appuntamento?
«E' stato un appuntamento preparato al meglio: ogni giorno ero sul campo e tiravo tante frecce, penso che Vincenzo non potesse prepararmi meglio».
Come procede il tuo rapporto con i compagni degli Arcieri del Sud e con il tuo allenatore Lionetti?
«Siamo una famiglia in tutti i sensi: è vero, a volte litighiamo, ma ci vogliamo tutti bene e lo stesso vale per Vincenzo: ogni tanto ci mandiamo a quel paese, ma alla fine risolviamo e lavoriamo benissimo».
Cosa pensi prima di tirare una freccia?
«Assolutamente nulla, il vuoto totale. Il minimo pensiero, potrebbe distrarmi sull'azione di tiro e farmi sbagliare la freccia. Ogni tanto penso a cosa potrebbe succedere in quella volee, ma una volta preso l'arco l'unico pensiero è il giallo sul paglione».
Come ti sei avvicinato alla disciplina?
«Ho iniziato ad approcciarmi al tiro con l'arco alle elementari per gioco: Vincenzo mi fece provare e lì, dopo aver 'giocato' per un annetto, mi sono veramente appassionato».
Quanta attenzione c'è da parte del territorio per l'arco?
«Sfortunatamente poca: sarebbe una bellissima cosa vedere gare di tiro con l'arco in tv, o magari gli scontri diretti fra due arcieri o due squadre, penso che sarebbe molto intrigante. Il tiro con l'arco è uno sport interessante e bellissimo sotto l'aspetto della concentrazione, dell'azione di tiro, ma ,sfortunatamente, non seguito».
Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?
«Per il 2014 ormai le gare importanti sono finite: ora guardo già al 2015 e spero ai gruppi nazionali, dove si trova già la mia amica e compagna di squadra Loredana Spera: sarebbe un sogno per me vestire la maglia azzurra».
(Twitter: @GuerraLuca88)
Bronzo ai campionati italiani di tiro in campagna. Quanta soddisfazione c'è per la due giorni di Casalgrande?
«C'è sicuramente soddisfazione, ma sarebbe stato meglio se ora avessi al collo una medaglia d'oro. Ci ho messo tanto impegno poiché nella prima metà di gare ero in decima posizione».
Come avevi preparato quest'appuntamento?
«E' stato un appuntamento preparato al meglio: ogni giorno ero sul campo e tiravo tante frecce, penso che Vincenzo non potesse prepararmi meglio».
Come procede il tuo rapporto con i compagni degli Arcieri del Sud e con il tuo allenatore Lionetti?
«Siamo una famiglia in tutti i sensi: è vero, a volte litighiamo, ma ci vogliamo tutti bene e lo stesso vale per Vincenzo: ogni tanto ci mandiamo a quel paese, ma alla fine risolviamo e lavoriamo benissimo».
Cosa pensi prima di tirare una freccia?
«Assolutamente nulla, il vuoto totale. Il minimo pensiero, potrebbe distrarmi sull'azione di tiro e farmi sbagliare la freccia. Ogni tanto penso a cosa potrebbe succedere in quella volee, ma una volta preso l'arco l'unico pensiero è il giallo sul paglione».
Come ti sei avvicinato alla disciplina?
«Ho iniziato ad approcciarmi al tiro con l'arco alle elementari per gioco: Vincenzo mi fece provare e lì, dopo aver 'giocato' per un annetto, mi sono veramente appassionato».
Quanta attenzione c'è da parte del territorio per l'arco?
«Sfortunatamente poca: sarebbe una bellissima cosa vedere gare di tiro con l'arco in tv, o magari gli scontri diretti fra due arcieri o due squadre, penso che sarebbe molto intrigante. Il tiro con l'arco è uno sport interessante e bellissimo sotto l'aspetto della concentrazione, dell'azione di tiro, ma ,sfortunatamente, non seguito».
Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?
«Per il 2014 ormai le gare importanti sono finite: ora guardo già al 2015 e spero ai gruppi nazionali, dove si trova già la mia amica e compagna di squadra Loredana Spera: sarebbe un sogno per me vestire la maglia azzurra».
(Twitter: @GuerraLuca88)
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