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Basket
Cestistica Barletta, parla il trascinatore Diego Ismael Onetto
«Siamo contenti per la vittoria contro Foggia, a Cerignola senza pressioni»
Barletta - mercoledì 18 dicembre 2013
7.31
Continua il "magic moment" della Cestistica Barletta. Gli uomini di coach Degni, dopo un inizio zoppicante, hanno intrapreso un percorso quasi netto, superando – anche abbastanza brillantemente – diversi ostacoli. L'ultimo in ordine di tempo è la Diamond Foggia, battuta sul parquet del "PalaMarchiselli" per 83-77 al termine di un match letteralmente dominato nei primi due quarti. Qualche brivido di troppo nelle ultime due frazioni, ma a pesare sulla vittoria è l'esperienza e la classe di Valerio Corvino e di Diego Ismael Onetto. L'intesa tra i due in campo e la loro vena realizzativa è in grado di spaccare in due ogni partita. La copertina del match vinto contro la Diamond Foggia va ancora una volta proprio all'uruguaiano Diego Ismael Onetto, nato a Montevideo nel 1973 e reduce dall'esperienza in Divisione Nazionale B con la maglia del Corato. Alla soglia dei 40 anni (che compirà sabato prossimo), Onetto continua a trascinare Barletta a suon di punti pesanti, strappando applausi con le sue giocate tremendamente efficaci. MVP del match di domenica con i suoi 34 punti, Onetto commenta il momento della Cestistica Barletta ai microfoni di Barlettalife:
Diego, una vittoria meritata e costruita nei primi due quarti. Siete soddisfatti della partita giocata contro Foggia, che tra l'altro è una diretta concorrente e condivideva con voi la terza piazza?
«Innanzitutto, siamo contenti, perché sapevamo che era una partita difficile. Foggia ha giocatori molto validi. Siamo molto contenti per questa vittoria e per questi due punti che valgono tanto per la classifica».
Cosa è successo nel terzo e quarto quarto? A cosa è dovuto questo calo che ha riportato Foggia in partita?
«Si, penso che abbiamo sbagliato, ma è naturale rilassarsi un po' quando c'è un vantaggio di venti punti. Non ci deve succedere più. Se ci ricapita di ripetere il secondo tempo visto contro Foggia anche contro la capolista che andremo ad affrontare nel prossimo turno, sicuramente perdiamo la partita».
Contro Foggia è stato positivo anche l'apporto della panchina, ma tu e Valerio (Corvino ndr) continuate ad essere decisivi e a strappare applausi a scena aperta.
«Io e Valerio cerchiamo di dare l'apporto che riusciamo a dare in ogni partita, siamo gli uomini con più esperienza. Stiamo provando ad essere il punto di riferimento offensivo, però tutta la squadra è importante, perché ognuno di noi da quel granello che ci porta a vincere qualche partita in più».
Siete terzi in classifica in solitaria, e pochi punti dalla vetta. Come state vivendo questo momento particolarmente felice all'interno dello spogliatoio?
«Siamo un gruppo veramente fantastico. Penso che se anche ci fosse stata qualche sconfitta in più, l'ambiente non ne avrebbe risentito. È una società familiare, con un gruppo davvero spettacolare. Mi mancava vivere uno spogliatoio del genere, si sta veramente bene insieme».
Domenica sarete protagonisti del match clou della giornata contro l'Udas Cerignola, squadra che finora non ha perso mai. Quali sono le contromisure che adotterete contro la corazzata cerignolana?
«Andremo a Cerignola senza pressione. Il Barletta è una società che non punta a vincere il campionato. Sicuramente ci teniamo tantissimo a vincere, tutti vogliono dare il meglio di sé contro chi è in testa al gruppo. Daremo il massimo, al di là del fatto che non abbiamo la pressione di vincere a tutti i costi per puntare alla vittoria del campionato. Andremo a Cerignola per divertirci, con l'idea di dare in campo il 110% come facciamo in ogni partita. Poi se vinciamo siamo contenti, altrimenti ritorniamo a casa tranquilli e comunque coscienti del nostro valore».
Diego, una vittoria meritata e costruita nei primi due quarti. Siete soddisfatti della partita giocata contro Foggia, che tra l'altro è una diretta concorrente e condivideva con voi la terza piazza?
«Innanzitutto, siamo contenti, perché sapevamo che era una partita difficile. Foggia ha giocatori molto validi. Siamo molto contenti per questa vittoria e per questi due punti che valgono tanto per la classifica».
Cosa è successo nel terzo e quarto quarto? A cosa è dovuto questo calo che ha riportato Foggia in partita?
«Si, penso che abbiamo sbagliato, ma è naturale rilassarsi un po' quando c'è un vantaggio di venti punti. Non ci deve succedere più. Se ci ricapita di ripetere il secondo tempo visto contro Foggia anche contro la capolista che andremo ad affrontare nel prossimo turno, sicuramente perdiamo la partita».
Contro Foggia è stato positivo anche l'apporto della panchina, ma tu e Valerio (Corvino ndr) continuate ad essere decisivi e a strappare applausi a scena aperta.
«Io e Valerio cerchiamo di dare l'apporto che riusciamo a dare in ogni partita, siamo gli uomini con più esperienza. Stiamo provando ad essere il punto di riferimento offensivo, però tutta la squadra è importante, perché ognuno di noi da quel granello che ci porta a vincere qualche partita in più».
Siete terzi in classifica in solitaria, e pochi punti dalla vetta. Come state vivendo questo momento particolarmente felice all'interno dello spogliatoio?
«Siamo un gruppo veramente fantastico. Penso che se anche ci fosse stata qualche sconfitta in più, l'ambiente non ne avrebbe risentito. È una società familiare, con un gruppo davvero spettacolare. Mi mancava vivere uno spogliatoio del genere, si sta veramente bene insieme».
Domenica sarete protagonisti del match clou della giornata contro l'Udas Cerignola, squadra che finora non ha perso mai. Quali sono le contromisure che adotterete contro la corazzata cerignolana?
«Andremo a Cerignola senza pressione. Il Barletta è una società che non punta a vincere il campionato. Sicuramente ci teniamo tantissimo a vincere, tutti vogliono dare il meglio di sé contro chi è in testa al gruppo. Daremo il massimo, al di là del fatto che non abbiamo la pressione di vincere a tutti i costi per puntare alla vittoria del campionato. Andremo a Cerignola per divertirci, con l'idea di dare in campo il 110% come facciamo in ogni partita. Poi se vinciamo siamo contenti, altrimenti ritorniamo a casa tranquilli e comunque coscienti del nostro valore».
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