Sotto Diversa Luce
Sesto sguardo
Primavera di pietra
martedì 3 maggio 2011
Nell'atrio della villa, proprio di fronte Palazzo Bonelli.
Ricordo un luogo, lontano nel tempo, sfumato nell'infanzia sotto un velo di miele. A primavera era il paradiso di pomeriggi pieni di giochi, quando – bimba fra i bimbi - immaginavo di perdermi tra i fiori e le siepi, di rincorrere brezze di campagna in un angolo di città. Era un luogo dell'altrove villa Bonelli, con i suoi alberi maestosi e materni, era il nascondiglio d'infanzia, che ancora si ricorda con dolcezza.
E quelle statue corrose dal tempo della memoria sono sempre lì, soavi come onde di marmo, a perenne ricordo dei giochi infantili trascorsi in sicurezza, sotto il loro sguardo di affetto e mistero che - silente - mi proteggeva.
Ricordo un luogo, lontano nel tempo, sfumato nell'infanzia sotto un velo di miele. A primavera era il paradiso di pomeriggi pieni di giochi, quando – bimba fra i bimbi - immaginavo di perdermi tra i fiori e le siepi, di rincorrere brezze di campagna in un angolo di città. Era un luogo dell'altrove villa Bonelli, con i suoi alberi maestosi e materni, era il nascondiglio d'infanzia, che ancora si ricorda con dolcezza.
E quelle statue corrose dal tempo della memoria sono sempre lì, soavi come onde di marmo, a perenne ricordo dei giochi infantili trascorsi in sicurezza, sotto il loro sguardo di affetto e mistero che - silente - mi proteggeva.