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Calcio

Barletta, Tatò conferma Cari e Castagnini

La dichiarazione di fiducia durante un programma televisivo

La rabbia e la delusione per il brutto ko interno rimediato ieri pomeriggio contro il Trapani sono ancora grandi, ma in casa biancorossa è tempo di voltare pagina, compattare l'ambiente e guardare avanti. E' questo il messaggio lanciato dal presidente del Barletta Roberto Tatò, ospite ieri sera nel salotto di "Pronto che calcio è?" su Teledehon. Durante il programma condotto da Aldo Losito, il numero 1 del sodalizio di via Vittorio Veneto ha confermato «piena fiducia nell'operato del mister Marco Cari e del direttore sportivo Renzo Castagnini», rispondendo accigliato e quasi innervosito dalle diverse domande poste dai tele ascoltatori che gli chiedevano in ogni salsa se stesse pensando all'esonero del tecnico di Ciampino. Una presa di posizione chiara, inequivocabile, che chiude, almeno per ora, ogni discorso riguardante un cambio di guida tecnica e serra le porte ai nomi di Somma, Chiappara e Papadopulo, le cui ombre già aleggiavano sul "Puttilli".

Durante la trasmissione Tatò ha anche chiarito alcuni punti della campagna-acquisti, primo su tutti l'arrivo di Francesco Di Gennaro, il cui arrivo «è stato dettato da una convergenza di idee con il ds Castagnini e mister Cari», poi ha risposto a chi chiedeva lumi circa l'addio di Bellomo («Il ds barese Angelozzi sin dall'inizio ha spiegato che sarebbe rimasto a Bari, non potevamo sperare nel suo ritorno»), ma a tenere banco sono state le posizioni di mister Cari e del direttore sportivo ex-Cosenza, presto posti sul banco degli imputati per l'altalenante andamento della squadra: «Tra di loro non c'è alcun problema di gestione dello spogliatoio, l'ambiente è unito». Il presidente ha risposto in maniera piccata alle accuse mosse, in maniera molto civile, necessario dirlo, da qualche tifoso che parlava di troppi punti persi per strada: «Ho sempre detto che avremmo disputato un torneo importante- ha chiarito Tatò- ma credo che molti a Barletta credano che dobbiamo vincere tutte le partite, non è così, il torneo è molto equilibrato e siamo a soli 3 punti dal primo posto».

Inevitabile che il presidente si soffermasse sulle dichiarazioni al vetriolo rilasciate 7 giorni fa da mister Cari, quando al termine del match vinto a Trieste il tecnico biancorosso spiegò che il Barletta gioca meglio fuori, dove non subisce fischi ad ogni errore: «Sono dichiarazioni che non ho certo condiviso- ha spiegato il presidente- ma ho compreso alla luce dello stress psico-emotivo successivo al pareggio interno contro il Sud Tirol. In cuor mio sono convinto che il tecnico si è già pentito e saprà farsi perdonare». Una speranza che sa tanto di ammonimento verso il tecnico, che con le sue dichiarazioni ha indispettito, e non poco, diversi supporters di fede biancorossa.

E' arrivata dunque una risposta, sebbene non quella che una buona parte della tifoseria biancorossa si aspettava, all'involuzione dimostrata dalla squadra nella sconfitta contro il Trapani e più in generale, eccezion fatta per l'acuto di Trieste, nell'ultimo mese del torneo. Una parte del tifo biancorosso, in particolare coloro i quali hanno applaudito sarcasticamente sul raddoppio del Trapani, è irremovibile: il rapporto con Cari è ormai incrinato e vuole la testa del mister, come dimostrato dai caldi "consigli" piovuti ieri pomeriggio al fischio finale sulle teste di Tatò, il quale ha reagito compattando l'ambiente intorno all'allenatore laziale. Solo la prossima partita contro la Feralpi Salò ci dirà se il messaggio di fiducia del patron biancorosso è stato formulato in termini assoluti o rappresenta un attestato "a tempo", pronto a detonare se la situazione sportiva dovesse precipitare.

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