
Calcio
Lega Pro, Macalli anticipa le basi della riforma
Ratificazione prevista il prossimo 21 novembre, restano le 69 squadre in Lega Pro
Barletta - giovedì 8 novembre 2012
15.49
Con l'ingresso in novembre si è entrati nel mese cruciale per la riforma della Lega Pro, che entro il 21 del mese dovrebbe essere ufficializzata, con le nuove norme dovrebbero entrare in vigore a partire dalla stagione 2014-2015. Nella giornata di ieri in Federcalcio c'è stata una riunione alla presenza di tutti i presidenti delle varie categorie: Giancarlo Abete come presidente della Figc, insieme con il Direttore generale Antonello Valentini. Mario Macalli e Francesco Ghirelli in rappresentanza della Lega Pro, Damiano Tommasi per l'Aic (Associazione italiana calciatori) e Renzo Ulivieri per l'Aiac (Associazione italiana allenatori calcio). Una riunione proficua, almeno stando alle parole di Macalli: ai microfoni di Tuttolegapro.com, il presidente della Lega Pro ha anticipato alcune delle novità che caratterizzeranno la riforma del 21 novembre, sulle basi dell'incontro tenutosi ieri: "Ieri c'è stato questo incontro in Federazione, con gli altri esponenti delle altre categorie e siamo arrivati al dunque, non credo che ci siano più ostacoli. Quindi ritengo che il Consiglio Federale del 21 novembre dovrà ratificare l'avvenuto accordo sulla riforma dei campionati".
Un obiettivo a lungo inseguito-spiega Macalli e vitale per l'"ecosistema" calcio. Una riforma che port con sè sostanziali conferme: "Ci saranno le canoniche 69 squadre. Verrà allargata la fetta delle società che parteciperanno ai play off, ci saranno più promozioni dalla 2^ Divisione. In questo campionato, per evitare che si vivacchi proprio in prospettiva di una riforma che unirà tre gironi da 20 squadre, ci saranno degli incentivi per invogliare le società a salire di categoria. Di conseguenza, per arrivare al numero di 60 squadre, ci dovranno essere più retrocessioni nel mondo dei dilettanti".
Durante l'incontro si è parlato anche della possibilità di stabilire dei tetti di spesa per le squadre. "Un presidente può gestire la sua società come vuole - ha messo in chiaro Macalli- però deve presentare un bilancio preventivo delle spese per tutta la stagione, perché non si può continuare con le pezze ogni anno. Se tu società A dichiari di avere un costo di 60, devi avere anche dei ricavi per la stessa cifra. Mentre se una società ricava 50 ma spende 60 deve dare delle garanzie. E' finito il tempo in cui la Lega Pro doveva rifondere i giocatori per i guasti delle società, faccio l'esempio del Catanzaro ma ne potrei citare tanti altri".
Restano le 69 squadre in Lega Pro, nessun cambiamento in itinere durante questa stagione e la prospettiva di ridurre i team a 60 che resta viva, ma non attuata. Questi gli accordi per ora. "Alla fine si è trovato un punto d'incontro- ha spiegato Macalli- perché tutti si sono resi conto che questa riforma non toglie nulla a nessuno, anzi aumenta le tutele per i presidenti virtuosi, dando garanzie ai giocatori, i quali da questa riforma troveranno dei vantaggi non indifferenti, perché lavoreranno in società dove verranno pagati fino all'ultimo centesimo. Pe rapprovare la riforma ci vogliono i numeri. Nel prossimo consiglio federale del 21 novembre ci siederemo al tavolo e ci conteremo, in modo tale da attuare la delibera che è già in Consiglio Federale, ma che andrà in vigore se ci saranno i due terzi degli aventi diritto per l'approvazione".
Quest'anno sono 69, il prossimo anno ancora 69 (se riusciranno ad iscriversi), mentre dalla stagione 2013-14 la Lega Pro avrà solo 60 società con un solo campionato diviso in tre gironi. Ci si avvia con questi numeri dunque verso la data del 21 novembre, quando la Lega Pro (la ex C1 e C2 ) si riunirà per parlare e decidere proprio di questo. In meno di 5 anni la Lega Pro è scesa da 90 a 66, autonomamente, senza dover riformare, perché ogni anno, a fine stagione, sono venuti a mancare una serie di società sportive anche storiche per motivi legati principalmente al "rosso" in bilancio.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Un obiettivo a lungo inseguito-spiega Macalli e vitale per l'"ecosistema" calcio. Una riforma che port con sè sostanziali conferme: "Ci saranno le canoniche 69 squadre. Verrà allargata la fetta delle società che parteciperanno ai play off, ci saranno più promozioni dalla 2^ Divisione. In questo campionato, per evitare che si vivacchi proprio in prospettiva di una riforma che unirà tre gironi da 20 squadre, ci saranno degli incentivi per invogliare le società a salire di categoria. Di conseguenza, per arrivare al numero di 60 squadre, ci dovranno essere più retrocessioni nel mondo dei dilettanti".
Durante l'incontro si è parlato anche della possibilità di stabilire dei tetti di spesa per le squadre. "Un presidente può gestire la sua società come vuole - ha messo in chiaro Macalli- però deve presentare un bilancio preventivo delle spese per tutta la stagione, perché non si può continuare con le pezze ogni anno. Se tu società A dichiari di avere un costo di 60, devi avere anche dei ricavi per la stessa cifra. Mentre se una società ricava 50 ma spende 60 deve dare delle garanzie. E' finito il tempo in cui la Lega Pro doveva rifondere i giocatori per i guasti delle società, faccio l'esempio del Catanzaro ma ne potrei citare tanti altri".
Restano le 69 squadre in Lega Pro, nessun cambiamento in itinere durante questa stagione e la prospettiva di ridurre i team a 60 che resta viva, ma non attuata. Questi gli accordi per ora. "Alla fine si è trovato un punto d'incontro- ha spiegato Macalli- perché tutti si sono resi conto che questa riforma non toglie nulla a nessuno, anzi aumenta le tutele per i presidenti virtuosi, dando garanzie ai giocatori, i quali da questa riforma troveranno dei vantaggi non indifferenti, perché lavoreranno in società dove verranno pagati fino all'ultimo centesimo. Pe rapprovare la riforma ci vogliono i numeri. Nel prossimo consiglio federale del 21 novembre ci siederemo al tavolo e ci conteremo, in modo tale da attuare la delibera che è già in Consiglio Federale, ma che andrà in vigore se ci saranno i due terzi degli aventi diritto per l'approvazione".
Quest'anno sono 69, il prossimo anno ancora 69 (se riusciranno ad iscriversi), mentre dalla stagione 2013-14 la Lega Pro avrà solo 60 società con un solo campionato diviso in tre gironi. Ci si avvia con questi numeri dunque verso la data del 21 novembre, quando la Lega Pro (la ex C1 e C2 ) si riunirà per parlare e decidere proprio di questo. In meno di 5 anni la Lega Pro è scesa da 90 a 66, autonomamente, senza dover riformare, perché ogni anno, a fine stagione, sono venuti a mancare una serie di società sportive anche storiche per motivi legati principalmente al "rosso" in bilancio.
(Twitter: @GuerraLuca88)
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