Giammarco Frezza
Giammarco Frezza
Calcio

Giammarco Frezza, un guerriero con l’entusiasmo di un bambino

Intervista al forte terzino sinistro del Barletta, tra i protagonisti di questa stagione

Disponibilità e cordialità assoluta. Serietà e spirito di abnegazione in campo. La calma olimpica di un giocatore navigato, che dopo tanti porti ora naviga nelle acque di Barletta. Ha 35 anni, non è più un ragazzino all'anagrafe, ma il suo spirito combattivo è quello di un generale con l'entusiasmo di un adolescente. Ha un passato prestigioso in piazze blasonate come Pescara, Torino, Palermo e Chievo Verona. Ma è soprattutto uno degli ex della partita, forse il giocatore che all'andata ha dato adito a più polemiche perché ha saltato il super derby del Degli Ulivi. Ma è ora pronto ad affrontare la sua ex squadra, è pronto ancora una volta a sacrificarsi per il bene della squadra. È uno degli esempi più belli che i giovani che giocano a calcio possano avere. La redazione sportiva di Barlettalife l'ha intervistato per voi. Per i nostri lettori, in esclusiva, Giammarco Frezza.

Giammarco, sei uno degli ex della partita, e all'andata hai saltato la gara tra le polemiche del pubblico. Sei pronto ad affrontare la tua ex squadra?
Si, sono pronto; all'andata ero squalificato quindi ci tengo in particolar modo ad esserci. Spero sia una bella partita, poi è un derby ci teniamo a far bella figura davanti ai nostri tifosi. Sappiamo che ci tengono. Da parte nostra ci sarà sicuramente il massimo impegno.

Nelle ultime partite eri un po' stanco, poi sei stato a riposo e sei quasi rinato contro il Taranto. Sei stato uno dei migliori. Quello passato era un momento dovuto alla stanchezza o era piuttosto un blocco psicologico?
È arrivato il nuovo allenatore, ha provato Bruno ed è andato bene, forse mi ci voleva un po' di riposo. Poi ho avuto la possibilità di giocare contro il Taranto ed è andata abbastanza bene. Però l'importante adesso è fare punti e cercare di tirarci fuori da questa brutta situazione. Poi chiaramente giocare fa piacere. Spero di esserci domenica e di fare un finale di campionato all'altezza.

Quali sono i tuoi migliori ricordi di Andria e dell'Andria?
Di Andria ho ottimi ricordi. Ci vivo, ho la famiglia, quindi posso dire che mi trovo bene. Per quanto riguarda l'Andria sinceramente di questa società non conosco nessuno perché io ci sono stato tanti anni fa quando c'erano i Fuzio. È chiaro che ho un buon ricordo, non posso negarlo, lì ho vinto un campionato, ho tanti ricordi positivi.

Come hai già detto, vivi ad Andria: hai avuto modo di incontrare qualche tifoso biancazzurro? Come hanno preso il tuo passaggio in maglia biancorossa?
Si, centro, i classici sfottò però alla fine penso che se si fa il proprio lavoro con serietà grossi problemi non ce ne siano.

Nel tuo curriculum ci sono squadre di blasone come Palermo, Torino, Pescara, Chievo Verona. Che ci faceva uno come te tra i giocatori senza squadra ad inizio stagione?
Eh purtroppo sono cambiati i tempi e poi sono diventato un po' vecchio. Si fa fatica anche se giochi, anche se hai dimostrato, purtroppo nel mondo del calcio bisogna dimostrare giorno per giorno. Quindi quello che hai fatto conta poco. Quindi mi sono ritrovato senza squadra, prima di accettare la proposta del Barletta...

In percentuale, che possibilità ha secondo te il Barletta di salvarsi?
Noi siamo fiduciosi. Stiamo lavorando bene, il mister sta lavorando veramente con grande impegno e la squadra in queste ultime partite l'ha dimostrato. Secondo me le percentuali sono alte. Noi siamo fiduciosi, siamo convinti di potercela fare. Però bisogna dimostrare partita dopo partita di meritare questo traguardo.

All'interno dello spogliatoio biancorosso ci sono tanti potenziali leader. Che aria tira?
Mah, leader non ce ne sono. Siamo un buon gruppo. Forse la nostra forza è proprio il gruppo. Stiamo bene, abbiamo sempre lavorato, anche nei momenti difficili. Abbiamo sempre tenuto il gruppo unito e penso che questa sia la forza del Barletta di quest'anno.

Nasci come ala di centrocampo, poi sei stato dirottato prima a destra, poi a sinistra in difesa. Come ti trovi in quel ruolo?
Anche in passato avevo ricoperto questo ruolo per necessità o per urgenza. Mi trovo bene. Se sto bene fisicamente, ancora posso dire la mia. È un momento importante del campionato. Bisogna essere veramente al 100%. Il mister sta facendo un buon lavoro e sicuramente sceglierà la formazione adatta.

Chi è l'avversario che hai temuto di più quest'anno?
Ma, avversari in particolare nessuno. La squadra che mi ha impressionato di più è stata la Nocerina. Merita la prima posizione, ha giocatori davvero forti e l'hanno dimostrato partita dopo partita.

Il tuo ricordo più bello di questa permanenza a Barletta…
Fino a questo momento, sicuramente la partita vinta a Foggia. Ci tenevano i tifosi, e penso che abbiamo dimostrato di essere una squadra che se sta bene se la può giocare con tutto. È questo il miglior ricordo di questa stagione.

Qual è il tuo e il vostro rapporto con la tifoseria barlettana?
Il mio rapporto è sereno. Ritengo di essermi comportato sempre con professionalità con serietà e penso che il pubblico ha apprezzato tutto ciò. Poi è chiaro che teniamo molto al nostro pubblico perché in un'annata così difficile ci sono stati sempre vicini, ci hanno sempre incoraggiato, fanno sacrifici. Chiaramente noi dobbiamo ripagarli con la salvezza sul campo.

Chi è il tuo idolo calcistico?
A me piace ed è sempre piaciuto Gianluca Zambrotta. Diciamo che mi ispiro un po' a lui.

Se Frezza non fosse stato calciatore sarebbe?
Ho studiato, mi sono diplomato alla scuola d'arte come orafo, probabilmente avrei aperto un negozio di gioielli.

Quando appenderai le scarpette al chiodo, si spera il più tardi possibile, resterai nel mondo del calcio? Vedremo un Frezza Direttore Generale, Direttore Sportivo, Direttore Tecnico, Allenatore in grandi squadre o magari dei bambini?
No, sinceramente la mia ambizione non è rimanere nel mondo del calcio. Non è un ambiente adatto a me. Sicuramente sarò con i miei figli, con i bambini, ma non ho ancora le idee ben chiare sul futuro.

Speri che i tuoi figli ripercorrano le orme del papà o preferiresti di no?
Io me lo auguro. Ringrazio sempre il Signore, non mi posso lamentare, ho fatto tanti anni di calcio. Se la loro ambizione è giocare a pallone, perché no, non mi dispiacerebbe.

Cosa ti senti di dire a tutta la tifoseria barlettana prima del derbyssimo Barletta-Andria?
Mi sento di dire che assisteranno sicuramente ad una gara difficile e bella. Siamo convinti dei nostri mezzi e faremo di tutto per vincere questa partita.

La speranza di tifosi e addetti ai lavori è che sia davvero così…



Domande a cura di Enrico Gorgoglione e Luca Guerra
9 fotoGiammarco Frezza si racconta a Enrico Gorgoglione
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